di Giacomo Sartori Gigi Gigi Gigi quando l’estate spuntavi erano selvagge abbuffate con i tuoi fratelli (le consorti guardinghe noi figli incantonati in un opaco presente) girandole di bottiglie e sghignazzamenti feroci rievocazioni politicamente scorrette poi verso il dolce fioccavano le tue granate sui bersagli più fragili impudiche provocazioni offese precise e ben tese (un’arte che non si impara) seguivano memorabili incazzature delle mogli una contro l’altra o una contro...
di Giacomo Sartori
Qui a K.
si contano più di cento sintagmi
per onorare le pietre
esili o massicce
ialine o grigie di sole
bislunghe o cubiche
o aguzze
o forate
cuneiformi
(gli etnologi gioirebbero)
I nomi sopravvivono
al cosiddetto progresso
(ma come chiamare
ciò che non si è mai visto?
come dribblare
le lingue degradanti
delle religioni?)
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Cari muri di K.
laccati dal sole
leccati da piogge convulse
carezzati dai serpenti
(sempre meglio che niente)
sotto la scorza di pietrisco
e erbe inaridite
nascondete terra sfarzosa
antica e scarlatta
distillata nei millenni
dal gruviera carsico
e poi...
di Giacomo Sartori
Cari muri di K.
siete divenuti superflui
nei vostri marsupi di terra
prodiga e rossa
(importa a qualcuno?)
squatterano pini possenti
e lucenti corbezzoli
Cari muri di K.
ora foraggiate solo
le pubblicità turistiche
e gli olivi
di qualche anziano
(lasciamo stare per piacere
i giardini dei villini balneari)
L’agricoltura industriale
vi ha epurato:
siete rozzi
e duri di comprendonio
non collaborate alla soluzione finale
Voi però non demordete
non crollate
manifestate anzi
in cortei impettiti
il vostro arcaico dissenso
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Cari muri di K.
dovete scusarmi
se vi violo
lo sapete bene
per tante estati
vi...
di Giacomo Sartori (fotografie di Giorgia Fiorio)
caro papà
al dibattito delle diciassette
ho parlato bene
insomma non malaccio
visti gli intimi annessi e connessi
(il costrutto autoassolutorio:
vengo da molto lontano)
non mi sono incrodato
ho riesumato nella testa cava
architravi e capitelli
e perfino una statua intatta
ma eccoti il critico acuminato
con passetti felpati
e ancheggiamenti sinoidali
(felini anch’essi)
del fraseggiare di testa
(le nevrotiche vibrisse
tese pur sempre alle insidie)
beninteso ha stravinto
scimmiottando perfino
l'incresciosa rozzezza teoretica
dell'imperito sottoscritto
seppure con tatto
appena qualche istante
la stoccata virtuosa del...
di Giacomo Sartori (fotografie di Giorgia Fiorio)
Andrea mi chiede della Corsica
sta cercando
un posto bello e alla mano
per quest’estate
nella veste di padre
si prende per tempo
e anche il piglio è più maschio
io sciorino il poco che so
nel nuovissimo cordless
sforzandomi di presagire
dove potrebbero essere felici
lui e la meticcia dai fianchi larghi
e la sfingettina dell’ospedale
(a guardare bene
qualche grinza restava)
Mentre parla Andrea fa strane pause
anche in mezzo alle frasi
anche molto brevi
pozzi nei quali collasso
sempre...