da «il Fatto Quotidiano» (sabato, 2 ottobre 2010)
di Evelina Santangelo
Immaginate una piazza o il corso principale di uno dei tanti centri minori o province che costituiscono l’Italia. Immaginate dei ragazzi – adolescenti e post-adolescenti – che, seduti sui motorini, più o meno parlano, perché qualcuno ha un cellulare di ultima generazione tra le mani e invia raffiche di sms magari a chi gli sta di fronte, mentre qualcun altro...