di Alberto Brodesco
Entrare in un cinema, salire in cabina di proiezione, far partire Woodstock, sedersi in poltrona e guardare il film da unico spettatore in sala.
di Alberto Brodesco
Le innumerevoli videoriunioni cui siamo tutti più o meno convocati in questi giorni di quarantena hanno un'implicazione interessante per quanto riguarda il tema della rappresentazione del sé e del proprio habitat. Si tratta infatti di trovare a forza, all'interno dell'ambiente domestico, uno spazio che sappia descriverci ma dove si possa al contempo comunicare con tranquillità. La dialettica è tra contingenza e rappresentanza, tra bisogno di rifugiarsi in...
di Mariasole Ariot
Forse ai nostri giorni l'obiettivo non è quello di scoprire che cosa siamo, ma di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire quello che potremmo essere.
Foucault
Dove prima stava una gabbia poggiata sul terreno – e la guardavamo, introducevamo piccoli granelli di parole, fotogrammi, pensieri che ritenevamo inutili alla carta, un giorno nella gabbia siamo entrati.
Ora, le regole della gabbia sono schizzate fuori dalle grate, invadono le...
di Ceci Kulp
“Mentre il capitalismo è inteso come una totalità complessa e in continua espansione, molti aspiranti progetti anticapitalisti di emancipazione continuano ad avere una profonda paura di transizionare all'universale e resistono alle politiche che riflettono sul quadro d’insieme, condannandole come vettori necessariamente oppressivi. Tale falsa garanzia considera gli universali come assoluti, generando una disgiunzione debilitante tra ciò che cerchiamo di destituire e le strategie che promuoviamo per...
di Mariasole Ariot
"Un senso di decadenza ci deprime, se opponiamo allo scatenamento senza misura, all'assenza di paura, il calcolo."
G. Bataille
Esiste una zona vuota, in perdita, all’interno della quale i soggetti si muovono attraverso la parola – nella quale i soggetti muovono e sono mossi dalla parola, incisi, marchiati, tracciati, modificati dalla parola, parola che proviene dalla propria bocca, come dalla bocca dell’altro. Il presupposto quindi per cui un soggetto venga...
di Andrea Inglese
Aspirazioni politiche del precariato intellettuale
La prima considerazione che vorrei fare riguarda l’attualità “politica” del lavoratore culturale. Si tratta di un elemento rilevante, se si pensa che sembrerebbe oggi inverarsi più che mai uno degli auspici della sinistra radicale o, più precisamente, di un certo operaismo italiano: la lotta alla precarietà è divenuta tema del giorno, e questo grazie all’attività critica e alla capacità di mobilitarsi dei lavoratori...
Di Andrea Inglese
Tema del giorno in Francia (ma non solo).
La Francia è entrata da ormai un paio di mesi in quell’effervescenza tipica delle campagne presidenziali. L’intera macchina mediatica macina temi vecchi e nuovi, fattacci d’attualità e spettri ideologici ricorrenti, nodi politici reali e miti nazionali intramontabili. Tra i leitmotiv prediletti, quello del “declino delle classi medie” risulta particolarmente malleabile e permette di essere declinato secondo i vocabolari ideologici più...
di Christian Arnoldi
La montagne maudite
Il lavoro di selezione e di integrazione di immagini appena visto ha avuto come effetto l’esclusione e la rimozione di taluni elementi interpretativi e di talune visioni alpine che per tutto il periodo romantico erano andate di pari passo con quelle della belle montagne. La poetica del sublime percepiva le Alpi come un ambiente incontaminato e quindi anche selvaggio, minaccioso, rischioso, pericoloso. Esse erano per...
di Christian Arnoldi
La belle montagne
Nella seconda metà del XVIII secolo la produzione immaginaria ha alimentato una serie di differenti approcci alla natura quali ad esempio il viaggio, la marcia, la salita, l’arrampicata, la raccolta di materiali, la misurazione. Queste attività, intraprese dai cittadini europei, si sono poco a poco codificate e cristallizzate in due modalità stereotipate di rapportarsi alla montagna: l’alpinismo e il turismo. Tali modalità, strutturatesi nel corso...