(Per gentile concessione della casa editrice Ferrari Editore, che qui volentieri ringrazio, pubblico uno stralcio del nuovo romanzo di Gianluca Veltri, L’odore dell’arrivo, pagg. 158, Postfazione di Dario Brunori. G.B.)
di Gianluca Veltri
Quando, in un soleggiato sabato inglese di inizio estate, entrai nel piccolo cimitero di Tanworth-in-Arden, dove Nick riposa dal 1974, sul suo sepolcro contornato da un sacrario pop – anelli e corde di chitarre, capotasti e fasce per...
Musica e poesia nei luoghi d’arte della Provincia di Ancona
Sabato 9 Maggio Arcevia
Galleria d’arte contemporanea
“La ricerca della bellezza”
- Cristiano Godano (Marlene Kuntz)
- Giancarlo Onorato
con Luigi Socci
Sabato 16 MaggioFabriano
Chiostro Minore di San Domenico
- Bobo Rondelli
con Franco Buffoni
Sabato 23 MaggioOsimo
Pinacoteca
- Alessandro Grazian
con Vivian Lamarque
Sabato 30 MaggioAncona
Chiesa del Gesù
“A night with Nick Drake”
- Roberto Angelini
- Rodrigo D’Erasmo (Afterhours)
con Umberto Fiori
Sabato 6 GiugnoCastelleone di Suasa
“Tutta la luce del mondo”
- Mauro Ermanno Giovanardi
con...
di Marco Ciriello
RADIOBAHIA: suona
⇨ “Way to blue”
di Nick Drake
13.
Fred Astaire ha un magazzino del pesce a Helsinki e non balla più. A sera, quando chiude, va a pattinare sul ghiaccio portandosi dietro l'odore di merluzzo. Tornare a casa è sempre difficile. Di notte sogna enormi pesci da congelare, pesci strani, non da mangiare, belli da guardare, magari da incorniciare. E quando pattina, sotto la torre, guardando gli altri:...
di Gianluca Veltri
Non lo chiamavano ancora Myanmar, quando vi nacque il cantautore Nick Drake. Né Yangoon. Nel 1948 era ancora Birmania, era ancora Rangoon. Nick era il rampollo di una famiglia britannica benestante, papà ingegnere. Il suo destino era una privilegiata vita coloniale, in quel lembo di Sudest asiatico post-bellico gravido di futuri conflitti. Ma il destino si diverte a invertire le rotte, a sparigliare le giocate, e Nick...
di Marco Ciriello
RADIOBAHIA: suona
⇨ “One of These Things First”
di Nick Drake
7.
Ragionando in termini strettamente commerciali il montante “Esse” non aveva nessun mercato, e questo George Dempsey lo capì subito. Girando intorno al prototipo comprese l’inutilità dello sforzo. Più passava il tempo, più all’invendibilità dell’oggetto si aggiungevano numerosi errori che gli sembrò ridicolo non aver visto prima. Per non scoraggiarsi prese nota degli sbagli, appuntandoli nervosamente su un foglio....