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precarietà

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Le responsabilità del precario (nell’epoca del “cognitariato”)

di Andrea Inglese   Intorno agli anni Novanta, storicamente parlando, io stavo finendo di studiare, o mi ero già laureato, conseguendo (fuori corso) un’accurata laurea in filosofia, quindi con alcuni amici, che stavano anch’essi conseguendo, o avevano conseguito lauree in giapponese, psicologia, o storia della medicina medievale, si andava a caccia di lavoretti, che erano molto necessari, ma non tanto influenti sul nostro destino economico, e neppure su quello del paese,...

Critica del lavoratore culturale

di Andrea Inglese Aspirazioni politiche del precariato intellettuale La prima considerazione che vorrei fare riguarda l’attualità “politica” del lavoratore culturale. Si tratta di un elemento rilevante, se si pensa che sembrerebbe oggi inverarsi più che mai uno degli auspici della sinistra radicale o, più precisamente, di un certo operaismo italiano: la lotta alla precarietà è divenuta tema del giorno, e questo grazie all’attività critica e alla capacità di mobilitarsi dei lavoratori...

Le strane rapine da morbo di Primavera ( 2)

di Pino Tripodi Due mesi esatti dopo la rapina più bizzarra della storia del crimine, quella avvenuta a Milano in un supermercato, sembra essersi diffuso in tutto il Paese un morbo che potrebbe definirsi il morbo di Primavera. Il gesto di un uomo ancora oggi unanimamente ritenuto sconsiderato è stato emulato così tante volte che nessun tentativo di spiegazione più appare sensato. Riunita per discutere la questione, per decidere che atteggiamento...

Le strane rapine da morbo di Primavera (1)

di Pino Tripodi Faccio la commessa all'Esselunga di via Bazzi, a Milano. Sabato 8 febbraio 2014 intorno alle tredici e trenta non c'era tanta gente, non quanta ce ne sarebbe stata un paio d'ore più tardi né quanta ce n'era stata ore prima. La fila scorreva senz'affanno alla mia cassa. Avevo il tempo di salutare le persone, di guardarle in faccia, di augurare buona domenica e di chiedere loro come stavano...

Figli della bolla formativa: laureati, precari e al nero

di Roberto Ciccarelli A un anno dalla laurea lavora solo un laureato su tre. E chi lavora è sempre più precario, viene pagato in nero. Dopo cinque anni la situazione tende a migliorare: lavorano stabilmente 7 laureati su 10, tra i triennali quasi 8 su 10. Sono i dati del XV rapporto Almalaurea che colgono il drastico aumento della disoccupazione dei «colletti bianchi» che tra il 2010 e il 2011 è...

La lucidità è il risultato di uno sfregamento continuo – Un’intervista a Christian Raimo su Il peso della grazia

di Giuseppe Zucco Giuseppe del Moro è il protagonista di questo romanzo. Dottorando, assegnista, ricercatore, alla fine un perfetto esemplare di precarietà sociale e esistenziale - soprattutto una persona distratta, ma distratta a livelli epici. Com’è nato e si è sviluppato durante la scrittura del romanzo questo personaggio? Giuseppe prima di essere un personaggio è la voce narrante del libro. Ho capito che volevo un personaggio che fosse al tempo stesso...

“Avere il coraggio dell’incertezza”: le culture della precarietà

Convegno internazionale Université Paris Ouest Nanterre La Défense, 6 e 7 dicembre 2012 Qui il link all'Università e al programma Colloque organisé par le Centre de Recherches Italiennes (CRIX-EA 369 Études Romanes), avec le soutien de l’École Doctorale 138 LLS (Lettres, Langues et Spectacles) et l’UFR LCE. Avec la participation de l’Institut Culturel Italien de Paris. Dans le cadre du projet "Precarity and Post-autonomia : the Global Heritage", avec le soutien du...

io vorrei, non vorrei ma se puoi

Dizionario dell'incertezza di Lucio Saviani 1. INSICUREZZA, PRECARIETÀ Onde anomale del consenso, picchi imprevisti del desiderio, improvvise voragini della speranza. Vecchi mercati che si riaprono e nuove frontiere che si chiudono. Per un muro che crolla, molte città che si dividono. Linee di confine interrate che riemergono. Frontiere che si spostano con armate, ambasciate e basi nucleari. Città insicure che si riprendono il loro vecchio nome e nazioni che se ne inventano uno...
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