di Patrick Beurard-Valdoye Traduzione, presentazione e note di Andrea Inglese. Estratto da "Lamenta des murs" (Lamenta dei muri), ossia l’ottavo volume del Ciclo degli esili, la cui pubblicazione è prevista per il 2023 presso Flammarion.
"Respingiamo fermamente il cinico abuso del termine genocidio da parte del governo russo, della memoria della Seconda Guerra Mondiale e dell'Olocausto e l'equiparazione dello stato ucraino con il regime nazista per giustificare la sua aggressione non provocata."
di Gianni Biondillo
Ferruccio Parazzoli, Amici per paura, SEM, 2017, 219 pagine
Francesco è un bambino di otto anni. Per lui la guerra è una cosa di soldatini di carta da ritagliare sul tavolo della cucina, un'avventura fiabesca, un gioco di eroi immaginari, dove, in fondo, nessuno muore mai. Poi il 19 luglio del 1943 la guerra, con tutta la sua brutalità, arriva anche a Roma. I bombardamenti devastano interi...
di Davide Orecchio
Lo scorso dicembre Natascha Wodin ha presentato Veniva da Mariupol (L’Orma editore 2018) a Roma, nell’ambito di Più libri più liberi. È stato il primo appuntamento italiano per l’autrice tedesca e il libro, dunque un'occasione per conoscerla e ascoltarla. Trascrivo qui stralci dalla nostra conversazione. Con una precisazione. Le mie domande erano preparate, quindi scritte. Mentre Wodin ovviamente ha risposto a braccio, ed è stata poi tradotta...
di Valentina Parisi
Natasha Wodin Veniva da Mariupol, L'orma, 2018, pp 384, euro 21, traduzione di Marco Federici Solari e Anna Ruchat
Tra le pagine più rimosse della storia europea che, malgrado l’accelerazione temporale veicolata dai media, non possiamo non considerare recente, almeno in virtù dei legami di consanguineità che ci legano ai protagonisti più o meno involontari di tali vicende, v’è indubbiamente quella degli Zwangarbeiter, ossia dei “lavoratori forzati” deportati durante la...
di Giovanni Palmieri
Interrogarsi sul rapporto tra cultura e politica in un momento storico in cui i valori della cultura non meno di quelli della politica sono scivolati nell'effimero più vaniloquente o si sono ridotti al grado zero della corruzione morale e penale, non è, credo, senza significato.
La riflessione potrebbe cominciare da un libretto di Gianfranco Contini che s'intitola appunto Dove va la cultura europea?, edito nel 2012 da Quodlibet...
di Orsola Puecher
Qui sotto i nostri piedi, dalle radici di alberi e fili d’erba in giù, se potessimo avere il dono di penetrare il terreno in una ipotetica immaginaria stratigrafia, vedremmo i resti di una città ferita dai bombardamenti.
Di Marco Pasi
Ho appena finito di leggere Vado a vedere se di là è meglio, di Francesco M. Cataluccio. Per chi ha fatto certi viaggi oltrecortina a una certa età, e ama la letteratura dei paesi slavi, è una lettura non solo piacevole ma direi indispensabile. Nel 1977, poco più che ventenne, Cataluccio se ne andò a studiare filosofia a Varsavia. Era l’inizio di un amore per la Polonia...
di Ornella Tajani
« E io pensai che fosse stato il charleston a far tornare in mente a Rosa Trockij e la sua mucca: in punta di piedi lei s’addentrava ballando nella storia universale». È in punta di piedi e con una splendida grazia narrativa che Katja Petrowskaja entra nella storia del Novecento e compone un mosaico di vicende storiche e frammenti autobiografici, un tappeto della memoria intessuto di documenti...
Di Andrea Inglese
1.
Il profugo è un uomo?
“pròfugo s. m. (f. -a) e agg. (pl. m. -ghi). – Persona costretta ad abbandonare la sua terra, il suo paese, la sua patria in seguito a eventi bellici, a persecuzioni politiche o razziali, oppure a cataclismi come eruzioni vulcaniche, terremoti, alluvioni, ecc. (in questi ultimi casi è oggi più com. il termine sfollato).”
Cosa fa sì che il profugo sia un...
di Helena Janeczek
Oggi Robert Capa avrebbe compiuto 100 anni se a 47 non fosse saltato su una mina in Vietnam, allora Indocina. Quel che è stato in vita ("Il più grande fotografo di guerra" titola un giornale già nel '39) e in morte parte da una premessa: era un profugo politico e razziale a partire da 18 anni.
La “drôle de guerre”, la guerra soltanto dichiarata alla Germania, si apre...
di Giacomo Verri
Settant’anni fa l’incubo nel Ghetto romano. In presa diretta Debenedetti scriveva un libro sveltissimo e luminoso, 16 ottobre 1943, una tra le più sentite testimonianze della tragedia che si perpetrò il 16 ottobre del 1943 nei confronti della comunità ebraica. Quel giorno 1024 persone vengono prelevate tra le vie, nelle case, negli esercizi. L’azione è capillare, un lavoro fino che trecento SS compiono abitazione dietro abitazione, seguendo...
Gli amici di Doppiozero hanno pubblicato un nuovo ebook, Profumo di lago. Eccovi di seguito un breve un estratto.
di Aldo Zargani
Il settembre del 1939 a Lugano è mite, assolato, un po’ triste, non più di quanto accada sulle rive dei bei laghi del mondo all’inizio di ogni autunno.
Le nari inspirano odore di lago appena usciti dai vagoni fumosi: non sono ancora elettrificate… neppure le ferrovie svizzere. Una specie di profumo...
Libreria Popolare,
via Tadino 18, Milano
Conversazioni in libreria
Martedì 23 aprile, ore 21
In territorio nemico
di SIC (Scrittura Industriale Collettiva)
Minimum Fax, 2013.
Ne discutiamo con Jacopo Galimberti (uno dei 115 autori),
Alessandro Broggi, Paolo Giovannetti, Italo Testa, Paolo Zublena.
E con Gregorio Magini e Vanni Santoni, i due fondatori di SIC.
Coordina Antonio Loreto
SIC - Scrittura Industriale Collettiva indica un metodo di scrittura collettiva ideato da
Gregorio Magini e Vanni Santoni, la comunità aperta che lo utilizza...
di Silvia Pareschi
Tradurre i romanzi di Julie Otsuka è stata un’esperienza molto coinvolgente, non solo per la bellezza della sua scrittura, limpida, essenziale e fluida, ma anche per il grande interesse delle storie da lei raccontate. Storie poco note persino negli Stati Uniti, dove si svolgono, perché riguardano una minoranza che le ha perlopiù archiviate senza clamore, quasi con un senso di vergogna per ciò che ha subito. Il...
di Helena Janeczek
La terza o quarta volta che vado a Cassino, Chiara Valerio mi aspetta alla stazione per accompagnarmi ai cimiteri. “Andiamo?” chiede.“Aspetta, prima dovrei fare una piccola cosa qui.”
Ci fermiamo al primo binario. Mi giro a destra per cercare il punto dove i maori che ho inventato avrebbero potuto fermarsi per raccogliersi nel ricordo dei caduti.
Il marciapiede è più corto di quanto ricordassi, o immaginassi, e non trovo...
La drammatica campagna di Russia rievocata da Mario Rigoni Stern e da tanti altri testimoni diretti nel volume «Ritorno sul fronte» appena pubblicato da Transeuropa
di Angelo d'Orsi
A chi ci chiedesse quale sia stata la guerra peggiore della storia italiana, saremmo in tanti a non saper rispondere se non con difficoltà. Senza sicumera, ma con cognizione di causa Mario Rigoni Stern ha la sua risposta: la campagna d'Albania, nel secondo...
di Walter Kempowski
traduzione di Diana Politano e Francesco Vitellini
Sotto di noi, al primo piano, abitava Woldemann, un commerciante in legname benestante, corpulento. Portava i capelli neri – lucidi come scarpe laccate – pettinati con una forte riga in mezzo. Al mignolo un anello dalla pietra blu. «Allora, inglesino?» mi disse con voce grave, e prese una delle bottiglie di vino aperte che stavano dappertutto. Ne bevve senza...
su Tadellöser & Wollf di Walter Kempowski
di Raul Calzoni
Nato a Rostock nel 1929, Walter Kempowski vanta una produzione letteraria che comprende sei romanzi e tre testi documentari, apparsi fra il 1971 e il 1984 e poi confluiti in Die deutsche Chronik (La cronaca tedesca, 1999), i volumi della cosiddetta «Zweite Chronik» («seconda cronaca», 1991-2006), i diari collettivi relativi alla seconda guerra mondiale del monumentale Das Echolot (L’ecoscandaglio, 1993-2005) e...
di Walter Kempowski
traduzione di Diana Politano e Francesco Vitellini
Al mattino eravamo ancora seduti su casse da imballaggio grigie nella vecchia casa, a bere caffè (è nostro quello che c’è dentro?). Aloni chiari sulla carta da parati scurita. E la grande stufa, che esplosione quella volta.
A mezzogiorno si sarebbe già dovuto pranzare nella casa nuova.
La palma da vaso fu regalata al giardiniere, non era più possibile tenerla. Meraviglioso come si...