Sette Sonetti
di
William Shakespeare
traduzione di Massimiliano Palmese
15.
When I consider everything that grows
Holds in perfection but a little moment,
That this huge stage presenteth nought but shows
Whereon the stars in secret influence comment;
When I perceive that men as plants increase,
Cheered and cheque'd even by the self-same sky,
Vaunt in their youthful sap, at height decrease,
And wear their brave state out of memory;
Then the conceit of this inconstant stay
Sets you most rich in youth...
di Antonio Sparzani
Arriva nelle Isole Britanniche nel ’500 attraverso il francese nourriture il termine nurture che Shakespeare prontamente utilizza, con una improvvisa quanto efficace allitterazione, giustapponendolo al termine nature. Siamo nella Tempesta, tra le ultime sue opere (1611), dove Prospero, il grande protagonista, mago e duca di Milano, spodestato dal fratello Antonio alleatosi col re di Napoli Alfonso, è signore di un’isola sulla quale ha costruito, in dodici lunghi...
di Antonio Sparzani
A prestar fede al dizionario etimologico on-line della lingua italiana la viola strumento musicale e la viola fiore risalgono a etimi differenti: la prima risale al latino vitula e al verbo vitulari, che sarebbe come dire “fare come il vitello”, cioè “sgambettare allegramente”, s’intende al suono dello strumento, mentre la seconda accezione risale, attraverso il latino viola, alla parola greca per indicare per l’appunto il fiore, la...
di Areta Gambaro
Teatro Valle
3-4-5 aprile 2014
uno spettacolo di Motus 2011>2068 AnimalePolitico Project
ideazione e regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni, Glen Çaçi, Ilenia Caleo, Fortunato Leccese, Paola Stella Minni
drammaturgia Daniela Nicolò.
Metti da parte la tempesta e dimentica pure che la tempesta è un testo di Shakespeare.
Metti da parte il Teatro Valle Occupato.
Metti da parte i pregressi dei Motus.
Non fare caso al tuo posto...
di Antonio Sparzani
«O padrone non lo fare
siamo in pochi ma a lottare
e per farla scomparire
la maledetta proprietà».
Volevo ben dire che in questo paese ci fosse permesso di tenere una tassa sulla proprietà. Vi rendete conto? Ho detto una tassa sulla proprietà, che è sacra e inviolabile: non saremo per caso pazzi, o, per dire, tutti kommunistacci e kommunistacce senza ritegno e rispetto per le cose sacre. Adesso l’ordine è...
di Giuseppe Zucco
Si sa, gli scrittori sono esemplari romantici: così il cinema, quando non è impegnato nella caccia al retino della propria figura romantica per eccellenza, cioè il regista (ultimo capofila, Hitchcock), mobilita schiere di professionisti e maestranze per catturare e offrire al pubblico il visino pallido, tendenzialmente deperito ma luciferino, di un asso della penna.
Ovviamente, sfogliando l’albo mondiale della letteratura, esiste una quantità di scrittori la cui vita...
di Antonio Sparzani
«Ora che, passati gli anni, ho smesso d'arrovellarmi sulla catena d'infamie e fatalità che ha provocato la mia detenzione, una cosa ho compreso: che l'unico modo di sfuggire alla condizione di prigioniero è capire come è fatta la prigione.» Così, nella puntigliosa e certo non filologica ricostruzione di Italo Calvino della narrazione di Dumas della saga di Montecristo, conclude Edmond Dantès riuscendo in qualche modo a ricostruire...
di Antonio Sparzani
Ci sono state, e ci sono, nella mia vita, come probabilmente in quella di molti altri, occasioni nelle quali ho sentito l’urgenza di richiamarmi a qualche puntello di base, di ripetere il riferimento a qualche testo fondamentale, di ritrovare una bandiera sotto la quale riconoscermi; urgenza squisitamente soggettiva, frutto solitamente di un accumulo di sdegno, di una rabbia montata a poco a poco e fatta traboccare da...
di Orsola Puecher la frale carta velina dei petali – il freddo vetroso e molato dei minerali lucente fra le labbra – la sferica delicatezza delle perle – il viscido vibrante di bolle globulose sulla lingua – di squame di pelle rettile – a premere per l’urgenza di uscirsene– sono le parole...
Questa sea-change, metamorfosi sostanziale quasi ovidiana, a partire dal 20° secolo, prescindendo piano piano dall’agente marino originario, si focalizza in un significato di mera trasformazione radicale e profonda, che conserva del contesto acquatico un che di abissale in senso traslato.
di Massimo Rizzante
Vorrei sapere chi è stato a un certo punto della Storia, sul finire del XX secolo, a decretare che “Happy days”, la serie televisiva americana degli anni Settanta, ci abbia formato nella nostra adolescenza più della lettura, a volte faticosa, a volte verticale, dei romanzi di Dostoevskij, o a stabilire che una ballad dei Pink Floyd, grazie alla quale i nostri desideri immaturi si accendevano per qualche...
di Marco Simonelli
Tuffato nella fonte di Narciso
m’innamoravo solo di riflessi.
Ogni tratto somatico del viso
scompariva all’arrivo degli amplessi
che consumavo inevitabilmente
proiettando l’immagine di me
dentro un corpo diverso ma presente
che non mi richiedeva alcun perché.
Ed era naturale quello sdarsi
cercando senza sosta il sottoporsi
ad un teatro privo di catarsi
che il cuore sceneggiava di rimorsi.
Ed ancora da fulmine colpito
correvo dietro un tipo benvestito
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Parcheggia la tua bocca sulla mia.
Estrai da portafoglio monetina.
Rimetti in moto. Non...
di Antonio Sparzani
«Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio…» Le parole contenute nelle grandi opere spesso assumono vita propria e di quella vivono da quel momento in poi. Si può giocare a costruire delle catene di queste parole ognuna infilata in un qualche senso dentro la precedente e ottenere così delle file di immagini collegate solo da un tenue filo di associazioni. A questo gioco, ancorché...