trad. di Daniele Ventre
Non per il fato di Zeus o per volontà dei beati
numi immortali morrà mai questa nostra città.
Tale animosa guardiana, la figlia d'un padre violento,
Pallade Atena, su lei stende la mano lassù.
I cittadini per loro follia, confidando in ricchezze,
loro la grande città perderla meditano,
turpe è l'intento dei capi del popolo, cui si prepara
molti pagarne dolori all'abissale empietà.
L'avidità non la sanno frenare e nemmeno a banchetto
starsene in tranquillità...