Marino Magliani intervista Giuseppe Conte Io lavoro intorno al mito dagli anni Settanta del secolo scorso, quando mi ribellai, allora davvero solo in Italia, allo strapotere della cultura analitica, della semiologia, del formalismo, una cultura che avevo attraversato come allievo e poi assistente di Gillo Dorfles alla Statale di Milano.
È uscito, per Interno Libri Edizioni, il libro Quaternarium di Gianluca Furnari.
Ospito qui alcuni estratti.
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Proemio funebre
I.
Ultima notte sulla Terra.
Amici rimasti,
finalmente trovo il tempo
di scrivervi qualcosa
dal nuovo modulo spaziale:
solo, evaso dalla camera,
a lungo fraintendendo la rotta,
sono approdato alle sei del mattino
qui, sul Mare Vaporum.
Sto cercando di dirvi
che non sono più chi credevo di essere
e che vorrei disfare tutto
a cominciare da queste lenzuola.
Amici, avevo una gran fretta
di popolare anch’io la favola
e...
È uscito per Crocetti Editore la raccolta poetica La rossa goletta di Sara Fruner. Goletta, come leggiamo nel dizionario etimologico posto sulla soglia del libro, è il nome della rondinella di mare, «che ha canto lamentoso», e questo dalla radice bretone GWELA, ovvero: piangere.
Ospito qui alcune poesie, estratte dal libro.
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Invasione
in ogni anfratto
s’è infilato
ciò che tra noi
è accaduto
e questo è un fatto
persino nel ricciolo
che...
5 testi da OBIT di Victoria Chang, nella traduzione di Adele Bardazzi, con un estratto dall'introduzione.
Quando il lobo frontale morì, si risucchiò le labbra come una finestra serrata. Al funerale delle sue parole, mio padre non smise di parlare e il suo amore mi trapassò, cadde a terra, una terra che non c’era.
di Pietro Cagni Quale movimento sospinge, cosa sostiene i versi della prima sezione dei Frammenti di nobili cose di Massimo Morasso. Il poeta ha affidato al libro un’esigenza duplice: compiere...
Di Anna Papa
Procedere a cancellare (male) parti di uno dei primi testi di Nostalgia dell’azione è un gioco che serve a isolare ed evidenziare le parole che con più forza legano il lavoro di Ana Gorría a quello di Maya Deren: gesto, fiore, mano, ombra, chiave, coltello.
Di Rosaria Lo Russo
Oggi, cinquant’anni fa, moriva Anne Sexton, suicidandosi com’era vissuta, con ironia e strazio, sfarzosità sensuale e tenerezza infantile [...] una morte-denuncia, come quella di Amelia Rosselli, di Sylvia Plath, tutte donne e poete suicidate dalla Storia (quella di tutti più quella particolare delle donne).
di Claudia Mirrione
Sottratti alla grazia. La produzione poetica di Angelo Andreotti (2006-2023) Alla trentaseiesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino è stato presentato in anteprima il numero speciale
Girfalco di Fermo, Marche – domenica 15 settembre 2024
[...] le nostre scritture stanno insieme a questo tempo di emergenza programmatica, di perpetua crisi della democrazia, di stato di guerra e di eccezione assurti a norma, di assalto ai diritti al lavoro e impoverimento economico dei più: possiamo dirlo? possiamo ragionare? su come le cose si tengono? su come le cose non si tengono?
di Marco Nicosia Nel complesso, la lettura e la traduzione esigono, come fa l’autrice, «[to] look askance again», di guardare di sbieco, e poi di nuovo scrutare e ancora una volta guardare di traverso
di Silvano Panella
Pare che tu possa / Limare le conclusioni
/ – Uno sgradevole stridio / Quando gli altri si toccano / – Per errore, sicuramente
/ Appiattiscono le idee / Per riposare le teste / – Non aspetta altro / La gente in affanno / Nella metropoli prosciugata / Da ogni tradizione
di Pasquale Vitagliano A questo punto, quello che l’autore ci propone è di azzerare col mezzo della parola. Resettare il peso semantico e il frastuono verbale con la poesia. Emulare il silenzio con l’armonia musicale della scrittura. Credo che ci sia riuscito proprio grazie alla sua vocazione musicale.
di Marco Balducci Leggere queste pagine-partiture è in realtà un perdersi nei suoni: suonano nel ritmo delle sillabazioni, nelle pause degli spazi bianchi
di Fabio Donalisio e Paolo Morelli Fare mondo era l’ambizione a organizzare modelli di esperienza, quindi ambire a non avere nel proprio lavoro dell’arte nulla di arbitrario. Se poi si trattava di un racconto letterario significava assumere i crismi del rituale per sentirsi parte di una socialità, in quella specie di conversazione universale come si poteva sognare la letteratura.
di Sara Sermini (testi) e Elena Gargaglia (fotografie)
Entra da destra nel quadro, la zampa levata, l’occhio giallo (si intuisce) acuto nella pelle tesa: una capra d’ossa appesa accanto alla porta di una cella. Una capra nomade, fuori e dentro due pupille a penzoloni.
È uscito per Crocetti il libro di poesie Ascolterò gli angeli arrivare del premio Nobel Jon Fosse. La traduzione e la cura è di Andrea Romanzi.
Ospito qui alcune poesie scelte.
da I movimenti del cane (1990)
14
così sai che esiste
l’incomprensibile
che tutti comprendono
perché ciò che è detto
è sempre il contrario
ma proprio allora esiste
allora capiamo
allora al contrario siamo presenti
nelle belle oscurità della pioggia
nella luce nera della pioggia
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Amore, un giorno di marzo
La confusione
non attraversa l’amore...
di Marilena Renda ...Personalmente trovo molta più verità poetica nei saggi e nei romanzi che nella poesia, e più ancora nella forma del saggio narrativo; ci trovo spesso una verità al grado zero, non inquinata dagli sfarfallii e dalle sovrastrutture estetiche che spesso usiamo per raccontare la verità con il risultato a volte di evitarla, di nasconderla.
di Claudia Mirrione
Dedicato all’editoria indipendente, Elba Book Festival si svolgerà tra il 16 e il 19 luglio, a Rio nell’Elba. Tra presentazioni, dibattiti e laboratori, #ebf si conferma un punto di incontro per autori, editori e lettori che condividono la passione per i libri e la letteratura. Abbiamo intervistato Marco Belli, direttore artistico del festival.
di Maddalena Claudia Del Re
Figli, morti, funerali accanto. / Fosse comuni. No benedizioni. / No riti funebri scanditi
da ritmi consolanti forgiati nei millenni. / Mariti, mogli, funerali accanto. / Padri, madri, funerali accanto. / Fosse comuni.
di Francesca Matteoni
Nella mia casa conservo una valigetta di cartone dove anni fa ho chiuso un incantesimo. Ne ricordo la fonte: era un lutto per il quale ho rinnovato una delle mie molte e bizzarre promesse infantili.
di Francesca Del Moro
Passo dalla sua stanza
così pulita, ordinata.
Romanzi, filosofia
politica, teatro, teatro.
Marx, Leone, Morricone
Kubrick, Eduardo.
La stanza accarezzata
da un raggio di sole
d’autunno. La stanza
dove non studierà più
dove non dormirà più.
La stanza come l’ha lasciata
così pulita, ordinata.
di Andrea Balietti
12 Settembre 1987: Invitato dal comune di Recanati a recitare i Canti di Giacomo Leopardi in piena piazza, Carmelo Bene accetta di buon grado tuttavia col “rifiuto del portar la voce”, declinando cioè la recita, il recital, l’asciutta parte di “cantor vago”, con la premessa di dare corpo piuttosto che voce e vocalizzo ai versi del poeta.
di Alberto Comparini
Fuggivo da me stesso quando parlavo in inglese e tedesco
il dottore ti voleva chiamare sindrome dolorosa regionale
ero una distrofia simpatico riflessa poi cronica complessa
mi aveva diagnosticato la ricerca di questo campo di senso
siamo vestiti di carne e parole ricordi ne scrutavi le forme
La conta di Massima Palma è il nuovo titolo dei Cervi Volanti, la collana di scritture poetiche che curo insieme a Giuditta Chiaraluce all’interno del progetto Edizioni Volatili.
«Libri come laboratori, primi confronti, materie pensanti, montaggi e scavi attraverso la carta; libri senza profitto, in tiratura limitata, consegnati interamente agli autori e alle autrici, che ne gestiscono liberamente il transito (esoeditoria); libri evidenti nella loro invisibilità, indirizzati a chi saprà ospitarne l’implicita consegna; libri col solo...
di Mariasole Ariot Di nuovo, appesi all'infinito e a questo spazio, se l'appeso è un aspettare, il gioco è dire basta, morire nella cassa toracica del niente.
di Giovanni Cianchini
La questione è ben nota e ampiamente trattata, ma ogni volta si ripresenta come un problema, credo, personale: come parlare oggi delle macerie, delle specie in fila per la minestra, di quell’incerto territorio di confine tra le ragioni individuali e collettive, del senso di perdita di terra e di patria che incrocia aggrediti e aggressori? […] qui interviene ancora Fortini: “nega l’eterna lirica pietà/ mi dico, la fantastica separazione/ del senso del vero dal vero/ delle domande sul mondo dal mondo” (6).
Si potrebbe dire che è giusto chiamare le cose con il loro nome. Ma qual è il loro nome?
Insistendo sull'urgenza di questo 25 aprile, ospito qui alcune poesie (Ángel González, Fayad Jamís,Bertolt Brecht), di lotta e di resistenza, scelte da Erri De Luca per la raccolta Grido, non serenata, pubblicata da Crocetti. Ospito anche la sua nota introduttiva.
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Questa raccolta risponde all’insindacabile opera del caso che qui si è manifestato in forma di scaffali affastellati di libri di poeti accumulati da mio padre, poi da me. Li ho sfogliati...