di Fabrizio Maria Spinelli Le recensioni che finora ho letto di "Ferrovie del Messico" hanno tutte un gran pregio: non dicono niente. Ripetono che si tratta di un libro importante (ok, usano un’aggettivazione meno cauta), ne riassumono in parte la trama [...], e poi elencano quelle quattro/cinque caratteristiche per cui il romanzo appartiene a quel genere che solitamente chiamano opera-mondo
di Giovanni di Benedetto Nella sala d’attesa, mentre stavo consultando un catalogo, ricevetti un messaggio di mio padre in cui mi annunciava la morte di Diego Armando Maradona.
di Roberto Bolaño
[Traduzione di Dario Valentini]
La mia idea era di intervistare John Malone, il musicista scomparso. Da cinque anni ormai, Malone aveva abbandonato quella zona oscura dove dimorano le leggende e adesso, in realtà, non faceva più notizia, anche se i fan non avevano dimenticato il suo nome.
Onan, le Alpi e Pirandello
di Giuseppe Schillaci
Si scrive per essere amati, diceva Roland Barhes.
E si sbagliava. Non si scrive per essere amati, ma per il piacere di farlo.
Scrivere è innanzitutto una pratica onanistica. Se poi questa masturbazione procura piacere al lettore, allora ecco la magia dell’amplesso. Ma di tale incontro, l’autore non può aver certezza, perché anche la lettura è una pratica solitaria.
Scrivere per essere amati è dunque una...
di Helena Janeczek
L’invito a partecipare al vostro "Seminario sul romanzo" mi ha suggerito una scelta istintiva e immediata. 2666 di Roberto Bolaño era l’ultimo libro incontrato dove la fatica di attraversare la lettura coincideva con lo stupore infinito che il romanzo fosse ancora capace di rinnovarsi in modo tanto spericolato e necessario.
So bene di non trovarmi sola con questa percezione. Roberto Bolaño è diventato un autore cult con...
Bolaño nelle catacombe
di
Alberto Magnet
Traduzione di Jaime Riera Rehren
Qualche settimana fa sono andato a vedermi la mostra sull’opera di Roberto Bolaño – decimo anniversario della morte – al Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona. Lo spazio della mostra consiste di una sala con due ali di grandi dimensioni dove potrebbe dispiegarsi una mostra sull’arte delle grandi dinastie egizie. Anche se lo spazio si trova al piano terreno, entrando si ha...
di Helena Janeczek
Grazie a Antonio Coiro, ho scoperto che oggi Roberto Bolaño avrebbe compiuto 60 anni. Ho quindi deciso di "festeggiarlo" con l'estratto di un intervento che verrà pubblicato negli atti del Seminario sul Romanzo dell'Università di Trento.
Sono anni che in Italia si dibatte su filoni di poetica intesi come alternativi, anzi vicendevolmente escludenti: l’opzione realista, aggiornata in formule come il “ritorno al reale” o “docufiction”, rivalutata come veicolo...
(Una cosa di cui si sa poco o nulla è che ruolo giochi la letteratura italiana all'estero e quanto venga tradotta e quindi conosciuta. Così, con questa intervista, inauguriamo su Nazione Indiana uno spazio in cui cercheremo di fare luce sulla sorte dei nostri autori e delle nostre opere una volta che oltrepassano i confini nazionali. Il primo intervistato, Carlos Gumpert, renderà molto più chiara e intellegibile la situazione...
di Davide Orecchio
Sergio Pitol compie 80 anni. Fioccano gli articoli e gli omaggi al più colto ed erudito degli scrittori messicani viventi, traduttore di Conrad, Gombrowicz, Nabokov, Austen e James, tra i primi a sperimentare l’autofiction, autore di racconti perfetti, romanzi indimenticabili, biografie letterarie, diari di viaggio. Un creatore di generi e “maestro involontario”, come riconosce lo spagnolo Enrique Vila-Matas:
“Pitol mi ha aperto porte, mi ha mostrato sentieri della...
di Roberto Bolaño
Una volta Amalfitano gli chiese, tanto per dire qualcosa mentre il giovane cercava sugli scaffali, quali libri gli piacevano e cosa stava leggendo in quel momento. Il farmacista gli rispose, senza voltarsi, che gli piacevano i libri tipo La metamorfosi, Bartebly, Un cuore semplice, Canto di Natale. E poi gli disse che stava leggendo Colazione da Tiffany, di Capote. Anche trascurando il fatto che Un cuore semplice e Canto di Natale erano racconti e non libri,...
di Davide Orecchio
Iniziano ad affiorare gli scomparsi.
Porto Palo 1996. Quindici pachistani annegati, trovati dai pescatori e rigettati in acqua, ora passeggiano sul molo tra barche ormeggiate, reti, persone incredule. Sono illesi: niente di loro l'ha trattenuto il mare. Conservano braccia e gambe e i bulbi degli occhi. La pelle non è neppure squamata. Ridono. Annusano molluschi e sugheri. S'informano se c'è lavoro in città.
Santiago 1975. Salvador Allende emerge davanti...
di Roberto Bolaño
Per un po’ la Critica accompagna l’Opera, poi la Critica svanisce e sono i Lettori ad accompagnarla. Il viaggio può essere lungo o corto. Poi i Lettori muoiono uno per uno e l’Opera va avanti da sola, sebbene un’altra Critica e altri Lettori a poco a poco comincino ad accompagnarla sulla sua rotta. Poi la Critica muore di nuovo e i Lettori muoiono di nuovo e su...
di Enrico Macioci
È uscito per Senzapatria editore Bolaño selvaggio, a cura di Edmundo Paz Soldàn e Gustavo Faveròn Patriau e tradotto egregiamente da Marino Magliani e Giovanni Agnoloni. Si tratta d’una raccolta di venticinque saggi suddivisi in quattro sezioni (la percezione del mondo, la politica, l’estetica, le genealogie letterarie del cileno), più un’introduzione e due interviste inedite. È un libro che definirei necessario, perché mette a fuoco un narratore complesso e...
di Giuseppe Zucco
Se negli ultimi tempi, al culmine del più classico percorso di pellegrinaggio, non solo avete consumato le ginocchia sul marmo delle cattedrali di 2666 (Adelphi, 2009) e Detective selvaggi (Sellerio, 2003), e avete inclinato il capo penitente dentro il santuario di Stella distante (Sellerio, 1999) e La letteratura nazista in America (Sellerio, 1998), e avete sgranato il respiro davanti al tempio incompiuto e auto-saccheggiato de Il terzo...
di Helena Janeczek
“Sembra la sceneggiatura di un film di Natale, con Christian de Sica che implora di rilasciare Belen spacciandola per la nipote di Chavez”, disse qualche mese fa Carlo Freccero, invitato da Gad Lerner a commentare la telefonata in questura, pietra di inciampo di Berlusconi. Parlava di una trama da neorealismo che, grazie alla trovata del primo attore, vira sulla commedia all’italiana - “questo genere così mortuario in...
una conversazione tra
Riccardo De Gennaro e il poeta cileno Antonio Arévalo
su Roberto Bolaño 1
“Sono nato nel 1953, l’anno in cui morirono Stalin e Dylan Thomas. Nel ‘73 fui incarcerato per otto giorni dai militari golpisti del mio paese”. Così l’incipit del suo “autoritratto”. La prima notte di prigione Roberto Bolaño sognò che Stalin e Dylan Thomas conversavano in un bar di Città del...
Al (FILBA) gli scrittori Juan Villoro (messicano), Alan Pauls (argentino) e Horacio Castellanos Moya (salvadoregno) parteciparono ad una tavola rotonda dedicata allo scrittore Roberto Bolaño moderata da Pedro Rey dal titolo:
Roberto Bolaño: El escritor insufrible 2
La trascrizione della discussione è stata...
Al festival internazionale di letteratura di Buenos Aires (FILBA) gli scrittori Juan Villoro (messicano), Alan Pauls (argentino) e Horacio Castellanos Moya (salvadoregno) parteciparono ad una tavola rotonda dedicata allo scrittore Roberto Bolaño moderata da Pedro Rey dal titolo:
Roberto Bolaño: El escritor insufrible
(( Il titolo della tavola rotonda, ispirato a El gaucho insufrible, tradotto in italiano con il gaucho insostenibile, ha suggerito la traduzione di insufrible (insopportabile) con...
di Massimo Rizzante
Eravamo agli inizi della decade scorsa. In Italia quasi nessuno si era accorto di Bolaño, sebbene molti suoi libri fossero stati pubblicati da Sellerio. In Spagna e in Francia l'autore era già molto noto. Nella primavera del 2007 «Nuova prosa» (46), diretta da Luigi Grazioli, pubblicò un volume dedicato alla nuova narrativa latinoamericana. Oltre a Bolaño (di cui si presentava lo scritto postato qui sotto e che...
di Massimo Rizzante
Bisogna partire dal fatto che Roberto Bolaño si considerava un poeta.
Aveva pubblicato cinque invisibili plaquettes prima del 1993, prima cioè che, a quarant’anni, cominciasse la sua vera storia di romanziere (in seguito sono apparse due raccolte, intitolate rispettivamente Tres e Los perros romanticos . La prima uscì nel 2000, mentre la seconda è stata pubblicata postuma nel 2006).
Nel 1979 era uscita in Messico, dove l’autore...
Il titolo della tavola rotonda, ispirato a El gaucho insufrible, tradotto in italiano con il gaucho insostenibile, ha suggerito la traduzione di insufrible (insopportabile) con insostenibile↩