a cura di Giulio Sanseverino Il narratore usa subito la parola “cronaca”, sia perché erano cronache della peste quelle che Camus aveva letto come documentazione, sia perché la pone in antitesi alla parola “romanzo”: la cronaca è qualcosa di asciutto, neutro [...], a un resoconto dove non c’è ornamento, e quindi dove non si inganna
di Ornella Tajani Miope, selvatico, taciturno ai limiti della scostumatezza, annunciato dalle cameriere degli amici come «un bambino con un bastone da passeggio»: Jean Cocteau descrive con alcuni di questi tratti l’amico Raymond Radiguet