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populismo

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Popolo ed esperti

di Cornelius Castoriadis
Da "Contro l’economia: scritti (1949-1997)", raccolta di saggi a cura di Raffaele Alberto Ventura. Con una nota di lettura di Andrea Inglese.

Per non confondere realtà e pregiudizio: una riflessione sulle ripercussioni del populismo culturale

di Matteo Bianchi A te che soltanto puoi capire: È come quando gridi “scusa” E lo ripeti Da fondo campo Per i colpi duri fuori di battuta. F. Buffoni   Un paio di settimane fa, in largo su “Il Fatto Quotidiano”, Patrizia Valduga attaccava senza riserve il mancato riconoscimento degli intellettuali odierni e di conseguenza il decadimento del loro ruolo, quasi che il populismo culturale corrisponda all’inconsistenza di quello politico, quello delle boutade dei Salvini, Renzi e...

La cultura delle élite vista da un disadattato

di Giorgio Mascitelli Il successo elettorale delle forze populiste ha prodotto  numerose riflessioni sulle ragioni della loro vittoria, tra le quali spicca quella compiuta da Alessandro Baricco su Repubblica, che ha dato inizio a un corposo dibattito sullo stesso giornale.  La tesi dello scrittore torinese che si sarebbe rotto un rapporto di fiducia tra èlite e gente comune, benché comprensibilissima e perfettamente giustificata dal suo punto di vista, mi ha...

Pensare l’originalità dei gilet gialli: territorio, rappresentanza, salario

di Andrea Inglese  Questo articolo non si propone di fare la cronaca del movimento dei gilet gialli francesi, ma di provare a pensare la sua originalità, riconoscendolo come una creazione collettiva, e non come la semplice replica di modelli d’organizzazione e lotta già codificati storicamente in seno a istituzioni, partiti, organizzazioni sindacali. Il primo segno evidente d’originalità politica è riscontrabile proprio nella difficoltà che testimoni e commentatori esterni hanno nel...

Il Ban di Trump e la Guerra Santa del nerd canadese

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas Anatole. L’ordine mondiale è scosso dal Ban di Trump, che impedisce l’ingresso negli Stati Uniti a i cittadini di Iran, Iraq, Libya, Somalia, Sudan, Syria and Yemen. Sulla prima pagina del New York Times tiene banco il conflitto istituzionale circa la nomina del nuovo Attorney General, in relazione alla legalità del Ban e dell’opportunità che i legali del Dipartimento della Giustizia lo dichiarino...

La lezione americana della post-verità “alternativa”

di Anatole Pierre Fuksas Non si è fatto a tempo a inaugurarla questa presidenza Trump, che già il tema-chiave attorno al quale ruoterà tutto il dibattito sulla democrazia nei prossimi cinque anni ha già egemonizzato le prime pagine di tutti i giornali, soprattutto quelle dei paesi anglosassoni, che per cultura e tradizione vivono nel culto della verità fattuale. Il casus belli ha aspetti piuttosto puerili, se si considera che riguarda...

Problemi di nomenclatura: il populismo

di Giorgio Mascitelli Nella nostra società gode di grande popolarità l’idea che cambiare nome alle cose sia un ottimo metodo per risolvere i problemi.  Non che questa idea sia del tutto priva di fondamento perché il marketing ci offre una serie di esempi della riuscita di tale operazione, ma quando si passa sul terreno sociale, politico e culturale le sue possibilità di successo appaiono alquanto ridotte. Ne è un interessante...

I neo-semplificatori

di Domenico Talia A proposito di complessità, George Bernard Shaw tanto tempo fa notava che «Per ogni problema complesso, c'è sempre una soluzione semplice. Che è sbagliata». La complessità della nostra società sembra stia disorientando tutti e il suo vento caotico sembra sopraffare e confondere soprattutto quelli che non hanno contribuito a stabilire le regole del mondo, ma sono costretti a subirle. Il nostro mondo, sagomato dal capitalismo finanziario...

Vilfredo Pareto e la critica al grillismo

Di Enrico Piscitelli Dunque aveva ragione Pareto, quando scriveva che le rivoluzioni, nel senso comune del termine, non esistono, sono semplicemente “cambi della guardia”. «In tutta la storia i cosiddetti capi popolari erano stati semplicemente degli scontenti di grandi capacità, i quali si erano sentiti esclusi dal potere esistente. Le grandi rivoluzioni non erano state niente di più che la lotta di una nuova élite per scavalcarne una vecchia, in...

Non la rivoluzione, ma forse qualcosa di rivoluzionario…

di Andrea Inglese Non so se in questa campagna Bersani, Vendola o addirittura Ingroia abbiano detto qualcosa di sinistra. Mi sono reso conto, però, anche se tardi, che Grillo ha fatto qualcosa di rivoluzionario. Ognuno ha il suo dio delle giustificazioni, in ogni caso il 2,2% di Ingroia la dice lunga sulla stagione della politica fatta dai magistrati, e la dice lunga anche su quel che resta di Rifondazione Comunista...

Sull’editoriale-matrice di Nadia Urbinati e il populismo

di Andrea Inglese S’intitola Il pericolo del doppio populismo, ha come tema la crisi della rappresentanza politica, e si preoccupa di mettere il mondo democratico in guardia nei confronti di un “fenomeno molto preoccupante”, “quello dei movimenti sociali dal basso”. È un editoriale di Nadia Urbinati, uscito su “Repubblica” il 3 ottobre 2011. Esso cristallizza finalmente in modo efficace un’atmosfera ideologica che da parecchio aleggiava nel dibattito politico. Lo si...

Di certe narrazioni della sinistra (euforiche o saturnine)

  di Andrea Inglese Inutile trattarle con ironia o condiscendenza, le narrazioni esistono nel frantumato mondo della sinistra italiana, ed esistono ancora prima che qualcuno come Vendola ne denunci l’insufficienza o la mancanza. Avranno perso la maestosità novecentesca, ma pur diminuite e rabberciate affiorano nelle discussioni pubbliche o private, in bocca a dirigenti di partito o nei messaggi in rete tra militanti. Ve ne sono due almeno, tra le più ricorrenti...

POPulismo ora!- Christopher Lasch

Rispetto sì, compassione no! 1 di Christopher Lasch 1 Per quanto dolce possa risultare la sua musica alle nostre orecchie, l'ideologia della compassione è per se stessa, una delle influenze principali che sovvertono la vita civica, dal...

Il perfetto scrittore progressista

di Massimo Rizzante (post rem) Il perfetto scrittore progressista Walter Veltroni, autore di un romanzo intitolato Noi ha lasciato cadere, in una recente intervista, alcune perle. La prima è che, al di là di ogni facile lamento, «la letteratura ha ancora un peso enorme… Anche oggi. Non a caso, i regimi danno fuoco ai libri». La seconda è che «Le parole hanno sempre cambiato il mondo e lo faranno ancora». La...
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NOTE
  1. Dal capitolo V di La ribellione delle élite. Il tradimento della democrazia, Christopher Lasch . Estratto da me tradotto (in progress) dall'edizione francese: La Révolte des élites, Climats, Castelnau-le-Lez, 1996 -p. 113 à 115