di Cristian di Furia
Un padre
Quando otto anni fa mio padre è deceduto credevo mai più l'avrei rivisto: ieri invece mi ha telefonato per dirmi che era appena risuscitato.
Poi ha chiuso, e io sono rimasto col telefono in mano.
Poi ha richiamato e mi ha detto, ci vediamo?
Quando, ho chiesto io.
Ora, ha detto lui.
Dove, ho chiesto io.
Sotto casa, ha detto lui.
Quale, ho chiesto io.
Ma aveva già chiuso. E io sono...
di Andrea Donaera
Che vuoi?
Jacques Lacan
I.
Ti immagino, ormai: e basta.
Un fumetto, colori,
cartapesta, nel presepio spento,
i miei anni, che non vengono,
tutti noi. Sei la norma,
l'amico, questi mesi.
La mia pazienza di blatta sul tuo cuscino,
che così ci immagino, ormai: e basta:
nei terrori, nei colori.
II.
Non hai nemmeno un nome, certe volte, sei solo
il Grande Altro, là, fuori, e mi spunto ogni fare,
ogni dire, e dinoccolo ogni andare, attraverso,
attingendo da te, fontana tutta sangue,
sei...
di Giacomo Sartori
Uno crede di essersi sbarazzato una volta per sempre dei suoi morti, e invece quando meno se lo aspetta loro tornano all’attacco. Contro la nostalgia e i complessi di colpa ci sono collaudate strategie, questo lo sanno più o meno tutti. E anche tanti conti non regolati prima o poi finiscono per venire seppelliti per sempre in un armadio chiuso a chiave. A volte però i morti...
a Luigi
-Mossa n. 0. Il re che cede alla tentazione di esistere, ha già compiuto il primo passo verso la propria caduta. La mossa numero zero del colpo di stato spetta al re in carica.
-Mossa n. 1. L’inizio. All’inizio, la posizione del servo è la più vantaggiosa, oltre che la più pericolosa. È anche tra le posizioni più difficili da raggiungere, poiché il vero servo è colui che è...
di Alberto Pezzini
John Harlin Jr., L’ossessione dell’Eiger, Cda & Vivalda Editori, 2008, pagg. 320, euro 25,00, trad. di Mirella Tenderini.
Viene da pensare a quello che Elio Vittorini disse a Cesare Pavese quando ricevette da questi Paesi Tuoi. Era il giugno del 1941 e Vittorini disse all’uomo officina della Einaudi che occorrevano tre o quattro libri così all’anno per sfatare tutti quei pregiudizi secolari posti alla base...
di Franz Krauspenhaar
off
Con quella maglia di Snoopy
versante calamaro
mi viene da piangere Warhol
minestra, da una siepe maestra
nasconditrice di falsi.
Sembri uscita da una lavatrice,
da una confezione Zuegg
o cornflakes, da una piramide
di latte, da un fiore esploso.
Mi sembra di conoscerti:
non giudiziosa, cadaverica,
spongea, matrale, cutrunuta,
ringhiosa e arbitrale.
E arrabbattona, succulenta ai
soldi, leccalecca ai non fastidi.
Semplice da bere, come sciroppo
d’acero abbattuto al breakfast.
Mi sembri scemunita con scimmie
da zoo calvo, da zio indegno,
da Pino Insegno blatta...
di Massimo Rizzante
1
Cara Ornela,
ho letto Il paese dove non si muore mai (2004). Ho letto anche la tua seconda opera, Buvez du cacao Van Houten! (2005), che non è ancora stata pubblicata in Italia. Infine, La mano che non mordi (2007).
Nel primo romanzo, dedicato interamente al tuo paese d’origine, l’Albania, il paese in cui la parola «paura» è priva di significato – mentre la parola «umiltà» è perfino assente...
di Michele R. Serra
Alison Bechdel, Fun home. Una tragicommedia familiare, Rizzoli, 236 pag, 2007, € 18,00
Romanzo biografico, storie minimali, ricordi del passato. Quale che sia la forma scelta, il racconto di vita sembra essere diventata ossessione per il fumetto d'autore. Quanti autori e quante opere con queste caratteristiche, negli ultimi anni? Linda Barry, Harvey Pekar, Craig Thompson, Adrian Tomine, Gipi... l'elenco potrebbe continuare per chilometri. Proprio quando...
di Marco Lodoli
Un uomo su un letto di cenere, lungo come un secolo
E corto come un addio: ed è mio padre.
Lui l'Etiopia e la Spagna, Lubiana e Salò
Giovinezza giovinezza e morte morte
Ma insieme a me poche cose, un'altalena
Forse qualche afosa sfilata del due giugno
Coi carri pesanti e i bersaglieri sudati
Io piccolo accanto a lui e lui muto nei ricordi.
E poi qualche litigata più avanti
Rosso e nero attorno alla minestra
E...
di Franz Krauspenhaar
Quando puntualmente tornai in sedia a rotelle dall'ultima presentazione del mio Memorie di due vecchi blogger pentiti, scritto in collaborazione con Loredana Lipperini, ero completamente sfinito.
L'infermiera Korrada Iordanescu m'infilò la flebo in bocca per alimentarmi coi soliti quadrucci liofilizzati del Mulino Bianco.
Una volta ripreso un po' di tono, Korrada mi condusse a letto. Con le ultime forze tentai di palparle la natica destra di bianco coperta,...
di Fabio Franzin
(Innocenza e realtà) Nel dialetto Veneto-Trevigiano dell’Opitergino-Mottense
(a mio figlio Jacopo)
‘A paròea “mort”
E cussì, cussìta, fra noàntri
dó te ‘à tocà pròpio de dirla
par primo a tì chea paròea
chea paròea che senpre fa paura,
che ne paréa de ‘vértea sconta
par ben, pa’l tó ben. Senpi sol
a pensar che bastésse no’ usarla
drento casa pa’ riussìr a seràrla
davero fòra, fòra da tì par sempre
magari, pa’ tègnerte tel bonbàso
el pì possìbie, drento a...
di Gianni Biondillo
La notte ha movimenti tellurici
che scoprono la vena pura,
illesa, della memoria sepolta;
sono come il geranio scosso
dal folle
nel mio mese più crudele
abbarbicato come sto
al mio futuro vergine.
Dei campi di pannocchie virili
che rubavamo canaglie
nulla rimane in questo
cavalcavia urbano dove
in fondo si apriva un quartiere
di baracche e cartongesso
e di nuovi prefabbricati
che il Comune regalava
(civile concessione a meridionali invadenti)
ai senza tetto e agli sfrattati.
I nostri padri li occuparono
in una bestiale corsa...
di Franz Krauspenhaar
Quando un libro è importante? Soprattutto, direi, quando è necessario. E Frau, di Francesca Tini Brunozzi, Torino Poesia, pagg.107 euro 10, è un libro necessario. In un mercato editoriale "facile", ovvero ricettivo a qualunque idea di qualunque teddy boy dalla penna dribblomane, è bene sostenere libri - in prosa e poesia, poco importa - davvero sentiti, molto ruminati, molto covati, molto scritti, in definitiva. E il libro della...
di Gianni Biondillo
Cormac McCarthy, La strada, 2007, Einaudi, traduzione di Martina Testa, 218 pag.
Non sono un capolavorista e Cormac McCarthy non ha certo bisogno dei miei peana per trovare nuovi lettori. Stiamo parlando di un autore che è riconosciuto, da decenni, come uno dei più lucidi e meglio rappresentativi della narrativa statunitense; il Pulitzer vinto proprio con questo romanzo, La strada, lo sta a dimostrare. Ma fatico davvero a...
di Demetrio Paolin
Ad Annalisa
Salirono in macchina. Il viaggio fu piacevole, l’aperta campagna s’apriva a un verde smagliante dintorno. Una primavera forsennata che aveva deciso dimostrare tutta la sua bellezza. Arrivarono a una chiesa. Non era niente di che, un edificio scarno e mezzo abbandonato.
“E’ sconsacrata, sai?”
“Ah…”
“Ma un’associazione culturale vuole restaurarla. Facendo i lavori hanno trovato dentro una cosa molto interessante: una tela di dimensioni grandi, di fine Cinquecento, conservata...
di Gianni Biondillo
Andrea Di Consoli, Il padre degli animali, Rizzoli, 2007
Libro difficile quello di Andrea Di Consoli. Non certo per la scrittura, che, certo, non ammette sconti, è alta, nobile, per nulla sciatta ma che, allo stesso tempo, si distende senza mai davvero essere autoreferenziale. Il Padre degli animali è un romanzo difficile per la durezza, per la sensibilità, per la crudele onestà degli enunciati. È un libro sulla...