di Ornella Tajani
Prologo
Una sera in albergo ho conosciuto due sorelle sulla sessantina; le ho sentite parlare tra loro in francese, inglese e portoghese. Incuriosita, quando è capitata l'occasione ho chiesto da dove venissero: la risposta si è diluita in due biografie parallele e intercontinentali che mi hanno confuso le idee piuttosto che chiarirmele. Ci ho riprovato il giorno seguente, chiedendo specificamente dove fossero nate: una in Austria, l'altra in Brasile. Al che ho...
di Ezio Sinigaglia
Il testo che segue è il terzo capitolo di un romanzo, Il pantarèi, che dopo una lunga storia di elogi e di rifiuti editoriali, iniziata nel 1980, fu infine pubblicato nel 1985 da una piccola casa editrice di Milano, SPS (poi Sapiens), conquistando qualche isolato lettore ma passando sostanzialmente inosservato. Si tratta di un metaromanzo sul romanzo del Novecento. Il protagonista, Daniele Stern, viene incaricato da una...
di Ornella Tajani
Nel 1978 i giornalisti Michel-Antoine Burnier e Patrick Rambaud decidono di dedicarsi a quell’ambiguo esercizio di scrittura mimetica che è il pastiche letterario, in Francia oggetto di una lunga tradizione, e definitivamente nobilitato nel genere, all’inizio del secolo, dallo straordinario pasticheur che è stato Marcel Proust.
La vittima prescelta è uno dei semiologi più amati del Novecento, che nel ’77, dunque un anno prima, aveva pubblicato quei Frammenti...
di Ornella Tajani
Quoi du reste, ici, maintenant, d'une Carmen?
A blank parody, una parodia vuota: così Fredric Jameson definisce il pastiche, una forma prodotta dal desiderio destoricizzante dell’epoca postmoderna, che consisterebbe in un rimaneggiamento di materiali già noti privo di qualsiasi carica satirica. Non è dello stesso avviso Linda Hutcheon, che in varie sue opere (fra cui The Politics of Postmodernism, 1989, e A Theory of Adaptation, 2006) evidenzia il...