Di SONIA CAPOROSSI
ad Emilio Garroni
Descrivi l’aroma del caffè.
L. Wittgenstein
Quaderno privato. Da non pubblicare, a rischio di sembrare matto, o quantomeno, retrivo.
Appunto disordinato, numerato alla rinfusa.
Giorno: corrente. Rilettura: passata. Lettori posteri presunti: il minor numero possibile.
Titolo del paragrafo, se occorre un titolo.
Inutilità di una metafisica che graverà per sempre sulle nostre teste.
Sto meditando in questi giorni sull’essenza metafisica del linguaggio. In definitiva, sulla sua connaturata ontologia. Tautòs lògos. L’essenza definitoria...
Andrea Inglese
Sulla scrittura poetica di Giuliano Mesa sono intervenuto in tre occasioni, e ogni volta focalizzandomi su libri diversi. La prima volta, in un saggio apparso su Akusma e intitolato Mesa e Di Ruscio: dittico degli insubordinati consideravo Improvviso e dopo apparso nel 1997. Nel 2004, sulla rivista on line L’ulisse, parlavo ancora di Mesa in un saggio dal titolo Attraverso il manierismo. Annotazioni sulla poesia degli anni Novanta....
di Andrea Inglese
di Ishmael Reed, è anche uno dei romanzi più “politici” e “impegnati” che uno scrittore afroamericano abbia mai scritto.) Ma lo stesso accade quando Cortellessa ricorda che “siamo una generazione di traumatizzati senza evento traumatico” per sottolineare il difficile accesso al reale e il galleggiamento nelle nebbie dell'inesperienza. Sui “traumi”, mi verrebbe da dire, ognuno parli per sé. Evidentemente non ogni biografia ha lo stesso peso...
di Danilo Pinto.
Che è la morte, che con Wittgestein e con Webern
m'intingo la lenzuola di Capranica, con Fano azimo
io solo sola, io santo santa, la puttana manca e cielo
di spugna assorbe, il fango-mare, bariccamente Turin.
Osvald allo sparo di mosche cossuiane, al martello
puntacuda, semel in anno licet inculare. Ti mostro
la signora madre, all'agnolotto superiore, Arcimboldo
di verzure.
Ocelot, ottentott che sia joy, la divisione
di Merlot, la patristica, la serva, la sura
la mellata,...