quando con poche parole e 4 immagini si dice tutto.
sans paroles….
grazie ad FF ed effeffe.
Anch’io: senza parole.
Spero anche 4 immagini per dire la condizione della donna al Pakistan.
Propio mi rivolta anche donne torturate nel corpo e nella mente.
Lo so non c’entra con questo post che denuncia la violenza.
Vorrei che tuttte le voci alzano verso le ragazze morte, “sposate” con la violenza.
Senza parole.
Pour plus de précision: voir Amnesty International
femmes violées, défigurées, mariées de force ( même enfants), lapidées.
@ véronique
non ti devi preoccupare, vedrai che le cose cambieranno
adesso paolettodicanio ha trovato un altro modo per divertirsi
commenta su Nazione Indiana
si deve ancora dirozzare, è vero, ma questo è il meno peggio: meglio un bravo scrittore infamato che una donna violentata
non penso che lui c’entri col pakistano
più sono fetenti e più sono vigliacchi
Oh, sono contento che Francesco l’abbia pubblicata.
Soldato Blu,
Ignoro se le cose cambieranno… Lo spero, per le ragazze: è qualcosa che mi stringe il cuore. E’ vero il post aveva una altra meta: denunciare il razzismo.
E mi preoccupa il destino della donna nel mondo.
Il mio commento non toglie niente alla qualità della rivista SUD. Solo che ho visto Pakistan e ho pensato donne violentate. E come si dice in Francia j’ai vu rouge. Je me suis sentie une bouffée de colère. Dietro la moglie con il vassaio, ho visto altre ragazze senza parola, mutilate.
di Francesco Forlani Come ogni anno, con salti mortali e piccoli miracoli tra amici, fresco di stampa il nuovo Sud esiste, su supporto cartaceo in una tiratura limitata e disponibile gratuitamente in edizione digitale insieme all'intera serie a questo indirizzo.
di Francesco Forlani Da meno di un mese il romanzo manoscritto del Furlèn dedicato a Errico Malatesta, in parte nato proprio qui con il diario di Saragozza, è in giro. Una spedizione ambiziosa ma con cognizione di causa e di possibilità di scacco.
di Cristina Pasqua Sapendo di incorrere nelle ire di sua madre e del nonno, che quella casa l’aveva tirata su spezzandosi le reni, all’alba, prima di coricarsi, eliminava le tracce del suo passaggio con attenzione maniacale.
di Lucia D'Anna “Come da manuale” quando si suona in ensemble d’archi, prima di iniziare a produrre suoni, succedono una serie di piccole cose che di solito nessuno nota ma sono importanti. Si poggia l’arco sulle corde del proprio strumento, passa una frazione di secondo, poi si alza il proprio sguardo per incontrare quello di chi sta dirigendo.
di Lucia D'Anna Sono musicista, quando si studia un brano si considera che anche il silenzio, la pausa sia musica. Compositori come Beethoven ne hanno fatto uso per sorprendere, catturare, ritardare le emozioni del pubblico, il silenzio parte della bellezza. Il silenzio qui però non è la bellezza. Il silenzio che c’è qui, da più di dieci mesi, è anti musicale, è solo vuoto.
di Lucio Saviani Il mio dialogare con il pensiero di Carla Stroppa (attraverso libri, seminari, dialoghi) e la lettura dei suoi testi sono per me ogni volta esperienza di reticolo e lampeggìo, di rimando e individuazione, di sonda e avanzamento.
quando con poche parole e 4 immagini si dice tutto.
sans paroles….
grazie ad FF ed effeffe.
Anch’io: senza parole.
Spero anche 4 immagini per dire la condizione della donna al Pakistan.
Propio mi rivolta anche donne torturate nel corpo e nella mente.
Lo so non c’entra con questo post che denuncia la violenza.
Vorrei che tuttte le voci alzano verso le ragazze morte, “sposate” con la violenza.
Senza parole.
Pour plus de précision: voir Amnesty International
femmes violées, défigurées, mariées de force ( même enfants), lapidées.
@ véronique
non ti devi preoccupare, vedrai che le cose cambieranno
adesso paolettodicanio ha trovato un altro modo per divertirsi
commenta su Nazione Indiana
si deve ancora dirozzare, è vero, ma questo è il meno peggio: meglio un bravo scrittore infamato che una donna violentata
non penso che lui c’entri col pakistano
più sono fetenti e più sono vigliacchi
Oh, sono contento che Francesco l’abbia pubblicata.
Soldato Blu,
Ignoro se le cose cambieranno… Lo spero, per le ragazze: è qualcosa che mi stringe il cuore. E’ vero il post aveva una altra meta: denunciare il razzismo.
E mi preoccupa il destino della donna nel mondo.
Il mio commento non toglie niente alla qualità della rivista SUD. Solo che ho visto Pakistan e ho pensato donne violentate. E come si dice in Francia j’ai vu rouge. Je me suis sentie une bouffée de colère. Dietro la moglie con il vassaio, ho visto altre ragazze senza parola, mutilate.