di Gianni Biondillo
E così, anche in questo nuovo romanzo, non ho parlato del Duomo. Sono anni che scrivo di Milano, la studio, la racconto, e mai una pagina, mai una riga dedicata alla cattedrale. È l'unico imperativo che mi sono posto: supera il luogo comune, Milano è molto di più. Questa posizione radicale, ideologica, è la reazione a un modo di rappresentare la mia città nella fiction nazionale. Quando...
di Helena Janeczek
Domenica novembrina da queste parti. Una piccola risata cattiva non può far male
http://youtu.be/xIQ0Dq4HSY0
Due bambini belli e biondi, un cane di razza, una grande automobile, un tailleur con camicetta. Solo un dettaglio rivela che lo spot è molto vintage. Un cellulare preistorico pende dal collo della Donna Perfetta cui, estatico, l’intervistatore chiede di raccontare una giornata tipo.
“Ma è così semplice: io mi sveglio alle 7 e porto giù...
Care lettrici e cari lettori, da oggi su Nazione Indiana trovate una piccola novità. Sono le inserzioni pubblicitarie che abbiamo deciso di ospitare sul sito, dopo lunghe e travagliate riflessioni e non poche esitazioni.
Siamo convinti infine che sia un servizio utile: a noi, che contiamo di finanziare le attività della nostra associazione, a voi lettori, che potrete trovare informazioni affini ai vostri interessi, e agli inserzionisti che possono incontrare...
Di Frédéric Kaplan*
Il successo di Google si regge su due algoritmi: il primo, che permette di trovare delle pagine che rispondono a determinate parole, lo ha reso famoso; l’altro, che assegna a queste parole un valore commerciale, l’ha reso ricco. Il primo di questi metodi di calcolo, elaborato da Larry Page e Sergey Brin quando erano ancora laureandi all’università di Stanford (California), consisteva in una nuova definizione della pertinenza...
di Helena Janeczek
Da sempre soggetto ispiratore per il linguaggio dell’arte: corpo e spirito, passione e sentimento, amor sacro e amor profano, madre e amante, la Donna è stata nei secoli rappresentata in tutte le sue sfaccettature, passando nei secoli da primigenia musa ispiratrice a protagonista attiva nella stessa produzione e committenza artistica. Basta pensare per un attimo cosa sarebbe l’Arte senza la componente femminile per comprenderne il ruolo assolutamente...
di Franz Krauspenhaar
1. C'era una volta la Milano da bere...
Nacque tutto da uno spot, quello dell’amaro Ramazzotti. Sulle note di Birdland, capolavoro jazz-rock dei Weather Report, si stendeva un tappeto d’immagini glamour della città di Milano nel pieno sfolgorio di paillettes. Se negli anni Sessanta c’era stata l’anticipazione – proprio l’aperitivo immaginifico - del grande attore teatrale e televisivo Ernesto Calindri, che beveva il suo Cynar in mezzo a...
di Franz Krauspenhaar
1967 Gli anni Sessanta hanno svelato quanto la forma, in tutte le sue forme, sia mutevole come l'umore di un ciclotimico. (Renato Serra Tavassi - Memorie di uno psicolabile torinese.)
"Gottverdammt!" Con questa consistente ma ben poco soave parola andava urlando la voce conica visigotica nella cornetta nera. Mio padre rispose qualcosa di molto gutturale e a muso duro, che non riuscii a capire. A scuola mi diceva...
di Michele Riccardi
Fece scalpore lo scorso dicembre l’abbandono del tavolo da biliardo di uno dei più grandi giocatori di snooker di tutti i tempi, Ronnie O’Sullivan, durante i quarti di finale del campionato britannico. O’Sullivan si alza dalla sedia, passa il gesso sul cuoietto, va a stringere la mano ad arbitro ed avversario e si avvia negli spogliatoi, bofonchiando: “I had enough of it, mate”. Sono stufo di tutto...
(clic sull'immagine)
The ad generator è un'opera d'arte che esplora la manipolazione del linguaggio fatta dalla pubblicità. Si mischiano a caso parole e strutture semantiche di veri slogan aziendali per creare finti slogan da associare a immagini tratte da Flickr e generare così delle pubblicità fasulle. Rimescolando gli slogan aziendali volgio mostrare come il linguaggio pubblicitario sia profondo, poiché riflette valori e desideri reali, e al contempo come esso sia...
di Raul Montanari
Esistono quattro categorie di pubblicitari:
1. Quelli che sono più o meno soddisfatti del mestiere che fanno, e non ci trovano nulla di particolare, né nel bene né nel male.
2. Quelli che hanno un atteggiamento problematico verso il mestiere che fanno, si sentono in contraddizione con le proprie idee politiche, con la propria visione del mondo, e cercano soluzioni e compromessi intelligenti per ridurre queste dissonanze.
3. Quelli...
di Elio Paoloni
Elio Paoloni mi invia un pezzo a proposito di un "articolo di argomento pubblicitario" (parole di Elio) pubblicato in Nazione Indiana da Tiziano Scarpa il 15 novembre. I nemici della pubblicità vengono distinti da Elio in quattro categorie: i professori di liceo, i pentiti, gli scrittori e i puri.
I nemici della pubblicità
Piccola carrellata di resistenti
di Elio Paoloni
A – I professori di liceo - Imperdonabili: dovrebbero sapere...
di Marco Senaldi
Volevo aspettare che trascorressero i giorni del lutto nazionale per pubblicare questo articolo di Marco Senaldi, scritto in tutt’altra situazione, e per una destinazione completamente diversa: una rivista che si occupa di confezioni, packaging, consumi, merci.
A qualcuno questo scritto potrebbe apparire frivolo o immorale, se commisurato a ciò che è accaduto l’altroieri in Iraq. E invece forse è proprio oggi il giorno giusto per pubblicarlo. Un’analisi delle...