di Niccolò Machiavelli
io credo, credetti e crederrò sempre che sia vero quello che dice il Boccaccio, che gli è meglio fare e pentirsi, che non fare e pentirsi
(post pubblicato da Tiziano Scarpa il 20 aprile 2003)
di Niccolò Machiavelli
Vale davvero la pena di raccontare questa cosa, anche perché venga imitata da altri capi di Stato, perciò non la voglio tralasciare.
Il duca Valentino prese la Romagna e trovò che era stata governata da signori impotenti: più che correggere, avevano spogliato i loro sudditi, avevano procurato materia di contesa invece che d’intesa, tanto che quella provincia era tutta piena...
di Antonio Sparzani
Dopo gli ozi letterari (1516-17), Niccolò Machiavelli, quasi cinquantenne, riesce a ricucire i suoi rapporti con i Medici e viene incaricato di scrivere quelle che diventeranno le «Istorie fiorentine». La scrittura va dal 1520 al 1525 e Machiavelli presenta l’opera a Giulio de' Medici nel frattempo diventato papa col nome di Clemente VII, nel 1526. Varie vicende ritardano la pubblicazione dell’opera, tra cui la morte di Machiavelli...
di Antonio Sparzani
Corre quest’anno il cinquecentesimo anniversario della scrittura del De Principatibus, più noto come Il Principe, opera composta, malgrado il titolo, in volgare italiano da Niccolò Machiavelli (Niccolò di Bernardo dei Machiavelli, Firenze, 1469 –1527) ma pubblicata solo dopo la sua morte, nel 1532. Scrive il Nostro, al capitolo XVIII, capoverso 5:
«Debbe, adunque, avere uno principe gran cura che non li esca mai di bocca una cosa che...
di Niccolò Machiavelli
Vale davvero la pena di raccontare questa cosa, anche perché venga imitata da altri capi di Stato, perciò non la voglio tralasciare.
Il duca Valentino prese la Romagna e trovò che era stata governata da signori impotenti: più che correggere, avevano spogliato i loro sudditi, avevano procurato materia di contesa invece che d’intesa, tanto che quella provincia era tutta piena di ladrocini, risse e ogni genere di prepotenze....