Articolo precedente
Articolo successivo

Lessico 2.0. Istruzioni per salvarsi su iCloud


di Davide Orecchio

Fai un backup delle chiavi di casa. Salva una copia delle chiavi di casa sulla nuvola. Fai un backup di te stessa; usa la nuvola: Google Drive (5 giga gratis) per le parti ingombranti (testa, torso, membra) Dropbox (2 giga gratuiti) per il resto (pelle, unghie, software).

Di fede e speranza non c’è backup: hanno bisogno della memoria RAM.

Attenzione #1: la fede tende a bruciare processore e scheda madre. Se si ha fede, scegliere un ambiente climatizzato.

Attenzione #2: se la tua fede opera su piattaforme Flash e Java, non è compatibile con iPad e iPhone (scegli una fede compatibile).

Attenzione #3: puoi disinstallare la tua fede con Faith Uninstall©, ma solo se vivi sotto un regime non teocratico; Faith Uninstall© è incompatibile con: Teocrazia (in genere), Città del Vaticano, Medio Oriente.

Attenzione #4: l’upgrade della fede è tecnicamente possibile ma spiritualmente sconsigliato.

Puoi salvare la tua anima su iCloud, ma devi acquistare spazio: 10, 20, 50 giga. Sai quanto pesa la tua anima? Tieni conto che in certi individui col passare del tempo diventa più leggera, mentre al contrario in altri s’aggrava. Tu che tipo di individuo sei? Leggi bene le istruzioni nella tua anima prima di caricarla su iCloud, così da non subire perdite di dati. Proteggi la tua anima con una password alfanumerica, cripta la tua anima. Se qualcuno s’introduce nella tua anima per rubarla, Apple declina ogni responsabilità.

Un pensiero fulmineo è un tweet. Un pensiero più lungo di 140 caratteri è uno status. Un pensiero più lungo di uno status è un post. Se non si hanno pensieri, svuotare la cache. I sogni sono SEMPRE trojans o virus. Spybot e Tea Timer neutralizzano i sogni.

Un pisolino è stand by, il sonno è log out, la morte è switch off, per la resurrezione bisogna attendere il nuovo sistema operativo.

Il volto che intravedi riflesso nello schermo non è tuo, è il tuo avatar.

Usa sempre firewall e antivirus, altrimenti è sesso non protetto (vedi anche MORTE, ANIMA, BACKUP, ICLOUD).

Impostazioni di privacy consigliate per l’accesso della app cervello a Facebook: Super io, pubblico; Io, solo amici; Es, nessuno (neanche tu).

Connettere lo sguardo all’account Flickr. Connettere lo sguardo all’account Instagram. Condividere lo sguardo. Se lei ti piace, mettile un like. Se lui ti piace, mettigli un like. L’inverso è implicito nell’assenza di like.

“Che disordine la mia testa! Forse dovrei deframmentarla, che dici?”

Non si viaggia, si naviga. Il web non è affatto inestricabile.

Se hai perso le chiavi di casa e non hai fatto il backup, cercale su Google. Altre cose che puoi cercare e trovare su Google: il caro estinto, te stessa, quello che resta. Chi cerca su Google, trova.

Print Friendly, PDF & Email

7 Commenti

  1. Grazie per la segnalazione, Jan. Credo che il romanzo di Doctorow (Transumanesimo? Neo-trascendentalismo?) individui proprio l’aspetto più affascinante e verosimile: l’upload della personalità in nuovi corpi, col suo carico di dati e software (spirito?). Naturalmente un’operazione del genere (sia narrata, sia attuata) si candida a un anatema collettivo da parte di tutti i boss chiesastici del mondo. Gli upload corporei nel mio post sono solo uno scherzo, però questa faccenda del trasferimento di sé mi affascina assai, e non solo per dei giochini lessicali. Confrontiamoci sulla letteratura al riguardo, mi piacerebbe.

  2. Ne parlò ormai nel lontanissimo ’97, ben prima di Doctorow, Alfredo Castelli. (Martin Mystère, Operazione Dorian Gray, n. 63)

  3. Bè, il concetto di mind upload precede di molto anche Castelli – secondo Wikipedia il primo esempio si trova in una storia di Pohl del 1955.
    http://en.wikipedia.org/wiki/Mind_uploading_in_fiction

    Fra i romanzi che non trattano l’upload come una tecnologia fra tante ma si soffermano un po’ di più sulle implicazioni sono particolarmente affezionato a The Fortunate Fall di Raphael Carter, e sono molto interessanti Permutation City e Diaspora di Greg Egan. Fra quelli che lo trattano in maniera meno seria, il farsesco The Müller-Fokker Effect di John Sladek.

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Giallo

di Franco Santucci
Giallo, come argomentazione sterile, come il ridicolo di emozioni in un trascorso indenne, giallo narciso di sconforto e inettitudine, nervi a pezzi di un giallo inutile. Mi rifugiai sul primo treno in partenza, uno qualunque (giallo borghese di una medesima ribellione), per sfuggire alla persecuzione

Non premiatemi, sono un poeta

di Max Mauro
Sono un poeta. Negli ultimi dodici anni ho partecipato a 128 concorsi letterari. Tengo il conto di tutti perché sono un tipo preciso. In camera, in una cartellina dentro il cassetto dei documenti, conservo le ricevute delle raccomandate di ogni singola spedizione...

Gaza: Warfare

di Flavio Torba
Si scambiano dichiarazioni di guerra con gli occhi. Il viso di Pastore è un campo minato dall'acne. La vita all'aria aperta non deve fargli un granché bene. Si tormenta un bubbone, mentre sibila un flusso ininterrotto su chi ucciderà chi

Epigrafi a Nordest

di Anna Toscano
Sin da piccola sono stata abituata a frequentare i cimiteri, andare in visita da parenti defunti, accompagnarli nel loro ultimo viaggio, attraversare camposanti pieni delle stesse fototessere: anziani coi capelli grigi, occhiali, sfondo chiaro, abiti scuri. Mia madre e mia nonna, tuttavia, hanno iniziato a pensare alla loro morte anzitempo, ogni due anni eleggevano una foto come quella per la tomba e per l’epigrafe

Lo senti

di Stefano Ficagna
Cominciarono a sparire in primavera. Dissero che era colpa di un batterio, l'eredità genetica della guerra: certe persone diventavano trasparenti, poche per la verità ma abbastanza da poterlo notare coi tuoi occhi, perché succedeva ovunque. Fu una trasformazione graduale, tutt'altro che piacevole

Addio addio, dottore mio

di Paola Ivaldi
Nel considerare, per un attimo, il processo di inarrestabile sgretolamento della Sanità pubblica, quella fondata nel lontano 1978 sui nobili principi di universalità, gratuità ed equità, senza avere più né la forza né la voglia né tanto meno la capacità di additare gli innumerevoli responsabili di tale sfacelo, inizio a giocare di immaginazione
davide orecchio
davide orecchio
Vivo e lavoro a Roma. Libri: Lettere a una fanciulla che non risponde (romanzo, Bompiani, 2024), Qualcosa sulla terra (racconto, Industria&Letteratura, 2022), Storia aperta (romanzo, Bompiani, 2021), L'isola di Kalief (con Mara Cerri, Orecchio Acerbo 2021), Il regno dei fossili (romanzo, il Saggiatore 2019), Mio padre la rivoluzione (racconti, minimum fax 2017. Premio Campiello-Selezione giuria dei Letterati 2018), Stati di grazia (romanzo, il Saggiatore 2014), Città distrutte. Sei biografie infedeli (racconti, Gaffi 2012. Nuova edizione: il Saggiatore 2018. Premio SuperMondello e Mondello Opera Italiana 2012).   Testi inviati per la pubblicazione su Nazione Indiana: scrivetemi a d.orecchio.nazioneindiana@gmail.com. Non sono un editor e svolgo qui un'attività, per così dire, di "volontariato culturale". Provo a leggere tutto il materiale che mi arriva, ma deve essere inedito, salvo eccezioni motivate. I testi che mi piacciono li pubblico, avvisando in anticipo l'autore. Riguardo ai testi che non pubblico: non sono in grado di rispondere per mail, mi dispiace. Mi raccomando, non offendetevi. Il mio giudizio, positivo o negativo che sia, è strettamente personale e non professionale.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: