Sul discorso di accettazione del Nobel da parte di Bob Dylan
di Alberto Brodesco
Come spesso accade nei discorsi pubblici di Bob Dylan, anche il suo “Banquet Speech”, la nota di accettazione del premio Nobel letta, in sua assenza, dall'ambasciatrice USA in Svezia, fa cozzare superbia e modestia, auto-consapevolezza e auto-ironia. In un passaggio del discorso, Dylan si avventura persino in un “But, like Shakespeare, I too...”.
“Like Shakespeare, I too”?!?
Se...
C'est pourquoi les vrais artistes ne méprisent rien ; ils s'obligent à comprendre au lieu de juger.
A. Camus
"La missione dello scrittore è fatta di difficili doveri; per definizione, non può mettersi oggi al servizio di coloro che fanno la storia: è al servizio di chi la subisce"
Qui la trascrizione integrale in francese.
Qui la traduzione inglese
un accorato appello di Gianni Biondillo
In attesa del responso dell’Accademia di Svezia voglio dirlo, ad alta voce, senza peli sulla lingua: ma quale Nobel per la letteratura a Bob Dylan! Insomma, basta con queste frescacce. Possibile che dobbiamo sistematicamente sottostare alla logica dello star system?
Mai come quest’anno s’è fatto avanti nel nostro afflitto paese un nome che ci rappresenta al meglio, che ci rende orgogliosi e convinti della oculata...
Liu Xiaobo è stato insignito del Premio Nobel per la pace «per il suo impegno non violento a tutela dei diritti umani in Cina» l'8 ottobre 2010. È il primo cinese a ricevere il riconoscimento per la pace. Ecco una rassegna stampa specializzata, da parte della comunità italiana di esperti di cose cinesi - Jan Reister
Nobel a Liu Xiaobo: a chi conviene di Roberto Onorati 9/9/2010 China Files
Al...
di Marco Belpoliti
In copertina una fotografia scattata da Daniel Mordzinski. L’autore del libro vi stringe in mano un piccolo specchio in cui si vede una parte del suo viso: gli occhi e gli occhiali, la fronte e le sopracciglia. Il ritratto di José Saramago ci appare così: parziale, un frammento della sua immagine generale, in cui anche il viso, la parte più importante del corpo umano, non è...
di Gianni Biondillo
Imre Kertész, Storia poliziesca, traduzione di Mariarosaria Sciglitano, Feltrinelli, pag. 79
È un piccolo gioiello questo di Imre Kertész; una Storia poliziesca dal sapore cupo, kafkiano. È la lunga confessione fatta da Antonio Rojas Martens, ora che un cambio di regime (l'ennesimo?) lo ha reso da carceriere a carcerato.
Martens scrive sul taccuino il suo memoriale, racconta con stile asciutto e un po' grezzo (è un poliziotto che...
di Gianni Biondillo
Kenzaburo Oe, Il salto mortale, traduzione di Gianluca Coci, Garzanti editore, 2006, 938 pag., 23,00 euro. (IBS)
I fondatori di una setta, conosciuti con gli appellativi di Maestro – che contatta il divino attraverso delle trance – e di Guida – che interpreta e divulga tali visioni – sono i protagonisti del “salto mortale”, atto di pubblico ripudio della loro fede.
La cosa lascia interdetta la frangia...
di Gianni Biondillo
C’è un malsano pregiudizio nei confronti degli scrittori di racconti. Sono considerati autori a metà, incapaci del grande salto, dell’opera maestra, del “romanzo”. Eppure chi scrive sa benissimo quanto sia difficile, faticoso, riuscire a creare una vitale coerenza formale nel giro di poche pagine. Bisogna pesare le parole una per una, essere capaci di distillazioni al limite del poetico. Ecco, se dovessi indicare un campione di tale...