Un'ampia area della filosofia italiana appare dominata dalle correnti neoscettiche uscite dall'alveo del pensiero postmoderno (al cui clima appartengono paradossalmente anche le reazioni ontologistiche neoparmenidee di un Severino). Nella loro pretesa liberatoria, tali correnti di pensiero si rivelano essere solo lo specchio dell'indebolimento della coscienza critica che potrebbe arginare la marea montante dei rinati fanatismi.