di Valeria Bianchi Mian
La cicatrice ora duole, se con l’indice ne premo i lembi tracciati in rosa antico. È la linea frastagliata di una battaglia che non avrà mai fine. È la nostra comune ferita, la feritoia del differenziarsi nel Tu e nell’Io tra le grandi labbra.
Dalla vagina emerge a tratti una nuova risposta: se solo non avessi dimenticato la domanda di partenza, come novella Parsifal dai seni...