Di Anna Papa
Procedere a cancellare (male) parti di uno dei primi testi di Nostalgia dell’azione è un gioco che serve a isolare ed evidenziare le parole che con più forza legano il lavoro di Ana Gorría a quello di Maya Deren: gesto, fiore, mano, ombra, chiave, coltello.
di Marco Nicosia Nel complesso, la lettura e la traduzione esigono, come fa l’autrice, «[to] look askance again», di guardare di sbieco, e poi di nuovo scrutare e ancora una volta guardare di traverso
Carmen Naranjo
è figura centrale nella storia letteraria costaricana. Scrittrice, diplomatica e attivista [...] ha affondato la penna nella realtà, con rara capacità di suscitare stupore, empatia e compassione nei confronti dell’essere umano, restituendoci la fotografia interiore di un continente così grande da sembrare inconciliabile, così piccolo da sembrare un’isola.” (dall’introduzione). Lettera all’indirizzo degli uccelli è la prima opera di Carmen Naranjo pubblicata in Italia.
Di Matteo Bianchi
Seamus Heaney fu affine a Giovanni Pascoli ancora prima di conoscerne l’opera. A testimoniarlo con una sinestesia d’antan è il secondo verso del secondo dei Glanmore Sonnets: «Words entering almost the sense of touch» – «parole che quasi penetrano il senso del tatto», tradotto da Paolo Febbraro in Fild Works (1979). E il delicato understatment del “quasi”, il modesto pudore dell’avverbio di quantità, libero da trionfalismi, conferma...
a cura di Margherita Zanoletti Nel 2008, a meno di due anni dalla pubblicazione dell’opera originale, in collaborazione con Gaetano Luigi Staffilano Sirotti ha tradotto in italiano il romanzo Carpentaria di Alexis Wright, scrittrice australiana appartenente al popolo Waanyi
di Laura Vazquez Ognuno pensa: Sono una persona. Questo è il mio passato, la mia storia, il mio posto, sono questa persona, sono una persona. Quando mangiano, in treno, nella metro, pensano: Sono una persona, sono una persona, sono io, ho queste idee qui. Sono me stesso.
di François Durif Tra i vari foglietti che ho conservato degli anni alle pompe funebri ci sono alcuni appunti datati 16 ottobre 2006. Brandelli di frasi scritte velocemente con la penna a sfera. Ricordo bene il volto della donna che mi ha affidato questi pensieri colti al volo. I suoi occhi azzurri, pallidissimi
di Luciano Mazziotta Sarebbe molto più facile definire questo libro per negazione, dire quello che non è, anche a dispetto di ciò che appare. Chiunque lo sfogli, prima di leggerlo, potrebbe avere l’impressione che si tratti di una traduzione di ventisette Sonetti a Orfeo, situati sulla pagina sinistra, accompagnati, sulla pagina destra, da una sorta di commento.
di Ornella Tajani Ricevo da Serena questa frase, tratta da "Sans soleil" di Chris Marker, che non avevo mai visto e che ho guardato subito dopo. La trovo magnetica, nei giorni successivi continuo a rileggerla, ad attraversarla, quasi che nello spazio di poche righe possa prendere corpo una verità fondamentale, il senso stesso di un’esistenza
"Un volume di versi altro non è che una successione di esercizi di magia": per Adelphi è uscito "Storia della notte" di J.L. Borges, a cura di Francesco Fava, con testo a fronte; ne pubblico alcuni testi. (ot)
Andrea Inglese Quando i due poeti iniziano il lavoro di traduzione, sostenuto da un duplice progetto editoriale – Suhrkamp per la Germania e Feltrinelli per l’Italia –, sono entrambi coinvolti nella creazione di “Gulliver”, una rivista con una vera redazione europea, in grado di esplorare la letteratura contemporanea al di là dei confini nazionali...
di Chiara Montini Vera e Vladimir Nabokov decidono di far entrare anche il figlio al servizio della loro piccola impresa letteraria, in principio affidandogli traduzioni sotto la loro supervisione e responsabilità.
di Ornella Tajani Nella collana DieciXuno di Mucchi dedicata alla traduzione poetica [...] è uscito stavolta un volumetto dedicato non a uno ma a due poeti: l'ucraino Vasyl' Stus insieme a Marina Cvetaeva
di Arben Dedja Era qualche anno fa che ho partecipato al progetto Wordyssey. Cinque poesie di poeti ucraini contemporanei venivano tradotte da una lingua all’altra (solo il primo passaggio era dall’originale).
a cura di Franco Buffoni
«Come riprodurre, allora, lo stile?» è la domanda che poco fa abbiamo lasciato in sospeso. Il nocciolo del problema, a nostro avviso, sta proprio nel verbo usato per porre la domanda: riprodurre. Perché la traduzione letteraria non può ridursi concettualmente a una operazione di riproduzione di un testo. Questo può valere al massimo per un testo di tipo tecnico, per il quale è – tutto...
di Julio Cortazar nella traduzione di Dario Valentini D'altronde, era come se “quello di cui ti ho parlato” avesse avuto intenzione di raccontare alcune cose, dato che aveva messo da parte una notevole quantità di note e foglietti, apparentemente sperando che finissero per ammassarsi senza troppe perdite.
di Luciana Cisbani e Natalia Proserpi Composta da brevi prose poetiche, Comme une étoile tombe dans la nuit di Mathilde Vischer (Samizdat, 2019) tratteggia due storie: quella di una donna che si rivolge al figlio che sta crescendo nel suo grembo e quella di un bambino che in un paese in guerra perde la madre proprio nel momento in cui questa dà alla luce un secondo figlio.
di Ornella Tajani Nel 2021 è uscita My people. La mia gente, prima traduzione italiana, con testo a fronte, della poeta indigena australiana Oodgeroo Noonuccal, per le cure di Margherita Zanoletti (Mimesis).
di Ornella Tajani La mancanza è al centro della poetica di Martine Broda. Per lei la vera questione della poesia lirica passa attraverso l’invocazione di un «tu» che deve darsi come necessariamente mancante, perché è tale condizione a farsi produttrice di senso
di Claudia Zonghetti Questa è la sfida per i traduttori attuali e futuri di Dostoevskij: sporcarsi le mani con la pasta sonora e sintattica della sua lingua plastica e veemente
In questo convegno si ripercorreranno le traiettorie spesso occultate o non abbastanza valorizzate di alcune traduttrici, e si indagheranno le condizioni che hanno consentito loro l’accesso al campo letterario, traduttivo ed editoriale della prima metà del Novecento
L'opera dell'autrice che ha messo al centro l'amicizia femminile è stata anche veicolo di amicizia tra le studiose.
Tiziana de Rogatis, Stiliana Milkova e Kathrin Wehling-Giorgi, le curatrici del volume speciale Elena Ferrante in A Global Context ...
di Ron Padgett
POESIA D'AMORE
Siamo pieni di fiammiferi a casa.
Li teniamo sempre a portata di mano.
Ora la nostra marca preferita è Ohio Blue Tip,
ma un tempo amavamo la marca Diamond.
Era prima di scoprire i fiammiferi Ohio Blue Tip.
Sono confezioni perfette, piccole
scatole robuste, blu scuro e chiaro e i contorni bianchi,
le parole che sembrano un megafono,
come per urlare al mondo
“Ecco il fiammifero più bello del mondo,
un pollice e mezzo di pino...
Editor's Introduction
Stiliana Milkova
Natalia Ginzburg (1916-1991) was an Italian writer, translator, playwright, and essayist. She worked as an editor at Italy’s premier publishing house Einaudi, alongside authors such as Cesare Pavese and Italo Calvino. She was at the center of Italy’s flourishing post-war cultural industry, and in 1963 her novel Family Lexicon won the most prestigious Italian prize for literature, the Premio Strega. Her works include novels, collections of short...
a cura di Sotera Fornaro
Di recente, uno tra i più grandi studiosi di lirica greca e dei sui aspetti performativi, Claude Calame, ha paragonato il beatbox dell’artista rap Steff La Chef proprio a quest’ode di Saffo, a mio parere con tutti i buoni motivi. Il beatbox, come ha dichiarato la stessa artista, «c’est une percussion de la bouche. On fait des bruits, des mélodies et des rythmes avec la...
di Ghazal Mosadeq
traduzione di Andrea Raos
*
¿Dormi bene la notte?
¿Rivivi sempre le stesse situazioni?
¿Chi stai cercando?
¿Di dove sei? Voglio dire, di dov’è il tuo bell’accento?
¿Tuo padre, il padre di tuo padre, di dove sono?
¿Dov’è qui?
¿Credi che i nostri ricordi dolorosi possano svanire? Presto?
¿Hai mai pensato che se il fuoco si spegne lo possiamo riaccendere?
¿Ricordi le conversazioni con tua madre sulla bellezza e sul terrore, sulle ombre senza sostanza, sull’ostilità della...
di Anne Sexton
traduzione di Viola Di Grado
ELIZABETH, SPARITA*
1.
Stai nel tuo nido di morte vera,
oltre lo stampo delle mie dita nervose
che ti sfioravano la testa smaniosa;
la vecchia pelle corrugata, il fiato dei polmoni
bambina cresciuta rimpicciolita che guardava in alto
alla mia faccia dondolante sul letto umano.
E da qualche parte hai pianto, lasciami andare lasciami andare.
Stai nella cassa della tua ultima morte,
ma non eri tu, non eri tu alla fine.
Le hanno imbottito...
di Marino Magliani
Ho scoperto Haroldo Conti grazie a Adrián Bravi. «Racconta l’acqua» mi disse, «le inondazioni, come faccio io, ma lui l’ha fatto tanti anni fa, perché è nato negli anni Venti, e da Chacabuco è andato a vivere il delta, tra i banchi di sabbia e le isole del Paraná, con in lontananza i palazzi di Buenos Aires, e dalla sua barca guardava le rive». E Adrián ha...
di Ornella Tajani
Sono sei i poeti statunitensi inclusi nel secondo volume di Nuova poesia americana, a cura di John Freeman e Damiano Abeni, con traduzione di Abeni: in ordine di apparizione, Kim Addonizio, Garrett Hongo, Lawrence Joseph, Kay Ryan, Aracelis Girmay, Kevin Young.
Un’antologia poetica plurale, che appare senza testo a fronte, è un’operazione culturale di considerevole portata: sia per la selezione di voci operata (i cui criteri sono riassunti...
di Ornella Tajani
Nel numero estivo della rivista «Critique», intitolato Nous (giugno-luglio 2017), Marielle Macé si chiede in apertura a quale singolare corrisponda il plurale «noi». L’autrice ricorda come già Émile Benveniste avesse notato che in quasi nessuna lingua il pronome di prima persona plurale è formato a partire dal pronome di prima persona singolare. Seguendo questo punto di vista, «noi» non è il plurale di «io», ma è semmai...