Mentre il Teatro Valle, così come altri spazi culturali occupati italiani, è sotto un attacco concentrico delle forze che si oppongono alla rivoluzione dei beni comuni, la rivista Argo (www.argonline.it) ha deciso di dedicare una nuova opera della sua omonima collana, dopo “Calpestare l’oblio” e “Coralina”, proprio alla realtà degli spazi culturali occupati, che come il Teatro Valle resistono alla deriva mercantilista del nostro pianeta, proponendo un altro...
di Fabio Orecchini
FINCANTIERI: LA SOLUZIONE
E tutto riappare miseramente
monomero amore metallifero
di morire mentre mormori e invano
collezioni potassa
sillabe
oddii
le mani mutile le bocche
cucite fracassano i timpani assolti,
inutile silenzio
e apnèa il respiro parola.
Lingua morta fragilita e scuce
risvolti di pieghe contratte leucemie
lascia che io frenetichi eresie
mendaci e tulle nella gola
immacolato e incorrutibile amianto
sangue rappreso ciniglia.
Ho studiato il flusso dei venti.
Aghi ovunque
1. POLVERE
"Obliterazione dello spazio pleurico
e conseguente blocco polmonare
nel caso richiede intervento demolitivo".
Cavità...
di Areta Gambaro
Teatro Valle
3-4-5 aprile 2014
uno spettacolo di Motus 2011>2068 AnimalePolitico Project
ideazione e regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni, Glen Çaçi, Ilenia Caleo, Fortunato Leccese, Paola Stella Minni
drammaturgia Daniela Nicolò.
Metti da parte la tempesta e dimentica pure che la tempesta è un testo di Shakespeare.
Metti da parte il Teatro Valle Occupato.
Metti da parte i pregressi dei Motus.
Non fare caso al tuo posto...
Di Valerio Cuccaroni
Sono tra i 5.300 soci della “prima istituzione del comune”: la Fondazione Teatro Valle Bene Comune, nata dopo 27 mesi di occupazione dell’omonimo teatro, collocato nel centro storico di Roma, a due passi da piazza Navona, e presentata in conferenza stampa giovedì 18 settembre.Era il 14 giugno del 2011 quando un gruppo di intermittenti dello spettacolo, attori e attrici, registi, tecnici e altri lavoratori della conoscenza, penetrò,...
di Nicola Lagioia
Ieri pomeriggio, a Roma, Castro Pretorio, intorno alle 17.00, una signora di circa sessant’anni, impermeabile beige e sigaretta mezzo consumata tra le dita, ripeteva stupefatta: “mi ricordo gli scontri degli anni Settanta, ma i poliziotti che chiudono la Biblioteca Nazionale non li avevo ancora visti”.
Continua qui.