di Franco Buffoni
Monumentale termine di riferimento per gli autori successivi, più che modello poetico in senso stretto (si pensi alla splendida elegia di Thomas Gray, dove Milton viene esplicitamente menzionato come sinonimo di grandezza poetica assoluta, marmorea: "Some mute inglorious Milton here may rest"), il poeta di Lycidas e la sua opera maggiore acquisirono subito - già a partire dal primo Settecento - un siderale distacco dalla società e...
di Franco Buffoni
Particolare il destino critico di E. E. Cummings. Sino all'inizio degli anni settanta per un critico letterario anglosassone era d'obbligo pronunciarsi su di lui. Con simpatia per i suoi funambolismi verbali e grafici, o con profondo disprezzo per la loro "futilità" o "inutilità". Ma se ne parlava. La critica avversa cercava di dimostrare come nella sua opera non vi fosse evoluzione alcuna, o maturazione, progresso. Come, in...
di Franco Buffoni
Nato nel 1894 - quindi più giovane di T. S. Eliot ma più vecchio di Auden, quasi coetaneo di Montale - E. E. Cummings può essere facilmente messo a fuoco facendo scorrere su un ideale schermo dietro alla sua figura, alternativamente, due fondali dai contorni precisi. Fondali culturali, cioè discorsi fissi, coordinate acquisite. Il primo riguarda esclusivamente i poeti americani, e consiste in quell'attrazione verso l'Europa...