di Orsola Puecher E ora che tutti i protagonisti di queste vicende se ne sono andati, non resta che raccogliere indizi, rispolverare ricordi di racconti, cercare i documenti. L’ultimo ritrovamento della mia ricerca riguarda un tassello apparentemente secondario, ma non meno importante, la fuga in Svizzera di mio padre Virginio, la cui stessa vita, dopo la deportazione in Germania del notaio Puecher, era in pericolo.
di Gianni Biondillo
Spesso, troppo spesso, quando viene presentato un nuovo progetto su una rivista di settore non ci viene fatto vedere cosa c’era prima. Cosa fatta capo ha: ciò che c’era prima, in situ, non c’è più. Amen. Se è stato “sacrificato” è perché era, implicitamente, “sacrificabile”. Anzi, peggio, è come se prima non ci fosse stato nulla. Un vuoto che aspettava solo d’essere colmato dall’umano genio creativo. L’osservatore...
Friedrich Dürrenmatt / traduzione di Michele Sisto
Io parlo in bernese e scrivo in tedesco. Non potrei vivere in Germania perché lì le persone parlano la lingua in cui scrivo, e non vivo in Svizzera tedesca perché lì le persone parlano la lingua che parlo anch’io. Vivo in Svizzera francese perché qui le persone non parlano né la lingua in cui scrivo né quella che parlo.
Queste frasi non sono del...
di Simona Casonato
L’altro giorno ho misurato la mia forza culturale. È venuto fuori che ne ho abbastanza da “convincere la fanfara del paese a suonare un brano death metal”. Non credo fosse un risultato lusinghiero, ma se qualcun altro vuol provare a fare di meglio, può andare alla mostra di arte contemporanea allestita a Bellinzona e tirare un cazzotto all’apposito punch ball. In mezzo a rutilanti...