di Marco Rovelli
La fuga viene alla fine, stavolta. Nel romanzo di Cormac McCarthy Suttree (che risale al 1979, e che finalmente è stato tradotto da Einaudi), nessun esodo nel deserto, come in altri suoi romanzi, nessun inseguimento. Solo un esodo interno, per così dire, un vagare incessante nei margini di una città, nelle sue miserie e mostruosità che poi sono il cuore stesso dell'umano. Macerie, relitti, baracche, acque nere...