di Giacomo Sartori
Attorno alla vecchia villa dove vivevamo, la casa di mia nonna, c’era un territorio che era bello e accogliente, ma non ci apparteneva. Apparteneva ai contadini. Che erano esseri ignoranti e retrogradi. E infidi. Paradossalmente erano loro però che conoscevano i segreti di ogni recesso delle campagne e dei viottoli, solo loro erano liberi di percorrerlo a piacere. Lì fuori erano loro che dettavano il buono e...
di Francesco Nardi
(…)
È chiaro che questo non era un
“tran tran”
anzi mi aveva scombussolato a tal
punto
che ero finito ancora al centro
psichiatrico diverse volte
due mesi prima degli esami mi
era capitata
una malattia all’intestino dal quale
me ne
avevano tolto 70 centimetri
e dovevo studiare ed ero fiacco e
non
riuscivo a concentrarmi… né a
dormire
insomma non so proprio come ho
fatto a
finire il liceo
e sono passato con 6+
Poi è morto mio padre
Poi ho passato sei anni qui da solo...
Lello Voce
I fatti credo siano ormai conosciuti da tutti: dall’invito a escludere dalle biblioteche veneziane i libri degli autori firmatari – nel 2004 – di un appello per la liberazione di Cesare Battisti, scrittore ed ex membro della formazione terroristica PAC, partito da un Consigliere comunale del PDL di Martellago, sino all’entusiastica adesione dell’Assessore Provinciale veneziano, il Signor Speranzon, ex MSI confluito nel PDL, che ha rincarato la dose,...
di Fabio Franzin
Nel dialetto Veneto-Trevigiano dell’Opitergino-Mottense
Osèi che sóea, lavìa
‘ndo’ che ‘e nùvoe
passa via, pin piàn,
grande e bianche
come navi o barche
a véa fra ‘l zheèsto
e l’oro del sol. Osèi
(come pensieri in sóeo
da ‘na testa a un baso,
da ‘na paròea a un pèr
de òci), alti, e lontani
romài voltra ‘l bonbàso
de un sogno, pì a nord
de òni adìo. Ciao, cari
osèi, ciao sói che dise sie
anca altre ‘e vie del cuòr.
Uccelli...