Dopo le varie rime e l’ultima petrosa , e dopo il pane orzato del Convivio , e dopo anche l'ultimo ottimo contributo di Davide Orecchio, è tempo di addentrarci nella Commedia. Come ho già detto all’inizio di queste note, mi guarderò bene dal farvi rileggere i brani più famosi e probabilmente studiati e ristudiati a scuola, tipo Paolo e Francesca, conte Ugolino e via discorrendo, così come mi asterrò...
di Daniele Ventre
In queste settimane, in alcuni siti di estrema destra, di cui risparmierò i link ai lettori per amor di decenza, compaiono articoli secondo cui Enea non sarebbe un migrante, uno straniero arrivato in Italia e inizialmente respinto: Enea sarebbe invece discendente dell'italico Dardano e sarebbe ritornato qui non come vile disertore dopo una guerra (secondo quella che è la "interpretazione" di destra delle motivazioni per cui migliaia...
trad. isometra di Daniele Ventre
Muse, per noi quale dio, chi mai ha inventata quest'arte?
Dove la nuova perizia degli uomini trasse principio?
Un fuggitivo mandriano, Aristeo, da Tempe Peneia,
perse le api per morbo e per carestia, com'è fama,
triste alla sacra sorgente di un fiume remoto ristette
molto gemendo e parlò con queste parole alla madre: ...
trad. isometra di Daniele Ventre
E qui di séguito i doni divini del miele celeste
racconterò: Mecenate, anche a questa parte riguarda.
D’una leggera materia a te le ammirande visioni
e i capitani animosi io dirò con ordine e gli usi
di tutto un popolo, e i suoi cimenti e le armate e le lotte,
in tenue spazio è l’impegno, ma gloria non tenue, ove i numi
siano a qualcuno propizi e invocato Apollo ci ascolti.
Prima...
trad. isometra di Daniele Ventre
Clòreo già consacrato al Cibelo da sacerdote,
chiaro di frigia armatura per caso brillava lontano
ed eccitava il cavallo schiumante, che pelle borchiata
d'oro e di squame di bronzo in forma di piuma copriva.
Egli in persona, fulgente d'azzurro metallico e d'ostro
stava scoccando dall'arco di Licia un quadrello gortinio;
dietro le spalle del vate era d'oro l'arco e anche d'oro
l'elmo; anche aveva legati la crocea clamide e i crespi
veli di càrbaso...
trad. isometra di Daniele Ventre
Protasi - La tempesta -Eneide - libro I vv. , 1-156
Canto le armi e l’eroe, che primo dal suolo di Troia
mosso dal fato raggiunse l’Italia e le sponde lavinie
profugo; a molto vagare lo spinsero in terra e sull’onde
forze superne, per l’ira tenace dell’aspra Giunone,
molti dolori anche in guerra patì, per fondare nel Lazio
una città, per condurvi gli dèi: di qui il seme latino
e i nostri...
trad. di Daniele Ventre
La melodia di Damone e di Alfesibeo, quei pastori
che la giovenca, delle erbe immemore, aveva ammirato
scendere in lizza, e al cui canto si sono stupite le linci
e nel mutare di corso si sono arrestati i ruscelli,
la melodia di Damone e di Alfesibeo ridiremo.
Tu, o che superi già le rupi del grande Timavo,
o sfiori il lido del mare illirico, ma verrà mai
tempo per me che mi...
Traduzione isometra di Daniele Ventre
Meliboeus
Tityre, tu patulae recubans sub tegmine fagisilvestrem tenui Musam meditaris avena;nos patriae fines et dulcia linquimus arva,nos patriam fugimus; tu, Tityre, lentus in umbraformosam resonare doces Amaryllida silvas.
Tityrus
O Meliboee, deus nobis haec otia fecit.namque erit ille mihi semper deus, illius aramsaepe tener nostris ab ovilibus imbuet agnus.ille meas errare boves, ut cernis, et ipsumludere quae vellem calamo permisit agresti.
Meliboeus
Non equidem invideo, miror magis; undique totisusque...
di Franco Buffoni
E’ scomparso due giorni fa a New York Allen Mandelbaum, uno dei più grandi traduttori in lingua inglese del Novecento. Era nato ad Albany NY nel 1926.
A noi italiani raramente accade di pensare al mondo letterario mediterraneo - ebraico, greco, latino e italiano - come ad un'ideale globalità. Per Mandelbaum fu quanto di più naturale. Già giovanile traduttore di poeti italiani di lingua ebraica quali Refael da...
di Linnio Accorroni
Se, come suggerisce Nabokov ne ‘I bastardi’, tutti siamo capaci di inventare il futuro, ma solo chi è saggio può creare il (proprio) passato, la sobria compattezza dell’epitaffio è come una specie di cartina da tornasole che serve a valutare empiricamente a quale livello di saggezza si è giunti. In quelle poche succinte frasi che lo suggellano, si deve sintetizzare non solo, ex post, la trama scoscesa...