WoW!
Così mi piace!
il maestro spiega bene, complimenti per l’idea!
;-)
Bah, secondo me questa è una visione passiva (push), logocentrica e tristemente “quantitativa” del web, quasi che i contenuti siano da prendersi la regolarità di una medicina. Naturalmente rappresenta anche il passo preliminare alla successiva “vendita” dei contenuti stessi, una volta che, dopo un sufficiente periodo di gratuità, si sia sviluppata l’auspicata dipendenza.
Molto ma molto meglio la navigazione “naturale”, aperta alla scoperta continua di nuovi angoli. Gli articoli dei blog, spesso pieni di link, già rappresentano degli indici altamente selettivi sulle scoperte degli altri (e i blog-roll una controparte un poco più statica e generale). Sono inoltre in “manutenzione continua”, così che post di valore sperduto nell’ammasso può gradualmente raggiungere una certa visibilità. Migliaia di mappe dinamiche e tematiche contro un triste e macchinoso abbonamento. Un vero ritorno al vecchio: Thumbs down!
[…] dalla celeberrima bacheca mensile di Nazione Indiana, rilanciamo questa esemplare video-lezione sugli aggregatori e sul nuovo modo di vivere la rete che […]
beh … molto interessante, ma come ha detto correttamente l’e-insegnante del video, la cosa da dipendenza, e la dipendenza da informazioni, non è cosa da sottovalutare, quindi io mi guarderò bene dal farlo, anzi forse porterò il mio pc a casa di un amico e ce lo lascerò per qualche mese.
Io sono per la lentezza, a proposito avete mai visto nascere una tartaruga?
geo
Rubincollo dal sito della Gaffi editore questa bella recensione di Raul Montanari al libro “Il sorcio” di Andrea Carraro:
Attacco solo apparentemente in sordina per l’ultimo magistrale romanzo di Andrea Carraro, il grande e sottovalutato scrittore romano che, con il titolo di un suo libro epocale del 1994, ha regalato alla cronaca nera la terribile e usatissima metafora del “branco”. In realtà tutti gli elementi narrativi sono già presenti in queste poche righe: la figura ingombrante della madre del protagonista; quella dello psicologo che per tutto questo romanzo-confessione interloquirà con Nicolò Consorti; e il contrasto (il “confine”) fra il mondo letterario evocato dalla libreria Eritrea e il lavoro squallido che Consorti, scrittore per vocazione, è costretto a svolgere in banca. Proprio qui si svolgerà il lungo, accanito duello fra Consorti e il “Sorcio”, un collega d’ufficio volgare e crudele, che del protagonista finisce per apparirci come l’inquietante alter ego.
Leonardo, hai ragione: Andrea Carraro è uno scrittore straordinario.
è una bacheca strana questa, sembra il post in home, ma va beh
lascio lo stesso questo commento che nella bacheca di novembre non è stato preso [Georgia, la bacheca di novembre chiude i commenti con l’ultimo del mese. Se poi il tuo commento non passa, è perché viene identificato come spam: un po’ di pazienza e un indiano provvede a correggere gli errori. La redazione]
per HARZMAN
al commento
per favore puoi passare da questo mio post, trovo la storia delle due foto interessante e l’ho postata, ma vorrei discuterne con te (e nel tuo blog bisogna registrarsi e ora non ho tempo), tra l’altro anche la fascia tricolore è stata ritoccata e la parte verde è più grande e ho segnalato un’altra foto dove si vede lo stesso ragazzo e sempre sul giornale.
geo
L’efficacia pedagogica di questo video è innegabile, ho capito anche io, noto ipotecnocrate. Avrei solo aggiunto, come sottofondo, “Very friendly” dei Throbbing Gristle, per accattivare di più il teleudente.
Un bel modo per distogliere i commentatori dal chiedere agli indiani argomenti da approfondire, ma a me non mi fregate ;-),
e infatti torno a chiedervi, quando ci sarà più spazio su NI per saggistica di vario genere, non solo letteraria, ma per es. scientifica o di filosofia della scienza, ovvero di quelle materie e di quel modo di pensare per il quale l’Italia in generale è semianalfabeta?
Lorenz
Andrea, per questa lieta atmosfera didattica invece metterei Convincing people. Intanto fai un giro qui: http://brainwashed.com/tg/
Parla troppo in fretta, per i miei gusti.
@ elio-c
Hai perfettamente ragione. Sono stato fra i primi a usare Google Reader e poi l’ho mollato. Non mi piace. Anche a me piace di più andarmi a spulciare i siti che mi interessano uno per uno. E’ la stessa differenza che c’è tra la rassegna stampa e andarsi a leggere i giornali uno per uno. Magari sfogliando trovi altre notizie o cose interessanti, per “serendipity”. Lo stesso dicasi per le news. Ogni tanto se dalla pagina principale del motore Google cliccate su News, appare un aggregatore di news che raggruppa praticamente tutte le testate online. E’ qualcosa di terrificante. Come se la testata da cui proviene la notizia non contasse più un cazzo. Conta solo la notizia, come se fosse sempre asettica. C’è qualcosa di ideologico, o ideologicamente ingenuo, o ingenuamente ideologico, dietro a tutto ciò.
Mi è piaciuto il gesto col dito sull’orologio mentre la voce diceva che soprattutto “si risparmia tempo”. Mi sono immaginato un tizio che durante tutto il tempo che ha risparmiato si mette a passeggiare avanti e indietro per la sua stanza senza sapere cosa fare… Boh.
@ Lorenzo Galbiati
Oggi sono buono e dico che hai perfettamente ragione anche tu. Credo pure di essermi fatto un’idea del perché nei blog ci sono poche recensioni di libri scientifici, o comunque di saggistica in generale. Semplicemente perché richiede più impegno, più competenza e più tempo. Poi alla fine – se proprio vogliamo essere cattivi – non c’è manco uno straccio di ritorno di immagine nell’ambiente editoriale più ambito, cioè quello letterario.
wow
esemplare veramente
ma è lecito manipolare i commenti inserendovi note-risposte tra parentesi quadre?
P.R.O.T.E.S.T.O
E chiedo scusa, non sapevo che la bacheca fosse chiusa alla fine mese (e poi sinceramente oggi pensavo fosse il 31), e se una discussione non fosse terminata? dovrebbe per forza spostarsi al mese dopo?
Ok ogni giorno si impara qualcosa :-)
geo
Genesis P.Orrdige in perfetta forma, sembra un bambino autistico dotato di parola
Georgia, ho comentato il tuo commento (oddio) dopo che ne ho dovuti esaminare 4 tuoi tutti uguali, che il sistema sospendeva chissaperché.
La bacheca vale per il mese in corso, altrimenti non riusciamo più a star dietro ai commenti.
Infine, nei commenti al tuo post fascioritocco alcune considerazioni sono state fatte osservando le foto da vicino con Gimp. Dovresti poter verificare facilmente di chi è il commento.
Suggerisco quando si fanno studi, ricerche e indagini su cose pubblicate nel web, di utilizzare WebCite o un servizio simile per citare le fonti: crea una copia statica, persistente delle pagine citate.
Ehi, che ne pensi di Keith Botsford? Come, non lo conosci? Non sai chi sia Keith Botsford? Davvero non hai mai sentito parlare di lui? Allora dai un’occhiata qui, ‘gnurant:
Non avevo colto il registro scherzoso, per questo quelle parole mi suonavano strane – ogni tanto devo regolare le antenne :-)
Ciao
Jan, ci ho provato ma non capisco come procedere: non uso un servizio come Feedburner, e comunque sulla pagina in questione non visualizzo affatto la voce “URL di reindirizzamento feed post”. Come la mettiamo?
Ola Elio,
tutto a post [sic];-)
Jan, se vuoi spiegarmi meglio il come e il perché della tua richiesta scrivimi all’indirizzo che puoi visualizzare dai miei commenti, che poi ti “reindirizzo” io…
harzman, basta che tu metta il feed completo: altrimenti leggerti via feed è scomodo.
“fai login su Blogger e seleziona Impostazioni | Feed sito, scegli “allow blog feeds: completo””
E grazie dell’attenzione e della cortesia!
Ora ho capito. D’accordo, grazie a te!
@Prodan
Grazie della delucidazione sul quadro editoriale. Comunque intendo provare a far proposte personali qui su NI, da “comunicatore scientifico”, vediamo come andrà. Se non spero in una gran ritorno di immagine, potrebbe sempre accadere che ci sia un inizio di interesse su questi temi.
E’ paradossale questo video, perchè vorrebbe spiegare come guadagnare tempo e invece lo fa perdere.
Sono d’accordo con la proposta di Lorenzo Galbiati
Viso che si tratta di una bacheca vorrei segnalare questo ennesimo episodio di sgombero a Firenze, in nome della “legalità”:
Anch’io posto una notizia, dato che la manifestazione di cui avevo dato (notizia) non si farà (era nella bacheca di novembre e l’avevo postata di mia iniziativa)
Riporto da romanoli.blog.tiscali.it del 16 dicembre:
Aspettando la Befana. Salta, per mancanza di adesioni, la mobili-tazione nazionale per i diritti Rom indetta dalla Redazione di Romano Lil per il 10 dicembre, giornata internazionale per i Diritti dell’Uomo. La “questione rom”, invece che priorità nazionale sul versante dei diritti e della giustizia sociale, resta relegata ad una nicchia, conservata da un sistema sociale che per produrre “benessere” consuma una quota strutturale di razzismo e xenofobia.
INDETERMINATA VAGHEZZA
Una proposta di mobilitazione della Redazione di Romano Lil, circolare telematica dell’O-pera Nomadi, non dall’Opera Nomadi Nazionale. Per questa indeterminatezza molte sezio-ni Opera Nomadi non hanno aderito, convinte di far parte del processo di mobilitazione.
RETE DIVULGATIVA
La proposta è stata spedita, per posta elettronica, ad un indirizzario nutrito di persone, associazioni, siti web e “blog”, attente sulle problematiche Rom/Sinti e su quelle sui diritti, oltre che alle varie testate giornalistiche nazionali.
L’iniziativa è stata divulgata per via telematica, con buona evidenza -anche con l’im-magine, da Redattore Sociale, Vita, Circolo Pisolini di Pavia. Per via tipografica la pubbli-cazione è avvenuta sul settimanale “Carta”. “il manifesto”, nonostante ripetuti inviti, non ha dato notizia dell’iniziativa preferendo pubblicare, nell’ultimo richiamo, il pettegolezzo sul Rom Marco Ahmetovic, agli arresti domiciliari e sponsor di una ditta pubblicitaria.
La veicolazione dell’iniziativa, come richiesto per posta elettronica, è stata fatta dall’Opera Nomadi di Caserta con pubblicazione sul giornale “Caserta sette”.
LO STATO DELLE COSE
La recente aggravata persecuzione istituzionale dei Rom, il “pogrom” di novembre, ha attivato condanne internazionali e nazionali, da parte di ONG, Associazioni e Comunità: in primo piano l’ONU ed il Parlamento Europeo. L’appello di intellettuali ed artisti italiani, il “triangolo nero”, in una settimana ha raggiunto quota cinquemila adesioni. L’appello alla mobilitazione indetta da Romano Lil, ha raggiunto tre adesioni in un mese.
Un conto è mettere la propria firma dietro quella di Valerio Evangelisti, o Moni Ovadia, un conto è attivarsi per cambiare lo “stato delle cose presenti”.
Perché gli appelli e le condanne dovrebbero essere un appello, appunto, alla mobilitazio-ne e non restare firme in calce a documenti ben scritti. Soprattutto dopo decine di condanne analoghe da parte di Istituzioni più referenziate ed anche internazionali. Perché i fatti sono le parole del cuore.
ROM LEGA TUTTI
“Rom libera tutti!”, era l’esortazione della proposta di mobilitazione nazionale per i diritti di cittadinanza rom. Allo Stato delle cose presenti, invece, “Rom lega tutti”.
I Rom come minoranza europea più discriminata e sottoposta ad atti di violenza razziale, i Rom prigionieri nei “campi di concentramento” del duemila. I Rom restano la priorità emergenziale per slegare i diritti ed attivare la giustizia sociale.
ASPETTANDO LA BEFANA
La Befana per i Rom non arriverà con regali e cioccolatini, perché la Befana è anche una strega zingara e viene bruciata sul rogo: immolata sull’altare del falso benessere sociale.
War and Pieces è il récital sulla guerra di Klaus Maria Brandauer.
Il 5 dicembre scorso agli Arcimboldi di Milano però qualcosa è andata storta.
Prevedendo una recita in lingua madre tedesca gli organizzatori si sono dimenticati dei comodi display ormai in disarmo lasciati in eredità dalla Scala.
Bastava usarli e far scorrere la traduzione in simultanea.
In mancanza di una solida preparazione nella lingua di Goethe hanno preparato un libretto di sala che poco aveva a che fare con i testi originali.
Ma il peggio doveva ancora venire. Con la scusa del teatro semivuoto, ma la platea bassa era piena, gli organizzatori all’ultimo momento hanno dirottato i poveri spettatori dietro le quinte. Paesaggio desolato di fili elettrici messi pericolosamente in un passaggio stretto, polvere, sedie provvisorie insufficienti e una messa in scena improvvisata che impediva la vista dell’attore e dei musicisti che insieme al violinista Daniel Hope accompagnavano il recital. Data la solita furbizia italica e l’impreparazione del personale di sala, le prime file sono state spostate in fondo su poltrone sgangherate. Lo spettacolo è iniziato con quaranta minuti di ritardo.
All’apertura del goethiano “Guerra!Guerra! viva la guerra” alcuni spettatori infreddoliti hanno guadagnato l’uscita rischiando di prendere una scossa di 220 volt. Dopo la lirica di Heine «I granatieri», un altro gruppo di deportati è sparito nel nulla. L’ouverture Egmond di Beethoven, riscritta in stile jazz da Müller-Wieland l’Histoire du soldat di Stravinskij si sentivano appena con un’acustica pessima sotto il vuoto di trenta metri.
All’uscita dello strettissimo corridoio gli spettatori allibiti osservavano un paio di imbarazzatissimi vigili del fuoco lì per caso, come l’assessore Sgarbi a testa bassa, reo di un ennesima debacle della cultura milanese.
Volevo fare complimenti a Francesco Forlani per il saggio “manifesto del comunista dandy”. E’ un libro che possiede uno sguardo generoso sul mondo, una bella lezione di vita, è quasi una filosofia che butta via conformismo, tristezza. Ha riuscito a farmi vedere la vita più colorata, in rossa, direi…
C’è una vera intelligenza nella manera di scrutare la società. Di più il primo canto è magnifico, perché il libro è fatto anche di poesia.
E’ anche un oggetto d’arte, una dolcezza del foglio, un ‘eleganza bella, con foto splendide.
Penso che è un libro che apriro spesso.
Quando un libro che raccoglierà tutte le poetichette?
I critici scrivono meglio degli scrittori, parola di Filippo La porta (ieri sul Corriere). Ma insomma, nessuno ha qualcosa da ribattere su N.I. E’ un argomento che dovrebbe esserci, no?
mario smettila con ‘sta solfa, è il secondo commento che lasci, il misero pezzettino di la porta, di sole poche righe pubblicitarie e acide, è solo un maldestro tentativo di spot per la propria kasta, per mettercisi dentro pure lui (visto che come scrittore è fallito). Non è neppure degno di essere preso in considerazione per ribattergli. E’ quello che vuole :-).
ma tu sei il suo addetto stampa?
georgia
MONTESANO RACCONTA BAUDELAIRE ALL’AUDITORIUM DI AVERSA
Venerdì 14 dicembre – ore 18.30
Auditorium dell’ex-macello,
Via Lennie Tristano – Aversa
Venerdì 14 dicembre, alle ore 18.30, presso l’auditorium dell’ex-macello in via Lennie Tristano ad Aversa, per il ciclo “Incontri con l’autore”, la Libreria Mondadori presenterà il libro di Giuseppe Montesano dal titolo “Il ribelle in guanti rosa. Charles Baudelaire” (Mondadori, 2007). Dialogherà con l’autore Antimo Puca, docente di filosofia. L’appuntamento sarà condito dalla proiezione del video “Baudelaire, probabilmente” di Francesco Capasso, Angelo Cretella, Teresa Dell’Aversana e Salvatore Di Vilio.
Il libro di Montesano conduce il lettore in una Parigi brulicante di teorie, di rêveries, allucinazioni oscure e illuminazioni abbaglianti, incontra una folla di personaggi insigni e oscuri. Il fondatore della poesia moderna, il poeta maledetto, il critico della borghesia, il più celebrato cantore degli eccessi (il sesso, gli alcol, le droghe) nella modernità: non è facile scrivere di Baudelaire, raccontarne la strepitosa parabola letteraria e umana senza incorrere nei luoghi comuni da una parte e nelle sofisticate distinzioni degli specialisti dall’altra. Se Baudelaire è il poeta che “si è consegnato a molte maschere”, Montesano cerca di identificarle tutte, di registrarle minuziosamente per poi strapparle, svelandone ora il sovrapporsi al volto ora il confondersi con la carne e il sangue dell’uomo che vi sta sotto. Anni di frequentazione assidua e di interrogazione inesausta dei testi baudelairiani, uniti a una conoscenza ramificata e profondissima di tutto il contesto, hanno prodotto questo grande affresco in cui l’interpretazione delle prose e delle singole poesie delle “Fleurs du mal” diventa la chiave interpretativa per ricostruire un mondo. È sempre a partire dalle parole di Baudelaire che Montesano si mette sulle tracce della vita di un figlio mantenuto sotto tutela dalla madre fino all’ultimo dei suoi giorni, di un giovane segnato per sempre dal massacro dei rivoltosi del Quarantotto, di un cittadino umiliato dalla restaurazione borghese di Napoleone III, di un uomo affascinato dall’Eros più sotterraneo e inebriante, di un intellettuale cresciuto tra utopisti, rivoluzionari, esoteristi, ‘femmes galantes’, geni e pazzi delle più svariate e bizzarre specie…
Lo scrittore
Nato a Napoli nel 1959 e cresciuto a Sant’Arpino, in provincia di Caserta, Giuseppe Montesano fa la spola tra l’osservazione della realtà, scrivendone poi sui quotidiani, e lo studio attento della letteratura, essendo fine traduttore, curatore e critico letterario. Ha scritto i romanzi A Capofitto (Sottotraccia 1996 e Mondadori 2001), Nel corpo di Napoli (Mondadori 1999), Di questa vita menzognera (Feltrinelli 2003), Magic People (Feltrinelli 2005), Al termine della periferia. Viaggi sull’asse mediano (Pironti 2007) con la complicità di Vincenzo Trione. Ha curato, insieme a Giovanni Raboni, l’edizione delle Opere di Baudelaire nei Meridiani e tradotto La Fontaine, Gautier, Villiers de L’Isle-Adam, Flaubert. Collabora a “Diario della settimana”, “il Mattino”, “L’Unità”. Ha ottenuto numerosi premi tra i quali Il Premio Napoli, il Superpremio Vittoriani, il Premio La Torre, il Premio Scommesse sul Futuro ed è stato finalista al Premio Strega.
non ho parole……letteralmente!
provai sensazioni simili quando a lezione(secoli fà….)
spiegavano il dna e i mitocondri….
anzi,più che a lezione,piuttosto quando studiavo sui testi……….
il KANDEL-SCHARWZ, il LURIA, il PIZZAMIglio
l’amore è più forte dell’odio
l’amore vince tutto
perchè non ha paura.
sarà pure banale chiederlo(me ne rendo conto;eh!)
e tuttavia (ti) domando:
di QUALE amore parli?
grazie
l’amore universale
l’amore puro
l’amore che nasce e non muore
mai.
si chiama amore.
:-)
Buon Natale!
:-)
Secondo l’attuale legislazione, ogni azienda può decidere a sua discrezionalità di riconoscere o meno allo stagista una retribuzione.
Di fatto molti stagisti non ricevono alcun compenso e alcune società abusano dello strumento dello stage per abbattere i costi del personale se non addirittura è ipotizzabile un vero e proprio business intorno a queste figure.
Non sarebbe opportuno una riforma dell’attuale legislazione affinché stabilisca l’obbligatorietà di una retribuzione nei contratti di stage, limiti il loro utilizzo ad alcuni settori produttivi e riservi il loro svolgimento soltanto durante il periodo scolastico e universitario del soggetto?
tante cose sarebbero opportune, caro Marco Patruno!
prendiamola con filosofia…
;-)
Buon natale a tutti
geo
bon noel a tù e a lemonde
bon annè a moi aussi
i favoriti dell’otto saranno i capricorni vergini
per gli altri…ciccia
e per altri ancora, attacchiamoci a un bus.
baci
la funambola
“Anno IV. Numero 27. Fermi immagine da un treno che attraverso la prateria“. È questo il titolo del numero che inaugura il passaggio da musicaos.it a musicaos.it – blog. Alcuni di voi se ne saranno già accorti visitando il sito nell’ultima settimana, le pubblicazioni della nostra rivista sono ricominciate dopo pausa di lavoro durata quasi cinque mesi. Ho sempre concepito il “fare rivista” come identico al “fare ricerca”, un binomio inscindibile che negli ultimi tempi ci ha dato davvero molte soddisfazioni (leggi: belle cose lette e da leggere). Una rivista tuttavia è molte riviste. Una rivista ad esempio è materiale da leggere, selezionare, pubblicare; oltre ai testi da recensire e ai rapporti con i collaboratori, tanti. La cosa più bella è accorgersi che l’interesse nei confronti delle riviste e dei siti di letteratura è sempre più attento e critico. Il 2 gennaio del 2004 iniziavano le pubblicazioni di musicaos.it. Gli autori che hanno pubblicato sul sito sono tantissimi, quelli che hanno esordito da queste pagine altrettanti. Da tre anni prosegue la collaborazione osmotica con la rivista Tabula Rasa, conferma che la qualità – se c’è – può essere portata fuori dalle strette & infinite pareti digitali di uno schermo. Perchè, dunque, “Fermi immagine”? Per lo stesso motivo da cui è scaturito il sottotitolo della nostra rivista “uno sguardo su poesia e letteratura”. Il fermo immagine è la cattura di uno sguardo. Mi diverte pensare che il passaggio tecnico da una piattaforma statica a una dinamica sia accompagnato all’idea di poter fermare gli attimi con più frequenza e attenzione, potendo seguire la scrittura da vicino. L’indirizzo per inviarci i vostri materiali, testi, proposte, è lo stesso. Cercheremo di mettere a frutto di lettori e autori tutte le cose che abbiamo imparato in questi quattro anni che sono trascorsi. Nel frattempo, buone feste!
Vorrei augurare un felice Natale ai membri di NI, in particolare ad Andrea Inglese, ché so che ci tiene.
Per questo Natale vi propongo un libro che sta silenziosamente diventando un vero cult: “Il sorcio” di Andrea Carraro, un romanzo avvincente e commovente sul mobbing. IO l’ho comprato perché qualcuno lo consigliava su questo sito o su altri, riconoscibile in libreria perché c’è un gosso topo in copertina tutto vestito da travet. Bellissimo!
mi sa che devo proprio leggermelo…
Buon anno a tutti gli indiani, belli e brutti che siano!
:-)
emy non sono io e non capisco perchè michele affermi il contrario, non ho gelosie verso nessuno e mi ritengo offesa da queste affermazioni. la poesia giro per le stanze ecc. si può trovare sul sito unpoeta.com in ogni caso essere considera poeta o non essere considerata poeta non me ne frega niente. mi piace scrivere e ciò mi basta. auguri di buon anno antonella pizzo
E’ scoppiata la bagarre nel Baghetta, un’altra volta!
Accorrete! su http://www.baghetta2.splinder.com tutte le regole e le informazioni (e pure i menù!) della seconda edizione del Premio.
mmm…. i siti web che vengono a me…? risparmiare tempo…? mamma mia: risparmiare tempo. e che sarà mai ‘sto tempo! cosa c’avrà mai tanto da fare ‘sta gente, che vuole risparmiare tempo. boh.
carina, ne avevo vista una simile fatta dal buon Cesare (nel 2003…)
avendo poche esigenze io attualmente uso Sage su Firefox e va benissimo
i fautori della navigazione diretta dovrebbero riflettere sul fatto che le due cose non sono in alternativa, anzi una aiuta e migliora l’altra.
ai fautori della lentezza segnalo che in effetti una volta il mondo andava meglio, ci si parlava faccia a faccia, prima dell’invenzione di quella roba, come si chiama, il telefono
x per il webmaster
ho scritto due volte all’indirizzo che citate nelle note legali riguardo la richiesta di cancellazione di commenti che si ritengono lesivi della dignità della persona ma senza aver ricevuto riscontro. Reitero qui la mia richiesta. Chiedo che vengano cancellati i commenti al post [aggiornamento 2008-01-08: la richiesta della gentile lettrice è stata evasa via email al ritorno dalle festività. Cancelliamo quindi la parte restante del commento, che ormai non ha più ragione d’essere. Grazie a tutti per la comprensione – la redazione di Nazione Indiana]
ed esattamente quelli di un non meglio identificato michele c – e michele
ho già mandato quattro e mail, nessun riscontro. Siete pregati cortesemente di rispondermi.
antonella pizzo
antonella aspetta che jan metta la bacheca di gennaio :-) questa uffcialmente sarebbe già in disuso.
Evidentemente il web master non c’è, è periodo di vacanza, e lui di solito è fiscalissimo ad aprire la bacheca del mese.
Nessuno se non per caso, come me ora, commenterebbe mai a gennaio nella bacheca di dicembre ;-).
Ho letto con curiosità il tuo caso, sono andata a leggere anche nel tuo blog, mi dispiace e ti do la mia totale solidarietà, so che queste stronzate fanno male, ma purtroppo sono abbastanza diffuse in rete, io fossi in te me ne fregherei lascia che i commenti di quel maleducato rimangano a testimoniarne la stronzaggine, semmai chiedi a jan di permetterti di replicare nel post (che ora è chiuso) per dire che tu non sei amy e spiegare la situazione (per un futuro lettore che magari non legge le bacheche) e chiedi ad uno degli indiani di testimoniare che il tuo IP realmente non è lo stesso di amy. Non credo che gli indiani ti possano fornire un ip, per via della privacy (e anche libertà) della rete, anzi in alcuni blog non esiste neppure più l’IP, ma un AI.
Non te la prendere e continua a scrivere belle poesie
geo
Mi occupo dell'infrastruttura digitale di Nazione Indiana dal 2005. Amo parlare di alpinismo, privacy, anonimato, mobilità intelligente. Per vivere progetto reti wi-fi. Scrivimi su questi argomenti a jan@nazioneindiana.com
Qui sotto trovi gli articoli (miei e altrui) che ho pubblicato su Nazione Indiana.
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Bah, secondo me questa è una visione passiva (push), logocentrica e tristemente “quantitativa” del web, quasi che i contenuti siano da prendersi la regolarità di una medicina. Naturalmente rappresenta anche il passo preliminare alla successiva “vendita” dei contenuti stessi, una volta che, dopo un sufficiente periodo di gratuità, si sia sviluppata l’auspicata dipendenza.
Molto ma molto meglio la navigazione “naturale”, aperta alla scoperta continua di nuovi angoli. Gli articoli dei blog, spesso pieni di link, già rappresentano degli indici altamente selettivi sulle scoperte degli altri (e i blog-roll una controparte un poco più statica e generale). Sono inoltre in “manutenzione continua”, così che post di valore sperduto nell’ammasso può gradualmente raggiungere una certa visibilità. Migliaia di mappe dinamiche e tematiche contro un triste e macchinoso abbonamento. Un vero ritorno al vecchio: Thumbs down!
[…] dalla celeberrima bacheca mensile di Nazione Indiana, rilanciamo questa esemplare video-lezione sugli aggregatori e sul nuovo modo di vivere la rete che […]
beh … molto interessante, ma come ha detto correttamente l’e-insegnante del video, la cosa da dipendenza, e la dipendenza da informazioni, non è cosa da sottovalutare, quindi io mi guarderò bene dal farlo, anzi forse porterò il mio pc a casa di un amico e ce lo lascerò per qualche mese.
Io sono per la lentezza, a proposito avete mai visto nascere una tartaruga?
geo
Rubincollo dal sito della Gaffi editore questa bella recensione di Raul Montanari al libro “Il sorcio” di Andrea Carraro:
Attacco solo apparentemente in sordina per l’ultimo magistrale romanzo di Andrea Carraro, il grande e sottovalutato scrittore romano che, con il titolo di un suo libro epocale del 1994, ha regalato alla cronaca nera la terribile e usatissima metafora del “branco”. In realtà tutti gli elementi narrativi sono già presenti in queste poche righe: la figura ingombrante della madre del protagonista; quella dello psicologo che per tutto questo romanzo-confessione interloquirà con Nicolò Consorti; e il contrasto (il “confine”) fra il mondo letterario evocato dalla libreria Eritrea e il lavoro squallido che Consorti, scrittore per vocazione, è costretto a svolgere in banca. Proprio qui si svolgerà il lungo, accanito duello fra Consorti e il “Sorcio”, un collega d’ufficio volgare e crudele, che del protagonista finisce per apparirci come l’inquietante alter ego.
Leonardo, hai ragione: Andrea Carraro è uno scrittore straordinario.
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lascio lo stesso questo commento che nella bacheca di novembre non è stato preso
[Georgia, la bacheca di novembre chiude i commenti con l’ultimo del mese. Se poi il tuo commento non passa, è perché viene identificato come spam: un po’ di pazienza e un indiano provvede a correggere gli errori. La redazione]
per HARZMAN
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geo
L’efficacia pedagogica di questo video è innegabile, ho capito anche io, noto ipotecnocrate. Avrei solo aggiunto, come sottofondo, “Very friendly” dei Throbbing Gristle, per accattivare di più il teleudente.
Un bel modo per distogliere i commentatori dal chiedere agli indiani argomenti da approfondire, ma a me non mi fregate ;-),
e infatti torno a chiedervi, quando ci sarà più spazio su NI per saggistica di vario genere, non solo letteraria, ma per es. scientifica o di filosofia della scienza, ovvero di quelle materie e di quel modo di pensare per il quale l’Italia in generale è semianalfabeta?
Lorenz
Andrea, per questa lieta atmosfera didattica invece metterei Convincing people. Intanto fai un giro qui:
http://brainwashed.com/tg/
Parla troppo in fretta, per i miei gusti.
@ elio-c
Hai perfettamente ragione. Sono stato fra i primi a usare Google Reader e poi l’ho mollato. Non mi piace. Anche a me piace di più andarmi a spulciare i siti che mi interessano uno per uno. E’ la stessa differenza che c’è tra la rassegna stampa e andarsi a leggere i giornali uno per uno. Magari sfogliando trovi altre notizie o cose interessanti, per “serendipity”. Lo stesso dicasi per le news. Ogni tanto se dalla pagina principale del motore Google cliccate su News, appare un aggregatore di news che raggruppa praticamente tutte le testate online. E’ qualcosa di terrificante. Come se la testata da cui proviene la notizia non contasse più un cazzo. Conta solo la notizia, come se fosse sempre asettica. C’è qualcosa di ideologico, o ideologicamente ingenuo, o ingenuamente ideologico, dietro a tutto ciò.
Mi è piaciuto il gesto col dito sull’orologio mentre la voce diceva che soprattutto “si risparmia tempo”. Mi sono immaginato un tizio che durante tutto il tempo che ha risparmiato si mette a passeggiare avanti e indietro per la sua stanza senza sapere cosa fare… Boh.
@ Lorenzo Galbiati
Oggi sono buono e dico che hai perfettamente ragione anche tu. Credo pure di essermi fatto un’idea del perché nei blog ci sono poche recensioni di libri scientifici, o comunque di saggistica in generale. Semplicemente perché richiede più impegno, più competenza e più tempo. Poi alla fine – se proprio vogliamo essere cattivi – non c’è manco uno straccio di ritorno di immagine nell’ambiente editoriale più ambito, cioè quello letterario.
wow
esemplare veramente
ma è lecito manipolare i commenti inserendovi note-risposte tra parentesi quadre?
P.R.O.T.E.S.T.O
E chiedo scusa, non sapevo che la bacheca fosse chiusa alla fine mese (e poi sinceramente oggi pensavo fosse il 31), e se una discussione non fosse terminata? dovrebbe per forza spostarsi al mese dopo?
Ok ogni giorno si impara qualcosa :-)
geo
Jan, quando sei in vena guardati allora questo:
http://it.youtube.com/watch?v=Y8klW9trVTQ
Genesis P.Orrdige in perfetta forma, sembra un bambino autistico dotato di parola
Georgia, ho comentato il tuo commento (oddio) dopo che ne ho dovuti esaminare 4 tuoi tutti uguali, che il sistema sospendeva chissaperché.
La bacheca vale per il mese in corso, altrimenti non riusciamo più a star dietro ai commenti.
Infine, nei commenti al tuo post fascioritocco alcune considerazioni sono state fatte osservando le foto da vicino con Gimp. Dovresti poter verificare facilmente di chi è il commento.
Suggerisco quando si fanno studi, ricerche e indagini su cose pubblicate nel web, di utilizzare WebCite o un servizio simile per citare le fonti: crea una copia statica, persistente delle pagine citate.
Ehi, che ne pensi di Keith Botsford? Come, non lo conosci? Non sai chi sia Keith Botsford? Davvero non hai mai sentito parlare di lui? Allora dai un’occhiata qui, ‘gnurant:
http://harz.it/2007/12/keith-botsford.html
ho capito l’indianino anonimo eri tu:-)
bene grazie per tutte le informazioni
geo
Ma che modi usi Stefano? Sembra lo zelo insopportabile di un convertito di fresco.
Elio, perché mi prendi sul serio?
(Zelo? E convertito a cosa, di grazia? Devo aver sbagliato qualcosa nel sintonizzare il registro… Sto perdendo colpi, dannazione.)
Harzman, nemmeno io ho capito la nota di elio-c. Comunque, potresti per piacere mettere i feed completi al tuo blog come spiegato qui?
http://it.blogbabel.com/tutorials/feed/#blogger
Grazie.
Non avevo colto il registro scherzoso, per questo quelle parole mi suonavano strane – ogni tanto devo regolare le antenne :-)
Ciao
Jan, ci ho provato ma non capisco come procedere: non uso un servizio come Feedburner, e comunque sulla pagina in questione non visualizzo affatto la voce “URL di reindirizzamento feed post”. Come la mettiamo?
Ola Elio,
tutto a post [sic];-)
Jan, se vuoi spiegarmi meglio il come e il perché della tua richiesta scrivimi all’indirizzo che puoi visualizzare dai miei commenti, che poi ti “reindirizzo” io…
harzman, basta che tu metta il feed completo: altrimenti leggerti via feed è scomodo.
“fai login su Blogger e seleziona Impostazioni | Feed sito, scegli “allow blog feeds: completo””
E grazie dell’attenzione e della cortesia!
Ora ho capito. D’accordo, grazie a te!
@Prodan
Grazie della delucidazione sul quadro editoriale. Comunque intendo provare a far proposte personali qui su NI, da “comunicatore scientifico”, vediamo come andrà. Se non spero in una gran ritorno di immagine, potrebbe sempre accadere che ci sia un inizio di interesse su questi temi.
E’ paradossale questo video, perchè vorrebbe spiegare come guadagnare tempo e invece lo fa perdere.
Sono d’accordo con la proposta di Lorenzo Galbiati
Viso che si tratta di una bacheca vorrei segnalare questo ennesimo episodio di sgombero a Firenze, in nome della “legalità”:
http://cavallette.autistici.org/2007/12/1301
http://vaginevolanti.noblogs.org/post/2007/11/29/sgomberato-l-asilo
http://it.youtube.com/watch?v=Uy5ZcdkZaJc
Anch’io posto una notizia, dato che la manifestazione di cui avevo dato (notizia) non si farà (era nella bacheca di novembre e l’avevo postata di mia iniziativa)
Riporto da romanoli.blog.tiscali.it del 16 dicembre:
Aspettando la Befana. Salta, per mancanza di adesioni, la mobili-tazione nazionale per i diritti Rom indetta dalla Redazione di Romano Lil per il 10 dicembre, giornata internazionale per i Diritti dell’Uomo. La “questione rom”, invece che priorità nazionale sul versante dei diritti e della giustizia sociale, resta relegata ad una nicchia, conservata da un sistema sociale che per produrre “benessere” consuma una quota strutturale di razzismo e xenofobia.
INDETERMINATA VAGHEZZA
Una proposta di mobilitazione della Redazione di Romano Lil, circolare telematica dell’O-pera Nomadi, non dall’Opera Nomadi Nazionale. Per questa indeterminatezza molte sezio-ni Opera Nomadi non hanno aderito, convinte di far parte del processo di mobilitazione.
RETE DIVULGATIVA
La proposta è stata spedita, per posta elettronica, ad un indirizzario nutrito di persone, associazioni, siti web e “blog”, attente sulle problematiche Rom/Sinti e su quelle sui diritti, oltre che alle varie testate giornalistiche nazionali.
L’iniziativa è stata divulgata per via telematica, con buona evidenza -anche con l’im-magine, da Redattore Sociale, Vita, Circolo Pisolini di Pavia. Per via tipografica la pubbli-cazione è avvenuta sul settimanale “Carta”. “il manifesto”, nonostante ripetuti inviti, non ha dato notizia dell’iniziativa preferendo pubblicare, nell’ultimo richiamo, il pettegolezzo sul Rom Marco Ahmetovic, agli arresti domiciliari e sponsor di una ditta pubblicitaria.
La veicolazione dell’iniziativa, come richiesto per posta elettronica, è stata fatta dall’Opera Nomadi di Caserta con pubblicazione sul giornale “Caserta sette”.
ADESIONI
Tommaso Vitale, Irene Campari, Nadia Marino.
LO STATO DELLE COSE
La recente aggravata persecuzione istituzionale dei Rom, il “pogrom” di novembre, ha attivato condanne internazionali e nazionali, da parte di ONG, Associazioni e Comunità: in primo piano l’ONU ed il Parlamento Europeo. L’appello di intellettuali ed artisti italiani, il “triangolo nero”, in una settimana ha raggiunto quota cinquemila adesioni. L’appello alla mobilitazione indetta da Romano Lil, ha raggiunto tre adesioni in un mese.
Un conto è mettere la propria firma dietro quella di Valerio Evangelisti, o Moni Ovadia, un conto è attivarsi per cambiare lo “stato delle cose presenti”.
Perché gli appelli e le condanne dovrebbero essere un appello, appunto, alla mobilitazio-ne e non restare firme in calce a documenti ben scritti. Soprattutto dopo decine di condanne analoghe da parte di Istituzioni più referenziate ed anche internazionali. Perché i fatti sono le parole del cuore.
ROM LEGA TUTTI
“Rom libera tutti!”, era l’esortazione della proposta di mobilitazione nazionale per i diritti di cittadinanza rom. Allo Stato delle cose presenti, invece, “Rom lega tutti”.
I Rom come minoranza europea più discriminata e sottoposta ad atti di violenza razziale, i Rom prigionieri nei “campi di concentramento” del duemila. I Rom restano la priorità emergenziale per slegare i diritti ed attivare la giustizia sociale.
ASPETTANDO LA BEFANA
La Befana per i Rom non arriverà con regali e cioccolatini, perché la Befana è anche una strega zingara e viene bruciata sul rogo: immolata sull’altare del falso benessere sociale.
War and Pieces è il récital sulla guerra di Klaus Maria Brandauer.
Il 5 dicembre scorso agli Arcimboldi di Milano però qualcosa è andata storta.
Prevedendo una recita in lingua madre tedesca gli organizzatori si sono dimenticati dei comodi display ormai in disarmo lasciati in eredità dalla Scala.
Bastava usarli e far scorrere la traduzione in simultanea.
In mancanza di una solida preparazione nella lingua di Goethe hanno preparato un libretto di sala che poco aveva a che fare con i testi originali.
Ma il peggio doveva ancora venire. Con la scusa del teatro semivuoto, ma la platea bassa era piena, gli organizzatori all’ultimo momento hanno dirottato i poveri spettatori dietro le quinte. Paesaggio desolato di fili elettrici messi pericolosamente in un passaggio stretto, polvere, sedie provvisorie insufficienti e una messa in scena improvvisata che impediva la vista dell’attore e dei musicisti che insieme al violinista Daniel Hope accompagnavano il recital. Data la solita furbizia italica e l’impreparazione del personale di sala, le prime file sono state spostate in fondo su poltrone sgangherate. Lo spettacolo è iniziato con quaranta minuti di ritardo.
All’apertura del goethiano “Guerra!Guerra! viva la guerra” alcuni spettatori infreddoliti hanno guadagnato l’uscita rischiando di prendere una scossa di 220 volt. Dopo la lirica di Heine «I granatieri», un altro gruppo di deportati è sparito nel nulla. L’ouverture Egmond di Beethoven, riscritta in stile jazz da Müller-Wieland l’Histoire du soldat di Stravinskij si sentivano appena con un’acustica pessima sotto il vuoto di trenta metri.
All’uscita dello strettissimo corridoio gli spettatori allibiti osservavano un paio di imbarazzatissimi vigili del fuoco lì per caso, come l’assessore Sgarbi a testa bassa, reo di un ennesima debacle della cultura milanese.
Volevo fare complimenti a Francesco Forlani per il saggio “manifesto del comunista dandy”. E’ un libro che possiede uno sguardo generoso sul mondo, una bella lezione di vita, è quasi una filosofia che butta via conformismo, tristezza. Ha riuscito a farmi vedere la vita più colorata, in rossa, direi…
C’è una vera intelligenza nella manera di scrutare la società. Di più il primo canto è magnifico, perché il libro è fatto anche di poesia.
E’ anche un oggetto d’arte, una dolcezza del foglio, un ‘eleganza bella, con foto splendide.
Penso che è un libro che apriro spesso.
Quando un libro che raccoglierà tutte le poetichette?
I critici scrivono meglio degli scrittori, parola di Filippo La porta (ieri sul Corriere). Ma insomma, nessuno ha qualcosa da ribattere su N.I. E’ un argomento che dovrebbe esserci, no?
mario smettila con ‘sta solfa, è il secondo commento che lasci, il misero pezzettino di la porta, di sole poche righe pubblicitarie e acide, è solo un maldestro tentativo di spot per la propria kasta, per mettercisi dentro pure lui (visto che come scrittore è fallito). Non è neppure degno di essere preso in considerazione per ribattergli. E’ quello che vuole :-).
ma tu sei il suo addetto stampa?
georgia
MONTESANO RACCONTA BAUDELAIRE ALL’AUDITORIUM DI AVERSA
Venerdì 14 dicembre – ore 18.30
Auditorium dell’ex-macello,
Via Lennie Tristano – Aversa
Venerdì 14 dicembre, alle ore 18.30, presso l’auditorium dell’ex-macello in via Lennie Tristano ad Aversa, per il ciclo “Incontri con l’autore”, la Libreria Mondadori presenterà il libro di Giuseppe Montesano dal titolo “Il ribelle in guanti rosa. Charles Baudelaire” (Mondadori, 2007). Dialogherà con l’autore Antimo Puca, docente di filosofia. L’appuntamento sarà condito dalla proiezione del video “Baudelaire, probabilmente” di Francesco Capasso, Angelo Cretella, Teresa Dell’Aversana e Salvatore Di Vilio.
Il libro di Montesano conduce il lettore in una Parigi brulicante di teorie, di rêveries, allucinazioni oscure e illuminazioni abbaglianti, incontra una folla di personaggi insigni e oscuri. Il fondatore della poesia moderna, il poeta maledetto, il critico della borghesia, il più celebrato cantore degli eccessi (il sesso, gli alcol, le droghe) nella modernità: non è facile scrivere di Baudelaire, raccontarne la strepitosa parabola letteraria e umana senza incorrere nei luoghi comuni da una parte e nelle sofisticate distinzioni degli specialisti dall’altra. Se Baudelaire è il poeta che “si è consegnato a molte maschere”, Montesano cerca di identificarle tutte, di registrarle minuziosamente per poi strapparle, svelandone ora il sovrapporsi al volto ora il confondersi con la carne e il sangue dell’uomo che vi sta sotto. Anni di frequentazione assidua e di interrogazione inesausta dei testi baudelairiani, uniti a una conoscenza ramificata e profondissima di tutto il contesto, hanno prodotto questo grande affresco in cui l’interpretazione delle prose e delle singole poesie delle “Fleurs du mal” diventa la chiave interpretativa per ricostruire un mondo. È sempre a partire dalle parole di Baudelaire che Montesano si mette sulle tracce della vita di un figlio mantenuto sotto tutela dalla madre fino all’ultimo dei suoi giorni, di un giovane segnato per sempre dal massacro dei rivoltosi del Quarantotto, di un cittadino umiliato dalla restaurazione borghese di Napoleone III, di un uomo affascinato dall’Eros più sotterraneo e inebriante, di un intellettuale cresciuto tra utopisti, rivoluzionari, esoteristi, ‘femmes galantes’, geni e pazzi delle più svariate e bizzarre specie…
Lo scrittore
Nato a Napoli nel 1959 e cresciuto a Sant’Arpino, in provincia di Caserta, Giuseppe Montesano fa la spola tra l’osservazione della realtà, scrivendone poi sui quotidiani, e lo studio attento della letteratura, essendo fine traduttore, curatore e critico letterario. Ha scritto i romanzi A Capofitto (Sottotraccia 1996 e Mondadori 2001), Nel corpo di Napoli (Mondadori 1999), Di questa vita menzognera (Feltrinelli 2003), Magic People (Feltrinelli 2005), Al termine della periferia. Viaggi sull’asse mediano (Pironti 2007) con la complicità di Vincenzo Trione. Ha curato, insieme a Giovanni Raboni, l’edizione delle Opere di Baudelaire nei Meridiani e tradotto La Fontaine, Gautier, Villiers de L’Isle-Adam, Flaubert. Collabora a “Diario della settimana”, “il Mattino”, “L’Unità”. Ha ottenuto numerosi premi tra i quali Il Premio Napoli, il Superpremio Vittoriani, il Premio La Torre, il Premio Scommesse sul Futuro ed è stato finalista al Premio Strega.
non ho parole……letteralmente!
provai sensazioni simili quando a lezione(secoli fà….)
spiegavano il dna e i mitocondri….
anzi,più che a lezione,piuttosto quando studiavo sui testi……….
il KANDEL-SCHARWZ, il LURIA, il PIZZAMIglio
l’amore è più forte dell’odio
l’amore vince tutto
perchè non ha paura.
sarà pure banale chiederlo(me ne rendo conto;eh!)
e tuttavia (ti) domando:
di QUALE amore parli?
grazie
l’amore universale
l’amore puro
l’amore che nasce e non muore
mai.
si chiama amore.
:-)
Buon Natale!
:-)
Secondo l’attuale legislazione, ogni azienda può decidere a sua discrezionalità di riconoscere o meno allo stagista una retribuzione.
Di fatto molti stagisti non ricevono alcun compenso e alcune società abusano dello strumento dello stage per abbattere i costi del personale se non addirittura è ipotizzabile un vero e proprio business intorno a queste figure.
Non sarebbe opportuno una riforma dell’attuale legislazione affinché stabilisca l’obbligatorietà di una retribuzione nei contratti di stage, limiti il loro utilizzo ad alcuni settori produttivi e riservi il loro svolgimento soltanto durante il periodo scolastico e universitario del soggetto?
tante cose sarebbero opportune, caro Marco Patruno!
prendiamola con filosofia…
;-)
Buon natale a tutti
geo
bon noel a tù e a lemonde
bon annè a moi aussi
i favoriti dell’otto saranno i capricorni vergini
per gli altri…ciccia
e per altri ancora, attacchiamoci a un bus.
baci
la funambola
http://www.musicaos.it
“Anno IV. Numero 27. Fermi immagine da un treno che attraverso la prateria“. È questo il titolo del numero che inaugura il passaggio da musicaos.it a musicaos.it – blog. Alcuni di voi se ne saranno già accorti visitando il sito nell’ultima settimana, le pubblicazioni della nostra rivista sono ricominciate dopo pausa di lavoro durata quasi cinque mesi. Ho sempre concepito il “fare rivista” come identico al “fare ricerca”, un binomio inscindibile che negli ultimi tempi ci ha dato davvero molte soddisfazioni (leggi: belle cose lette e da leggere). Una rivista tuttavia è molte riviste. Una rivista ad esempio è materiale da leggere, selezionare, pubblicare; oltre ai testi da recensire e ai rapporti con i collaboratori, tanti. La cosa più bella è accorgersi che l’interesse nei confronti delle riviste e dei siti di letteratura è sempre più attento e critico. Il 2 gennaio del 2004 iniziavano le pubblicazioni di musicaos.it. Gli autori che hanno pubblicato sul sito sono tantissimi, quelli che hanno esordito da queste pagine altrettanti. Da tre anni prosegue la collaborazione osmotica con la rivista Tabula Rasa, conferma che la qualità – se c’è – può essere portata fuori dalle strette & infinite pareti digitali di uno schermo. Perchè, dunque, “Fermi immagine”? Per lo stesso motivo da cui è scaturito il sottotitolo della nostra rivista “uno sguardo su poesia e letteratura”. Il fermo immagine è la cattura di uno sguardo. Mi diverte pensare che il passaggio tecnico da una piattaforma statica a una dinamica sia accompagnato all’idea di poter fermare gli attimi con più frequenza e attenzione, potendo seguire la scrittura da vicino. L’indirizzo per inviarci i vostri materiali, testi, proposte, è lo stesso. Cercheremo di mettere a frutto di lettori e autori tutte le cose che abbiamo imparato in questi quattro anni che sono trascorsi. Nel frattempo, buone feste!
Luciano Pagano
presepe
Betlemme
grazie della segnalazione, georgia.
angosciante.
Vorrei augurare un felice Natale ai membri di NI, in particolare ad Andrea Inglese, ché so che ci tiene.
Per questo Natale vi propongo un libro che sta silenziosamente diventando un vero cult: “Il sorcio” di Andrea Carraro, un romanzo avvincente e commovente sul mobbing. IO l’ho comprato perché qualcuno lo consigliava su questo sito o su altri, riconoscibile in libreria perché c’è un gosso topo in copertina tutto vestito da travet. Bellissimo!
mi sa che devo proprio leggermelo…
Buon anno a tutti gli indiani, belli e brutti che siano!
:-)
scusate se commento qui ma avete chiuso i commenti a questo post che ho appena letto https://www.nazioneindiana.com/2007/11/16/da-la-macchina-responsabile-2007-2/
emy non sono io e non capisco perchè michele affermi il contrario, non ho gelosie verso nessuno e mi ritengo offesa da queste affermazioni. la poesia giro per le stanze ecc. si può trovare sul sito unpoeta.com in ogni caso essere considera poeta o non essere considerata poeta non me ne frega niente. mi piace scrivere e ciò mi basta. auguri di buon anno antonella pizzo
E’ scoppiata la bagarre nel Baghetta, un’altra volta!
Accorrete! su http://www.baghetta2.splinder.com tutte le regole e le informazioni (e pure i menù!) della seconda edizione del Premio.
mmm…. i siti web che vengono a me…? risparmiare tempo…? mamma mia: risparmiare tempo. e che sarà mai ‘sto tempo! cosa c’avrà mai tanto da fare ‘sta gente, che vuole risparmiare tempo. boh.
carina, ne avevo vista una simile fatta dal buon Cesare (nel 2003…)
http://blogs.it/0100214/rssfordummies_1.html
avendo poche esigenze io attualmente uso Sage su Firefox e va benissimo
i fautori della navigazione diretta dovrebbero riflettere sul fatto che le due cose non sono in alternativa, anzi una aiuta e migliora l’altra.
ai fautori della lentezza segnalo che in effetti una volta il mondo andava meglio, ci si parlava faccia a faccia, prima dell’invenzione di quella roba, come si chiama, il telefono
x per il webmaster
ho scritto due volte all’indirizzo che citate nelle note legali riguardo la richiesta di cancellazione di commenti che si ritengono lesivi della dignità della persona ma senza aver ricevuto riscontro. Reitero qui la mia richiesta. Chiedo che vengano cancellati i commenti al post
[aggiornamento 2008-01-08: la richiesta della gentile lettrice è stata evasa via email al ritorno dalle festività. Cancelliamo quindi la parte restante del commento, che ormai non ha più ragione d’essere. Grazie a tutti per la comprensione – la redazione di Nazione Indiana]
ed esattamente quelli di un non meglio identificato michele c – e micheleesattamente questi:
1 – https://www.nazioneindiana.com/2007/11/16/da-la-macch…..
ho già mandato quattro e mail, nessun riscontro. Siete pregati cortesemente di rispondermi.
antonella pizzo
antonella aspetta che jan metta la bacheca di gennaio :-) questa uffcialmente sarebbe già in disuso.
Evidentemente il web master non c’è, è periodo di vacanza, e lui di solito è fiscalissimo ad aprire la bacheca del mese.
Nessuno se non per caso, come me ora, commenterebbe mai a gennaio nella bacheca di dicembre ;-).
Ho letto con curiosità il tuo caso, sono andata a leggere anche nel tuo blog, mi dispiace e ti do la mia totale solidarietà, so che queste stronzate fanno male, ma purtroppo sono abbastanza diffuse in rete, io fossi in te me ne fregherei lascia che i commenti di quel maleducato rimangano a testimoniarne la stronzaggine, semmai chiedi a jan di permetterti di replicare nel post (che ora è chiuso) per dire che tu non sei amy e spiegare la situazione (per un futuro lettore che magari non legge le bacheche) e chiedi ad uno degli indiani di testimoniare che il tuo IP realmente non è lo stesso di amy. Non credo che gli indiani ti possano fornire un ip, per via della privacy (e anche libertà) della rete, anzi in alcuni blog non esiste neppure più l’IP, ma un AI.
Non te la prendere e continua a scrivere belle poesie
geo