di Tommaso Ottonieri
Prima che la pioggia riprendesse a battere. Prima che, e nel silenzio dei pianeti, fossimo dispersi. Prima che fossimo dispersi: e nel tempestare di costellazioni, sullo specchio che lascia pattinarci, lo stridere di lama sul vetroghiaccio mugolante, prima che il manto si sollevasse a onda, a raggio, per rivoltarsi qui su noi, a interrare. Prima del ruggito delle madri, o che i fiori di cavolo spuntassero...