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Dolores Prato: Scottature

Esce per Quodlibet una nuova edizione di Scottature, racconto di Dolores Prato premiato nel 1965 allo “Stradanova” di Venezia. Storia dell’uscita nel mondo di una ragazza cresciuta in convento il testo è, come scrive la curatrice Elena Frontaloni, la prima manifestazione della “prosa tarda” dell’autrice per “la rapidità imprevedibile del dettato, la vividezza linguistica in studiato accordo con l’oralità, il rifiuto di lirismi e frammentismi d’accatto, uno humour malinconico e spaesato, l’autobiografia...

Maurizio Salabelle: «da quando sono nato»

di Elena Frontaloni Patrizio Rhuggi nasce otto giorni dopo un dissesto finanziario della sua famiglia (perdita di duemilioni) e sin da giovane è perseguitato dai numeri e molto attento al loro potere. A un certo punto scopre di saper misurare a occhio, senza strumenti e con precisione, tutti gli oggetti. Perde per qualche motivo questa straordinaria competenza, quindi perde il padre. Con metodo, fidando su dati e incrocio dei medesimi,...

Soprattutto l’erranza: Stefano Scodanibbio, geografo degli strumenti

    «E poi Lima ha fatto una dichiarazione misteriosa. Secondo lui i realvisceralisti contemporanei camminano all'indietro. Come all'indietro?, ho domandato. “Di spalle, guardando un punto ma allontanandosene, in linea retta, verso l'ignoto.”» scriveva Bolaño ne I Detective Selvaggi, libro di appigli vertiginosi, montato per svolte e diserzioni come la vicenda di quegli uomini (“messicani perduti in Messico”) per la cui vita è ciò che ha da essere subitamente trangugiato. Smarrimenti e...

Neanche fare, neanche vedere. Sul cinema di Magdalo Mussio

di Giorgiomaria Cornelio   Per la casa editrice Quodlibet è stata pubblicata recentemente un’antologia di scritti critici dal titolo Marginalia, a cura di Paola Ballesi, che traversa l’opera di Magdalo Mussio sul filo d’un discorso pittorico. Mussio è stato il poeta della memoria randagia, della memoria a non concludere, cioè di tinte, umori e timbri dati come incrostazioni, resti indecisi di senso: «in principio era la rovina». Non si tratta di indugiare...

El amigo del desierto

di Pablo d'Ors               Dalla casetta in affitto a Béni Abbès vedevo più o meno quel che si immagina debba essere il paesaggio dopo una grande guerra: un orizzonte vuoto, uno specchio del nulla di cui consiste l’uomo, per quanto si sforzi di sembrare il contrario. Sentivo che da quel nulla che mi circondava poteva nascere qualcosa di nuovo e autentico. Sentivo che solo da quel nulla poteva nascere qualcosa; e...

piccoli editori

Ritorna Piccoli editori a Mantova, il viaggio nel mondo della lettura che vede coinvolti, tutti insieme e in sinergia, editori, biblioteche, librerie e lettori. L’esposizione organizzata dal Centro Culturale Gino Baratta e dal Sistema Bibliotecario Grande Mantova vuole essere un nuovo e significativo momento per favorire l’incontro tra libro e lettore. Nella accogliente sede della Biblioteca Baratta, la manifestazione propone una indicativa rassegna della produzione di piccoli editori di qualità,...

La notte [Eracle # 12(+1)]

di Ginevra Bompiani Una galleria scura – senza volta e senza pareti – suoni come di rami che fremono nella notte; gli occhi sono pesanti, le spalle leggere, leggere, cadono sotto il ricordo di quel peso che è stato sollevato; poi dei portici; una luce improvvisa, come di un servo che solleva la lampada sulla faccia dello straniero; fuochi e notte rimbalzano l’uno sull’altra; una galleria scura, scura – senza...

L’illusione [Eracle # 12]

di Ginevra Bompiani Ed è con indifferenza che Persefone si lascia derubare, concedendogli il suo cane; e che Eracle non diffida. Che cosa imparò Eracle ad Eleusi non si saprà, finchè i misteri restano misteri. Ma quel che imparò doveva servirgli a penetrare nel regno dei morti; e ancor più a uscirne. Non diede però mostra di nessuna conoscenza. Forse gli insegnarono soltanto a non stupirsi. Non è questo un iniziato?...

a contatto con l’aria

di Chiara Valerio I limiti dell’infinito sono le parole per descriverlo. Titolo variabile di Margherita Morgantin (Quodlibet, 2009) è una raccolta di aforismi in forma di disegno. Aforismi grafici, che stanno lì a lasciarsi guardare e a dire qualcosa del mondo. Frammenti del quotidiano, nostalgici ed evocativi. Spesso struggenti. Uomini che dormono sotto campane gaussiane per proteggersi dalla pioggia, la forza di Coriolis che pare il motore di tutti gli...

L’armento scarlatto [Eracle #10]

Il riso che coglie chi di colpo si trova di fronte a una intuizione formidabile e ovvia di Ginevra Bompiani Il tempo è bianco quando affiora dalla vagina materna alla luce abbagliante del giorno; giallo quando tocca il vertice, come l’oro e tutte le altre bionde ricchezze sperperabili; ma è rosso quando scende nelle acque dietro al sole morente; rosso come le vacche del sole; rosso come l’Ovest; rosso come il sangue...

La cintura [Eracle #9]

di Ginevra Bompiani Ma Zeus dov’era mentre il suo figlio prediletto deviava così dalla propria strada? La storia si potrebbe anche raccontare così. La figlia di Euristeo voleva il cinto di Ippolita. L’amazzone acconsente a donarlo a Eracle, ma nel momento in cui glielo consegna legge nel suo sguardo che ha deciso di tenerlo per sé. Allora pone le sue condizioni. In quel cinto Eracle aveva visto qualcosa di più di un ornamento...

La follia amorosa [Eracle #8]

di Ginevra Bompiani Eracle, la testa mezzo nascosta dalla pelle del Leone Nemeo, nemmeno se ne accorse. Per Minosse quel toro era la sua vergogna. Perciò aiutò Eracle a catturarlo. Interessava più a lui che a Euristeo che l’eroe se lo portasse via. Al paese l’animale aveva fatto due doni infami: la follia amorosa e il Minotauro, entrambi scavati nel grembo di Pasifae, regina imbestiata. Eracle liberò Creta dalla causa di quei flagelli,...

Le cavalle sanguinarie [Eracle #7]

di Ginevra Bompiani Perché nessun dio si accontenta di una vittima di scarto. Quando Eracle ebbe compiuto sei fatiche, il suo destino mutò in tre punti: da quel momento il pungolo alle sue imprese sembrò piuttosto la macchinazione che la paura, e dacché la paura è solitaria, ma alla macchinazione servono complici, nelle sue avventure compaiono sempre più spesso compagni e brigate: così, dietro ai passi dell’uno o dell’altro, i suoi...

Le stalle fetide [Eracle #6]

E si potrebbe pensare alle stalle come a una città massicciamente visitata dalla morte, e che Eracle venisse a insegnare le pratiche di sepoltura. di Ginevra Bompiani Si sa che le vacche appartengono al padrone dei campi, il sole. Sue erano quelle che gli rubò Ermes: sue quelle con cui banchettarono sacrilegamente i compagni di Odisseo. Ma di sole non ce n’è uno, ce ne sono tre: sole nascente, sole a picco e...

Il volo [Eracle #5]

Eracle era un pensatore di Ginevra Bompiani Quando si alzavano in volo oscuravano il cielo. Dall’alto della collina, seduto con l’arco e le nacchere di bronzo appoggiate accanto, Eracle aspettava quel momento. Sotto di lui c’erano le paludi grigie, quasi immobili, se non per le bolle d’acqua che ciotoli che ruzzolavano o rane che si tuffavano aprivano le canne. Ma in mezzo, acquattati tra le foglie dei giunchi, c’erano loro, gli...

Il convito [Eracle #4]

di Ginevra Bompiani In realtà non era venuto lì per banchettare. Doveva occuparsi del cinghiale; ma traversando la terra dei centauri si era fermato con loro, vinto dall’ospitalità. Gli avevano cotto le carni, che di solito mangiavano crude. Avevano conversato con lui, e messo a tacere la metà animale: per una volta che potevano trattarsi da uomini. C’era perfino Chirone, il saggio. E pareva un convito di vecchi sapienti, le zampe...

La cerva cornuta [Eracle #3]

Eracle fu perciò un semidio: nessun tedio umano lo risparmiò. Quelle di Perseo, di Teseo, furono imprese. Le sue, fatiche. di Ginevra Bompiani È probabile che prima di mettersi a correre non l’avesse neppure vista. Gliela avevano descritta, naturalmente, come qualcosa di bello. Ha le corna. Al sole si vedono splendere. Ma poiché la sua caratteristica era la corsa veloce, è difficile che qualcuno l’abbia guardata da vicino. Di lei si sapeva che...

Il serpente d’acqua [Eracle #2]

Le sue battaglie erano dunque metafore? O era metafora il cielo impallinato da quelle cartucce zodiacali? di Ginevra Bompiani Ogni volta che Eracle combatteva in terra una figura, in cielo si fissava un destino. Così il Granchio, alleato dell’Idra, contro cui Eracle lottò con un proprio alleato, dalla sua spada ricurva fu lanciato nella curva zodiacale dove cucì con le sue branchie l’alto e il basso del cielo. Intanto il giovane alleato, Iolao,...

Il Leone Zodiacale [Eracle #1]

di Ginevra Bompiani Quando Eracle affrontò la sua prima fatica era già stanco. E molte circostanze legate al Leone erano fonte di perplessità. Il Leone era un leone per tutto tranne che per la nascita e le abitudini. La sua nascita veniva dalla congiuntura di una madre e di un figlio di razze opposte: una serpe e un cane; abitualmente viveva in fondo a una caverna con una doppia uscita....
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