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prosa italiana contemporanea

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Da “Spostamenti”

di Carlo Sperduti
Mangi una cosa se ti ostacola. Per questo il cibo è il nemico. Un tuo sillogismo all’indietro. Ora però non vedi la cosa in terrazzo­. Il tuo cotone si è impigliato a mezz’aria.

Da “Stati di quarantena”

di Luigi Severi
Così tanti uccelli, che resto stordito. Mi svegliano all’alba, tengono l’intero quartiere in ostaggio con una febbre elettrica, per uno, due giorni. I rami si flettono fino a sfiorare terra, volano foglie e piume a ogni passaggio. Fibrilla l’aria, le macchine si coprono di sterco.

Prime annotazioni su magnetofoni, mani & farfalle

di Andrea Inglese
La prima cosa da fare è azionare il magnetofono. Bisogna cominciare con il registrare tutto. Tutto, inutilmente, sia chiaro.

Amore e scienza della fine dell’amore

di Andrea Inglese
Quando mi sono reso conto con sufficiente sicurezza, in virtù di varie prove ogni giorno ripetute e di ogni genere, che io e Hélène ci amavamo, che sì davvero io amavo Hélène, ed Hélène amava me, proprio allora ho cominciato a prepararmi alla fine, alla fine dell'amore, alla totale distruzione dell'amore, al grande falò, all'abbandono...

COPRIS UMBILICATUS

di Tommaso Lisa
“Merdre!” Alfred Jarry, Ubu Re Cosa ci faccio da fin troppo tempo chinato su un grande secchio di plastica rossa al centro di uno spiazzo assolato prossimo ad una...

Le “Nughette” di Canella: Wunderkammer di una civiltà idiota

di Leonardo Canella
1) pensavo che potevi spararmi prima di leggere le tue poesie. Mentre la Polly chiama il centodiciotto che facciamo un bel pubblico letterario, e la Dimmy dirimpettaia che grida e Bruno Vespa che ride, in TV.

Da “Noi” di Alessandro Broggi

di Alessandro Broggi Pensiamo troppo in termini di storia, sia essa personale o universale. I cambiamenti appartengono alla geografia, sono orientamenti, direzioni, entrate e uscite. (G. Deleuze) Credevano di conoscere la felicità; credevano che la loro invenzione fosse libera, magnifica, che impregnasse l'universo a ondate successive. Credevano che bastasse loro camminare perché il cammino fosse felicità. (G. Perec) 1 La strada è accidentata. Piove. Stiamo entrando nel paesaggio e cominciamo a distrarci camminando: a volte...

Storia con fotografia

di Andrea Inglese L’episodio è unico, ma vorremmo capire come parlarne. Era semplice e banale, certo, ma enormemente vischioso, e subdolo, e anticipatore, ma non sapendo di che, di quali fatti futuri. Comunque è già iniziato, l’episodio parte a tutta birra, è velocissimo, corre su binari certi, ma, per un sacco di tempo, nonostante la frenesia generale, non succede quasi nulla. Delle mani si stringono, questo è sicuro, ma di...

Storia con assemblea condominiale

di Andrea Inglese   Nessuno sa cosa può accadere durante un’assemblea condominiale. Goethe “Ci troviamo in una situazione così così, diciamo pure… gravida… diciamo… Ci siamo capiti. Non voglio accusare nessuno, non voglio insospettire nessuno. Quaggiù in quanti siamo, oggi?” “Poco consona! Mi presento: Dario Zanotti, ufficio Palestre. Poco consona, la situazione.” “D’accordo, ci troviamo in una situazione poco consona. E senza ragione apparente siamo costretti a riunirci…” “A me le ragioni sembrano chiarissime.” “Lei è il...

Storia con cane

di Andrea Inglese Entrano distruggendo cose e, sul più bello, tra la nevrastenia di tutti, vittime sdraiate e carnefici in piedi sugli sgabelli, alla fine anche il cane prende la parola, comincia il suo discorso con un tossicchiare assorto, passa in rassegna alcuni slogan introduttivi, quello dei limoni-giallo-oro commuove anche gli imprenditori edili, poi asserisce sereno: “Che sia una cosa strana, questo lo concedo, ma non è da oggi che...

da “Omonimia”

di Jacopo Ramonda   dalla prima sezione: Nomi   Mattia (#1) I loro limiti personali non combaciano con i patti che hanno stretto, con le promesse di cambiare, più volte tradite. Una lunga serie di inadempienze caratteriali ha progressivamente ridimensionato le loro aspettative nei confronti di un matrimonio fondato sull’intenzione di manipolarsi a vicenda. La situazione si è complicata drasticamente quando hanno scoperto di non poter avere figli. Mattia non ha accolto con entusiasmo...

L’era dell’autopromozione permanente

di Andrea Inglese C’era la rivoluzione permanente. È un concetto di cui ho sentito parlare molto tempo fa, e qualcuno me l’ha pure spiegato. Con più precisione, però, ricordo il concetto di formazione permanente; su questo hanno battuto chiodo in modo molto più deciso, e in tempi molto più recenti. Il fatto che uno faccia fatica a trovare lavoro è qualcosa di intimamente legato alla formazione permanente, perché non ci...

Il libro di teoria che voglio scrivere

di Andrea Inglese Quello che voglio scrivere è un gran libro teorico. Ci penso spesso, anzi ci sto lavorando da parecchio tempo, ma in modo laterale, periferico, anche perché gli argomenti per ora, pur essendo diversi e variamente intrecciati, non sono stati ancora definiti, e questo non per attendismo speculativo, ma proprio per una mia decisione: non è che abbia il problema delle idee vaghe, al contrario, tutte le idee...

Il messaggio è questo

di Andrea Inglese   Cerchiamo di farci un’idea chiara almeno di questo, che questo è un messaggio, e come si studia un messaggio e come se ne parla, come va e viene, e l’emittente, e il disastro, e il ricevente.   L’abbondanza dei messaggi è totale, abbiamo messaggi di ogni complessità, di ogni semplicità, messaggi assolutamente veri, messaggi profetici, messaggi indecifrabili, per ogni persona in ascolto qualcuno dice un messaggio, tutti i messaggi...

di fantasmi e stasi. transizioni # 2

di Gianluca Garrapa . lu friddhu ca me vene quandu visciu comu sia ‘na nebbia ca sale. dai campi addolciti nel ritorno. e pure le giravolte dei fari. madreperlati ai socchiusi occhi ndormisciuti. e lu presente me ‘mpaura. comu sia ca no l’ave. il presente. e perso nei seminari di un passato. ricordo. no visciu l’ura cu va’ ddormu. e se pensu ca me sentu sulu. puru cu l’addhi. comu nu...

Che la droga non è un mistero

di Andrea Inglese   Che la droga non è un mistero. Forse questo è un testo che plagia un testo altrui, perché il plagio a casa propria non si può fare, il plagio sul divano è impossibile, comunque Christophe Tarkos (Marsiglia, 1963 – Parigi, 2004) ha detto quel che andava detto della droga, in una trasmissione in diretta, in particolar modo ha detto – tutto per iscritto – che la droga...

Essi vivono

 . di Andrea Inglese Essi vivono malgrado i nostri tentativi di reperimento per pattugliamenti celesti e radiocronache degli spazi profondi, essi vivono oltre i nostri sforzi d’immaginarli in formato cinematografico, essi vivono nonostante l’incontro ravvicinato, l’ospitalità ipocrita, la pugnalata alla schiena, essi vivono pur nel cruccio nostro di studiarne le forme di commercio e di circolazione sanguigna, essi vivono malgrado i nostri servizi d’anatomia e antropologia comparata, passati indenni attraverso le...

I miei pezzi

di Andrea Inglese (Queste prose sono tratte dal volume EX.IT - Materiali fuori contesto, a cura di Marco Giovenale, Mariangela Guatteri, Giulio Marzaioli, Michele Zaffarano, La Colornese – Tielleci, 2013. Le considero una sorta di ramificazione (di quarta parte fantasma) di La grande anitra. Le immagini (mie) sono state inserite in occasione della pubblicazione in rete.)   Dopo la nascita è importante migliorare, questo me l’hanno detto senza equivoci. È importante migliorare, con...

Diario parigino 4. Dire Parigi.

di Andrea Inglese Mettiamo che per uscire dall’impasse, per chiuderli davvero questi conti, con tutte le faccende, quelle più antiche, che mi hanno portato fuori dall’Italia e dentro la Francia, ma anche quelle più recenti, che nella Francia mi hanno fatto restare, e non in un luogo pittoresco qualunque, ma nella sua capitale, o nei dintorni di essa, perché io vado e vengo dalla capitale, io passo un notevole tempo...

Elogio cinematografico del suicidio

di Emanuele Canzaniello   Edipo a Nazareth (1981) – Werner Maria Schroeter   «L’arte è una vendetta contro la vita, non ho ancora trovato nulla che riesca a respingere quest’ipotesi nella mia testa», questo dichiarava Schroeter in un’intervista degli anni ’70. E la sua vendetta migliore è consumata oggi con l’uscita del suo Edipo. Non un film ma un music hall d’intertestualità biblica, un Jesus Christ Superstar serissimo, terroso e pieno di scarti...

Disquisizioni sul punk

di Andrea Inglese Tutti amano disquisire sul punk, a freddo. Tutti si sono ampiamente nutriti dell’estetica punk, che troneggia come fosse sempre fresca nei grandi archivi dell’immaginario contemporaneo. E gli stilisti a corto di idee, i costumisti di Hollywood in crisi d’ispirazione, i romanzieri di fantascienza, gli sceneggiatori di serie televisive noir, i giovani musicisti che si ostinano a rinnovare disperatamente il rock, tutti hanno facoltà di pescare in quel...

La sede naturale

di Andrea Inglese   Io ho sempre vissuto in un posto dicendomi che quello non era il mio posto, che è una cosa comune, ma è comune fino a un certo punto, perché il problema della sede naturale, di quale sia la nostra sede naturale, è vastissimo, e una vita intera di certo non permette di risolverlo, anche chi si rimette alla grandi coperture monoteistiche, alle solide volte dottrinarie, quelle campate...

Prese su Rembrandt

  di Andrea Inglese L’unica cosa certa è il color del cielo. 1 La faccenda del colore...

Da “Una lunghissima rincorsa”

   di Jacopo Ramonda . L’APPARTAMENTO (cut-up n. 155) . Quando ne notava una la estirpava, ma di solito si riformava rapidamente, in un altro punto dell’appartamento. Una lotta impari. Ricrescevano come erbacce. Erano ragnatele sottili e perfette, costruite ad alta quota, agli angoli del soffitto. Vibravano per correnti d’aria quasi impercettibili. Come reti, trattenevano la polvere e alcuni dei pensieri sospinti dal calore verso gli strati più alti e rarefatti dell’atmosfera interna...

L’elaborazione del lutto (11 prose brevi)

di Jacopo Ramonda   L’ELABORAZIONE DEL LUTTO (uno)   Quando finalmente riconosciamo di doverci delle spiegazioni, è – con ogni probabilità – già troppo tardi. Ci sediamo a parlare, ai due lati del tavolo, come schieramenti avversari. Le attenuanti che ognuno di noi riconosce a se stesso si trasformano negli artigli con cui ci feriamo a vicenda, in modo involontario. Ciò che dal mio punto di vista dovrebbe scagionarmi per te è un’aggravante,...

Senza utopia

 Alessandro Broggi a R.K. Imprevedibili rimbalzi trarranno forza come processi di purificazione planetaria. Sfrenate manipolazioni delle loro attrattive si svolgeranno in assenza. Non esisteranno livelli di riferimento. Rappresentazioni astratte dell’abbondanza inghiottiranno immagini e confessioni. Come se nulla fosse convincente al di fuori di un’assoluta assenza di dettagli. Un’infedeltà parallela sostituirà la gerarchia con l’accumulo. Ne saranno prova i registri emotivi chiamati in causa. Una trama opportunistica di interessi acquisiti trarrà ispirazione da...

Maria De Filippi / Emanuele Kraushaar

Mi chiamo Damiano. Ho 28 anni e non me ne frega una cazzo di niente. Da quando sono stato tronista a Uomini e Donne ancora di più non me ne frega un cazzo di niente. Tutti mi cercano adesso, vogliono uscire con me, mi aggiungono come amico su Facebook. Ho grandi possibilità lavorative in televisione, tutte le ragazze in discoteca mi si buttano addosso, mi lasciano il loro numero di cellulare. Tutti mi...

Battute di caccia

Ugo Coppari * Un giorno ho conosciuto una persona che non ci vedeva e non ci sentiva e neanche poteva parlare. Questa persona mi ha raccontato che un giorno ha conosciuto un signore molto anziano che parlava con gli animali. Questi animali gli avevano raccontato che molto tempo fa gli animali potevano parlare. E spesso cercavano dei pretesti per riunirsi e testimoniare agli altri la propria esperienza. Era giorno di festa quando...

da Il prossimo villaggio

di Lorenzo Esposito Alice si è perduta nella grande villa sul ciglio della strada. Strano a dirsi, che si è perduta, visto che poco fa proprio lei si è messa l’alto cancello alle spalle. E c’è anche una fragile naturalezza ora nel vedersi nuda in casa di sconosciuti. Nuda come un gioco del caso, come un indocile perverso rossore che indugia sulla pelle mentre il corpo corre a nascondersi. È...

Luna di vetro

di Federico Buratti Uno strano senso di irrealtà, vagamente intuito, forse da sempre, teneva il giovane Lampertico avvinto al divano. Così alle meningi gli montava il solito, insano desiderio, vano come una brocca vuota, il senso – è meglio detto – d’un indefinito desiderare, informe ma protervo, cui nessuna precisa domanda si lega ed al quale, dunque, si è sempre ben lungi dal trovare una risposta purchessia. “Telefonare a qualcuno,...
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NOTE
  1. Nulla ovviamente è meno certo: Berlino è lontana, a quest’ora la Gemäldegalerie è chiusa, la mia riproduzione del dipinto ha una taglia lillipuziana: 15 x 10,5 cm e la resa cromatica è completamente aleatoria, considerando che nell’altra mia fonte, il libro-catalogo di Simon Chama, Rembrandt’s Eyes, il semicerchio di cielo è divenuto di un biancastro instabile.