di Giacomo Sartori
Katia (fermandosi e guardando la corrente, e con voce cantilenante di bambina, quasi una filastrocca)
Andrea è dai pesci
parla con i pesci
apre la bocca come i pesci
per questo non si capisce tanto
cosa dice
i pesci fanno discorsi da pesce
se uno conosce poco la lingua dei pesci
vede solo la bocca che si apre e si chiude
pensa che giochino
a fare il pesce
quando invece le loro
sono frasi da pesci
domande da pesci
risposte da...
di Giacomo Sartori
Cari ragazzi, permettetemi di chiamarvi così, io devo confessarvi che non conosco più di tanto questo romanzo che avete deciso di trasporre a teatro. Questo testo che vi ha parlato e sul quale volete lavorare è mio, nel senso che sono io che lo ho scritto. Sono io che gli ho dato vita - vita cartacea, per molti versi più pregnante e fervida della nostra - ai...
di Marco Rovelli
Connesso di continuo in questi giorni, a seguire gli sviluppi del disastro giapponese. I sensi all’erta, il pericolo che ci minaccia. Una nube, ancora. Una nube che sfugge, inafferrabile, senza riguardo per frontiere e religioni. Incarnazione tangibile (nella sua intangibile numinosità) dell’essenza perversa del capitalismo globale. Poi, nel cuore del disastro, la vicenda dei cinquanta tecnici della Tepco che hanno scelto volontariamente di restare nella centrale di...