[giovani] scrittori in cantiere a Mantova
Dopo il successo della prima edizione, torna Scritture Giovani cantiere, corso di formazione per dieci giovani autori promosso da Festivaletteratura con il sostegno di Fondazione Cariplo e Illy Caffè.
Articolato in due sessioni di lezioni, che si terranno a Mantova dall’1 al 3 e dall’8 al 10 aprile 2011, il progetto si rivolge agli aspiranti scrittori tra i 18 e 27 anni che non abbiano ancora pubblicato i propri lavori. Nel corso del laboratorio i partecipanti verranno a contatto con professionisti dell’editoria (agenti letterari, editori, critici, traduttori, editor) e con scrittori affermati, alcuni dei quali già partecipanti alle scorse edizioni del progetto Scritture Giovani di Festivaletteratura.
Attraverso le testimonianze e il confronto con queste figure professionali si mirerà a stabilire un punto d’incontro tra il mondo della scrittura e quello dell’editoria, così da fornire ai giovani di talento un primo orientamento all’interno di una realtà così complessa e articolata. Si parlerà dunque dei nodi del mondo editoriale ma anche delle professioni della scrittura, e di quali siano ad oggi le strade percorribili per far arrivare al pubblico le proprie creazioni.
La partecipazione al corso Scritture Giovani cantiere sarà gratuita; le spese di viaggio e di soggiorno a Mantova per il periodo delle lezioni saranno a carico dell’organizzazione.
Saranno ammessi autori tra i 18 e i 27 anni, non ancora pubblicati, che invieranno, entro e non oltre sabato 5 marzo 2011, la scheda di partecipazione scaricabile dal sito www.festivaletteratura.it e un racconto di massimo 10 cartelle sul tema “nomi”, motivo ispiratore anche del racconto richiesto agli autori che parteciperanno a Scritture Giovani incontri 2011.
La selezione delle domande verrà effettuata sulla valutazione dei racconti pervenuti da una commissione interna a Festivaletteratura. L’esito della selezione sarà reso noto sui siti www.festivaletteratura.it e www.scritturegiovani.it da venerdì 18 marzo 2011.
Le domande e i materiali richiesti andranno inviati via e-mail all’indirizzo: sgcantiere@festivaletteratura.it
Per ogni ulteriore informazione o chiarimento è possibile contattare la segreteria di Festivaletteratura: tel. 0376.223989; fax 0376.367047;
e-mail: sgcantiere@festivaletteratura.it.
I commenti a questo post sono chiusi
sono davvero amareggiato che esistano certe iniziative.
con sommo rispetto, ma soprattutto simulato.
invostro
daniz
io invece penso che festivaletteratura di mantova abbia fatto e continui a fare un ottimo, sobrio e pervicace lavoro. non è la fabbrica degli esoridienti, è un posto di discussione.
con sommo rispetto mio pure daniz, non simulato.
chiara valerio
valeri
il rispetto simulato non era per lei ma per l’iniziativa. non mi scappello di certo però.
forse è meglio argomentare, visto che dovrebbe andare anche un po’ di moda.
io penso (io poi… chissàqquanti) che sarebbe meglio scrivere delle buone cose. vede, la scrittura per l’editoria non è già di suo granché. non lo è perché è roba appiccicata su una pagina di cemento secco, che non si volta veramente, come pensano tutti. è irremovibile. il fatto è che resta scalfita, a prescindere da quello che lei fa o crede.
già questo dovrebbe mettere a disagio gli scrittori. mettergli il pepe in culo. la scrittura come si deve non necessita di escamotage editoriale. necessita di lavoro da tavolo. quindi se uno scrittore fa uno stage in una casa editrice prima di scrivere, o dopo aver scritto a comando ‘un racconto sui nomi’ che cosa vuole che gliene venga alla sua scrittura? lo stage lo renderà più furbo forse nei riguradi delle case editrici, ma anche qui, non lo credo per certo- essendovi invitate le case editrici che devono parlare di loro stesse. saranno reticenti e retoriche.
lei parla di discussione. ancora una volta, siamo alla mercé d’un telecomando. no, non è discussione. è un’ex cathedra con domandine dagli spalti.
io diffido ‘pervicacemente’ di tutto questo. delle fabbriche di esordienti e dei posti di discussione. ne abbiamo troppe di tavole rotonde e poche di opere che valgano esser lette.
senza simulazioni
A dire il vero non penso che ci sia nulla di cui amareggiarsi. L’impegno e l’interesse per gli esordienti da parte del festival di mantova sono fuori norma e sopra alla media, utilissimi sia per gli scrittori che per gli addetti ai lavori. Forse ci si dovrebbe amareggiare che di “certe iniziative” non ce ne siano di più.
non è una fabbrica di esordienti, ripeto.
sono persone attente che leggono.
ma intendo le sue ragioni.
cordialità
Si precisa un percorso
una lista
di notabili che scompaiono.
Riuscirò
a diventare un ricco poeta
con un participio passato esultante
in prospettiva di un funerale con l’applauso
prima della morte
di Lucio Dalla?
Mah!
Goodafternoon.
«Cerchiamo diplomati e laureati dinamici, brillanti, creativi, ambiziosi e capaci di recepire e seguire le politiche aziendali, di utilizzare gli strumenti tecnologici messi a disposizione dall’azienda e di organizzare autonomamente il proprio lavoro in modo funzionale al raggiungimento dell’obiettivo assegnato.
La selezione è aperta anche a candidati con minima esperienza. L’azienda metterà a disposizione della risorsa un piano di formazione per un migliore e più efficace inserimento a staff.»
@ dignani
No. Non ci riuscirai.
Qui siamo tutti persone attente che leggono.
E se fosse che ho le guance antiproiettile?
E se fosse che li ho già scavalcati i muri del vostro saper leggere?
E se fosse che mi voglio bene da solo?
Caro Daniz,
Sono uno dei dieci “giovani autori” del bando, e ce l’ho un po’ con lei.
Non vado molto su Internet, ma stamattina ho letto il suo commento al post, e vorrei dirle alcune cose.
Allora, scrivo seriamente da diversi anni. Non mi considero un “esordiente fabbricato” (o aspirante alla fabbricazione), e il mio lato solitario e snob è sempre stato contrario alle suddette “fabbriche di esordienti”, specie se paganti. Ma il mondo editoriale è un casino, e questa iniziativa – le spese di viaggio e alloggio sono a carico dell’organizzazione, preciso – mi interessa per la presenza di editori e agenti, nonché di altri autori.
Come dice lei stesso, potrebbe aiutarmi a muovermi meglio nel mondo editoriale: che c’è di male, in questo? Lei scrive: “forse lo stage lo renderà più furbo nei confronti delle case editrici”. Bene: e se quella che lei chiama “furbizia” fosse “esperienza”?
Se poi qualcuno vuole fare il “cane romantico” – ahi, Bolano, Bolano -, si accomodi: ma prima bisognerebbe schiodarsi da Internet (e dai blog, temo), fare la fame fino a quarant’anni, scrivere I detective Selvaggi, e vivere la letteratura. Lei ne è capace? Le dirò: io ho vissuto la letteratura per quattro anni, e arrivare ai quaranta mi spaventa.
Con cordialità,
Edoardo
signor Edoardo
non credo ci sia molto da capire. se ha già scritto e inviato qualche ccosa ad una casa editrice avrà esperito le loro usanze. Basta con la scuola. Figuriamoci colle scuole. Ma pare essersi dilagata la moda…
Sinceramente, lei dice di avercela un po’ con me, ma io le posso assicurare che molto ce l’avevo con chi volesse fare della carriera letteraria. Ora me ne sbatto di voi. E siccome proprio a questi si rivolge il cosoqquassopra – ai carrieristi- non c’è da meravigliarsi che lei – sineddoche dell’evento- si senta punto dal mio discorso.
Se vuol fare la carriera, cosa che mi parbe dal commento, la faccia.
Io parlavo di scrittura, un altro argomento.