di Nicola Lagioia Il fatto è che sono ormai 25 anni che - oltre a leggerne di continuo di nuovi - rileggo gli stessi libri, in continuazione, senza venirne mai del tutto a capo.
di Fabrizio Cantori Baudelaire si assumeva il compito di raccontare a Asselineau un sogno proprio, «ancora caldo». Così lo definiva: frammento di «un linguaggio quasi geroglifico di cui non ho la chiave»
di Riccardo Canaletti
Il Prestigiatore, Hieronymus Bosch (attribuito a)
Di recente è uscita nel sito di Nazione Indiana una critica a firma di Daniele Barbieri contro l’intervento di Piergiorgio Odifreddi su Massimo Cacciari e Roberto Calasso. La motivazione sembra essere una difesa della scienza dall’antiscientismo di autori come il logico e matematico ateo più famoso d’Italia. Tuttavia, credo che la critica sia stata fin troppo dura e la risposta in campo umanistico...
Una conversazione con Adriano Ercolani
a cura di Francesco Bove
Trinità (Andrej Rublëv)
Adriano Ercolani è uno scrittore e un critico letterario finissimo e collabora attivamente, tra le varie riviste, con ilfattoquotidiano.it, Linus e Minima&moralia.
Recentemente è stato tra gli ospiti protagonisti degli eventi organizzati dal progetto Tlon, la Festa della Filosofia alla Triennale di Milano del 19 gennaio e la maratona online #prendiamolaconfilosofia che il 4 aprile è stata in diretta streaming...
di Domenico Talia
Abitiamo luoghi, tempi e condizioni inafferrabili. Definizioni diverse sono state tentate per qualificare questa epoca e la società che la affolla. Società liquida, mondo globalizzato, post-moderno, post-storia. Tutti tentativi che descrivono soltanto parzialmente e dunque imperfettamente il loro oggetto. Viste incomplete di una materia complessa che sfugge alle teorie consolidate, ai tentativi di sistematizzazione.
Roberto Calasso nel suo ultimo libro pubblicato nell’anno appena passato, spiega come non...
di Giorgio Ficara
Ho appena riletto il bellissimo La stanza separata di Garboli, che Alfonso Berardinelli pubblica nella sua collana "Prosa e Poesia" di Scheiwiller. Composto di capitoli divaganti, peregrini (per esempio l'empatico Soldati e Maigret accanto a una stizzita stroncatura di Pasolini dantista), questo saggio del 1969 ci restituisce il puro piacere della lettura d'eccezione insieme a un atteggiamento critico addirittura normativo che Garboli, nonostante il suo fluttuante dandismo,...