Ho visto riportata su un quotidiano on line una recente breve intervista a Claudio Magris: la prima domanda riguardava la natura umana, cos’è l’uomo? E la risposta dello scrittore triestino è stata che una buona definizione sia quella riportata nel secondo stasimo (coro) dell’Antigone di Sofocle. Questo coro – si ricordi che il ruolo del coro nella tragedia greca antica è fondamentale – entra in scena subito dopo che...
di Alfredo Palomba
Così come lo dipinge Sofocle nella tragedia omonima, l’eroe Aiace reca in sé tutti i segni della paranoia e può essere preso a modello esemplificativo e caso-limite per rappresentare come la condizione paranoica agisca sull’individuo, sia esso antico o contemporaneo, empirico o narrativo. La tragedia sofoclea si apre a fatto già compiuto: beffato da Atena, che ha suggerito «immagini fallaci alle sue ciglia» (Sofocle; v. 62), Aiace...