Velo
di Elisabetta Abignente
Richard Strauss, Salomè, Danza dei sette veli -> play
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https://www.youtube.com/watch?v=NhEpINEO8Fc
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Da Thomas Mann, Le storie di Giacobbe (1933), in Giuseppe e i suoi fratelli, trad. di Bruno Arzeni, Mondadori, Milano 2000, p. 352.
« Si dilettò a lungo con il variopinto tessuto, con la fastosa veste di velo; se lo avvolgeva intorno, s’immergeva nelle sue volute girando su se stessa, inventando sempre nuovi modi di drappeggiarsi con quella istoriata trasparenza. Era il...
Paradeigma
di
Gigi Spina
Quando ho visto per la prima volta C’era una volta in America di Sergio Leone (1984), ho subito pensato che il famoso sorriso finale di Noodles/Robert De Niro ammiccasse a una chiave di lettura profonda e non evidente, alla storia del giovane gangster raccontata come un sogno, un sogno lungo tutto il film e capace di fargli intravedere un futuro amaro e drammatico. All’inizio del film, infatti, Noodles,...
di Antonio Sparzani
la prima volta che andai ad Amsterdam, con un’amica, insistetti per cominciare la visita andandoci a sedere in un bar, con i tavolini all’aperto, dai quali si vedesse un qualche scorcio di città. Ma tu, dice l’amica, le città devi assaporarle? Sì, rispondo, così è il mio modo, stare seduti in un bar a guardare la gente come si muove cosa dice, i gesti, le occhiate, gli...
di Massimo Rizzante
Eravamo agli inizi della decade scorsa. In Italia quasi nessuno si era accorto di Bolaño, sebbene molti suoi libri fossero stati pubblicati da Sellerio. In Spagna e in Francia l'autore era già molto noto. Nella primavera del 2007 «Nuova prosa» (46), diretta da Luigi Grazioli, pubblicò un volume dedicato alla nuova narrativa latinoamericana. Oltre a Bolaño (di cui si presentava lo scritto postato qui sotto e che...
di Giorgio Zampa
“Per favore, può dirmi dov’era la villa di Thomas Mann?”, chiedo a una donna anziana che sta liberando dal ghiaccio un tratto di marciapiede, sul fronte della casa d’angolo fra la Poschinger Strasse e la Thomas Mann-Allee. La donna mi guarda con stupore. Rimane in silenzio, senza avere l’aria di capire, le mani coperte da guantoni di lana, sul manico del badile. Ripeto la domanda. Lo stupore...
di Leonardo Colombati
5.
Il rischio dell’allegoria
Quando leggiamo la storia per la prima volta, è come se aprissimo un romanzo intonso.
Nel 1751, all’età di quattordici anni, Edward Gibbon entrò nella biblioteca scolastica e gli capitò sottomano un volume della storia romana di Echard in cui venivano narrate le vicende dell’Impero dopo la caduta di Costantino. Mentre leggeva della traversata del Danubio da parte dei Goti, la campana del pranzo lo costrinse...
di Cristoforo Prodan
«Un concerto, una sonata devono dipingere qualcosa, altrimenti non saranno che rumore, armonioso se si vuole, ma senza vita». (Encyclopédie, alla voce Espressione)
«L’estetica, infatti, non è altro che una fisiologia applicata». (Friedrich Nietzsche, Nietzsche contra Wagner. Atti di uno psicologo)
«The question is whether you can make words mean different things. E, poco più avanti, nel libro mirabile, la pestilenziale bambina, all’osservazione del cappellaio: «I dare say you...
di Antonio Sparzani
Dopo la ballata, tocca al walzer. Thomas Mann, si diceva, era della generazione di Jung e di Rilke. E allora un altro precedente dei Fiori blu Queneauiani lo cercherò nella Montagna Incantata, lo Zauberberg, che poi si potrebbe tradurre anche Montagna magica, come lo Zauberflöte, che è il flauto magico, e se c’è un romanzo di Mann in cui tutto è metafora, tutto è trasposizione esoterica, questo...