di Mauro Baldrati Slalomando tra i segni dell’amore, come sciami di frecce di Cupido dalla punta avvelenata, il narratore ci guida in un’indagine chirurgica e spietata sui meccanismi dell’innamoramento. Qui sta una delle discese agli inferi della Recherche: l’amore è impossibile, e l’amante è condannato all’infelicità, perché non potrà mai conoscere e tanto meno possedere la persona amata.
di Andrea Inglese Io ero in piedi, in una situazione di leggero vantaggio; loro, mia figlia e mia moglie, sedute, ma ciò nonostante spavalde – perché con me sono quasi sempre spavalde – e mia moglie mi ha chiesto con l’aria ingenua: “Ma tu, ormai, dopo tutti questi anni, ti sentirai anche un po’ francese?!”
Ripercorrendo l’evoluzione del pensiero di Sartre, tutti gli studiosi hanno sottolineato il ruolo centrale, il significato di vera e propria svolta, costituito dall’esperienza della guerra
di Giacomo Sartori
Devo confessare che adesso che sta per finire questa segregazione forzata non mi dispiace, ho quasi timore che finisca. Un po’ perché la mia vita ordinaria non è poi troppo differente, e quindi tutto questo mi è intrinsecamente familiare. Non sono un monaco di clausura, ma nella mia esistenza mi sono ritrovato a essere isolato, ne ho sofferto ma ci ho fatto anche il callo. Mi calmano...
di Marilina Ciaco
Quando a fine febbraio ho deciso di salire sull’aereo che mi avrebbe portato da Malpensa a Charles De Gaulle non avrei mai immaginato, neppure assecondando i miei più foschi deliri distopici, la portata dell’emergenza sanitaria che di lì a poco ci avrebbe coinvolti.
Certo, che si stesse profilando qualcosa di poco chiaro lo si poteva facilmente intuire dalla Milano semideserta e prontamente munita del kit mascherina/amuchina che...
di Francesco Forlani & Andrea Inglese
Giaculatoria dell'amore indifferente / Canio Loguercio-Raiz-Daniele Sanzone ('A67)-Maria Pia De Vito
http://www.suave-est-nus.org/Giaculatoria.mp3
Memorie del sottosopra
di effeffe
Oggi sono uscito per andare a comprare il termometro che non era affatto a portata di mano, semplicemente perché non ce l’avevo. Uscendo in pieno giorno faccio fatica a distinguere del palazzone di Place d’Italie le finestre vive da quelle morte. In uno degli appartamenti più in alto ci abita il...
Francesco Forlani, Andrea Inglese, Giacomo Sartori e Giuseppe Schillaci, ossia Il Cartello, hanno curato su invito di Luigi Grazioli un intero numero di "Nuova Prosa", il 69. Presentiamo qui le prime tre voci dell'editoriale scritto a otto mani e il sommario del numero.
EDITORIALE A PIÙ VOCI
FRONTIERA (G. Schillaci)
I luoghi sono unici e diversi, simili, mai uguali. Perché sono tagliati, amputati, circoscritti, e limitati da un quadro, una prospettiva, una...
di Romano A. Fiocchi
Noel Riley Fitch, La libraia di Joyce. Sylvia Beach e la generazione perduta, Il Saggiatore, 2004.
In principio era l’Ulisse, l’Ulisse era presso Sylvia Beach e l’Ulisse era Sylvia Beach. Ecco, così si possono sintetizzare le 559 pagine di un libro che un cultore di Joyce non può evitare di leggere. È la storia di una giovane americana che il 17 novembre di novantanove anni fa aprì...
I nuovi ragazzi dell’Europa
di
Francesco Forlani
Quando Fabio Gambaro, direttore dell’Istituto di Cultura, e che conosco da oltre vent’anni mi ha chiesto se mi andava di accompagnarlo al concerto di Gianna Nannini all’Olympia di Parigi nell’aprile di quest’anno quasi non ci potevo credere, per almeno due ragioni. La prima è che ogni volta che entro in quella sala per me risuona la parola Europa e a cantarla, generalmente, vi sono grandi...
Onan, le Alpi e Pirandello
di Giuseppe Schillaci
Si scrive per essere amati, diceva Roland Barhes.
E si sbagliava. Non si scrive per essere amati, ma per il piacere di farlo.
Scrivere è innanzitutto una pratica onanistica. Se poi questa masturbazione procura piacere al lettore, allora ecco la magia dell’amplesso. Ma di tale incontro, l’autore non può aver certezza, perché anche la lettura è una pratica solitaria.
Scrivere per essere amati è dunque una...
di Giorgio Pirazzini
Le librerie indipendenti parlano con due linguaggi, quello della fierezza della qualità del servizio rispetto all’anonimato delle grandi catene e quello dell’imminenza del naufragio perché “in Italia si legge sempre meno”.
Ma c’è uno sparuto gruppo nel mondo che invece non ha problemi di vendite, sono “le librerie più belle del mondo”. Il virgolettato viene dai titoli che si trovano sul web: ogni anno, forse ogni mese, c’è...
di Andrea Inglese
A Parigi non è che sia facile vivere e che la gente si diverta. Vivere in una capitale, in una grande metropoli europea, persino mondiale, in un centro culturale d’eccellenza, cosmopolita, brulicante d’iniziative erotiche inconsuete, di punti di vista inauditi sull’abbigliamento, di credenze su come rendere lo scorrimento del tempo più arioso e inebriante, impone una certa responsabilità, esige in ogni caso competenze, preparazione, allenamento. Non è...
di Giacomo Sartori
à Gilles Weinzaepflen
Un poeta con un corpo leggero e come sospeso nell’aria da poeta camminava su un ponte che scavalcava un fiume tranquillo ma anche greve di marrone determinazione, perché nelle settimane precedenti aveva invaso le rive, quasi scavallando nelle vie della cittadina. Con lui c’era una donna leggera e come sospesa nell’aria che scuoteva le anche a ogni passo, ma con una grazia trattenuta di cavalla...
di Andrea Inglese
Mettiamo che per uscire dall’impasse, per chiuderli davvero questi conti, con tutte le faccende, quelle più antiche, che mi hanno portato fuori dall’Italia e dentro la Francia, ma anche quelle più recenti, che nella Francia mi hanno fatto restare, e non in un luogo pittoresco qualunque, ma nella sua capitale, o nei dintorni di essa, perché io vado e vengo dalla capitale, io passo un notevole tempo...
di Andrea Inglese
Un po’ di anni fa, sei o sette, ho sentito il bisogno di chiudere i conti con una città dove avevo vissuto in modo discontinuo per un certo periodo di tempo, una città che non era né quella dove sono nato né quella in cui sono cresciuto, una città straniera, molto celebre in Europa e nel mondo, ossia Parigi. Per chiudere quei conti, mi sono messo a...
di Andrea Inglese
Perché tanto baccano per le stragi del 13 novembre a Parigi, che hanno fatto solo 130 morti? La domanda è legittima, se uno considera che la copertura mediatica di queste stragi è stata particolarmente intensa a livello mondiale. A ciò bisogna aggiungere le reazioni di solidarietà espresse sia dalle istituzioni sia dai cittadini di un gran numero di paesi, e ulteriormente amplificate dai media. Certo, una strage...
di Giacomo Sartori
come sei grigia Parigi
al Bataclan hanno mitragliato
e mitragliato inermi rockettari
più ligi che dissacranti
in un silenzio di apnea
gli smartphone incalzavano
a bagno nel sangue
(le tattuate star californiane
se l’erano data a gambe)
come sei grigia Parigi
davanti allo stadio
tre pessimi allievi
sono schizzati
sui cartelli e nei capelli
di passanti digitanti
poltiglia d’un miraggio devoto
(intriso di geopolitico greggio)
compunta o venduta
la diretta blaterava
di bombole esplose
come sei grigia Parigi
nella serata sovraeccitata
hanno macellato
socievoli bevitori di birra
davanti al Carillon
sulla cresta...
di Anatole Fuksas
Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime. Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas. Ils étaient...
di Giacomo Sartori
Solo qualche pensiero personale a caldissimo sulla “geografia”, ma forse sarebbe meglio di parlare sulla sociologia, di questi massacri, prima ancora che siano rivendicati e che se ne conoscano i dettagli (per ora se ne sa pochissimo), prima che sia digerita l’emozione, prima che parta la grande macchina delle interpretazioni. Perché questa che è stata colpita non è la Parigi della politica, del potere (e delle decisioni...
di Andrea Inglese Proponendo un e-book che raccoglie quanto è stato scritto su questo blog e sul blog amico alfabeta2 dopo gli attentati di Parigi di gennaio, viene subito da chiedersi se tale operazione editoriale abbia minimamente senso. C’è qualcuno a più di tre mesi di distanza da quegli eventi, che ha ancora voglia di rileggere questi testi, o di leggerli, magari, la prima volta?
C'est pourquoi les vrais artistes ne méprisent rien ; ils s'obligent à comprendre au lieu de juger.
A. Camus
"La missione dello scrittore è fatta di difficili doveri; per definizione, non può mettersi oggi al servizio di coloro che fanno la storia: è al servizio di chi la subisce"
Qui la trascrizione integrale in francese.
Qui la traduzione inglese
di Andrea Inglese
Come tutti i disoccupati, gli spossati affettivi, e gli accidiosi per natura, ero tremendamente indaffarato, dovendo costantemente assicurarmi che non stavo facendo le cose più importanti, più tipiche, più auspicabili di un maschio adulto quarantenne: lavorare, guadagnare soldi, tessere proficue relazioni, contribuire alla manutenzione della casa e all’aggiornamento degli elettrodomestici, coricarmi con una donna, per espletare regolarmente le gioie della sessualità adulta. Per essere ben certo, che...
di Danilo De Marco
Devo a Francesco Altan l'incontro con Mario Dondero, nei primi anni '80. Quando Francesco seppe delle mia partenza per Parigi mi disse con tono perentorio, quasi sciamanico: "Devi incontrare Mario Dondero". Mi diede il suo indirizzo. Io lo trascrissi male. Bussai così alla porta sbagliata... Ma, come accade quando ogni cosa si riassesta per opera del destino... poiché la prima freccia era stata scagliata, il fato non...
Di Ornella Tajani
Nelle ultime settimane mi è capitato di leggere due articoli che parlano dell’abitare nell’est parigino. Il primo, scritto da Jean-Michel Normand per il magazine di Le Monde, si intitola «Paris, si les bobos votaient à droite» e analizza le contraddizioni della vita nella boboland, il regno dei bohémiens-bourgeois convenzionalmente situato nel triangolo del decimo arrondissement intorno al canal St Martin.
Il secondo è «Paris sans le peuple» di...
Samedi 16 Novembre 2013 - Paris
18,00 - 21,00
LA GALERIE LAURE ROYNETTE
Présente
LES EDITIONS DE LA CAMERA VERDE
Exposition de tous les livres publiés par le Centre Culturel La Camera Verde
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Présentation des livres de la série “Cartella d’Artista”
Alfredo Anzellini, Franco Belsole, Umberto Bignardi, Mauro Bordin, Giovanni Cozzani, Alessandro De Francesco, Romina De Novellis, Gerardo Di Fabrizio, Francesco Forlani, Matteo Di Giamberardino, Luigi Francini, Massimo Fusaro, Elisabetta Gazziero, Marco Giovenale, Matias Guerra, Aram...
di Danilo De Marco
(il testo e le fotografie che seguono sono tratte dal volume Noi che siamo così poveri nel dire, Forum Editrice, che sarà presentato il 25 ottobre a Udine: per i dettagli si veda sotto)
La prima volta che chiamai al telefono Gisèle Freund, mi rispose una voce di donna dalla tonalità bassa e rauca: «Mi dispiace, ma Madame Freund non è in casa, è in viaggio e non...
di Andrea Inglese
H mi telefona da Parigi, mi telefona sempre dalla stessa cabina, una cabina che si trova in una piazzetta di Montmartre, io comincio a conoscere questa piazzetta, ora quando mi chiama non m’immagino più solo la cabina, con il congegno telefonico e il supporto triangolare di metallo, e qualche adesivo incollato sul vetro, in parte grattato via, gli aloni misteriosi sulle pareti di vetro, le cartacce a...
A Parigi, venerdì 21 giugno 2013, dalle ore 19.00
presso la libreria Marcovaldo (61, rue Charlot, 75003)
nell’ambito di Letti di Notte, la notte bianca della letteratura
Per un uso performativo delle riviste. Alfabeta2+Argo: Presentazione, smontaggio e performance
Presenteranno le riviste: Andrea Inglese, redattore di “Alfabeta2” mensile d’intervento culturale, Filippo Furri e Tommaso Gragnato, redattori di “Argo” rivista d’esplorazione.
Le due riviste saranno in seguito messe in scena, musicate, campionate e mixate tra loro...
di Carlo Mazza Galanti
Distopie, utopie, ucronie, qualunque sia il taglio, tonale e formale, che si voglia dare alle diverse interpretazioni immaginarie della storia umana, quello della fantapolitica è forse il genere più “perturbante” oggi a disposizione degli scrittori, quello meglio capace di riprodurre la fertile e angosciosa convivenza di famigliarità e straniamento che Freud riconosceva nella grande letteratura fantastica dell'ottocento. Come se soltanto la trasposizione del presente sul binario...
di Davide Vargas
È un bacio leggero che un ragazzo poggia sulle labbra di un altro giovane orlato da un pizzetto rossiccio. Poi si toglie il berretto e brillano due occhi. Allungati, truccati e verdi. Bellissimi. Ha la testa rapata. Il cielo ha il colore dei fumi di scarico delle macchine che passano su rue Beaubourg. I due ragazzi si avviano verso l’ingresso alla biblioteca del Centro Pompidou. Nella piazza...