di Natalia Castaldi
“Era l’unica cosa da fare”, ripeteva tra sé, stringendo i lembi del cappotto sul petto. Non aveva mai creduto alle cose durature, all’eterno manco a parlarne, ma non riusciva a dimenticare quel volto, quello che avrebbe dovuto cancellare col suo solito cinismo. La stagione delle cose passate, quella degli ideali per cui lottare si era spenta dentro il suo sguardo cupo, che a guardarlo bene fino in...
Per maggiori informazioni sulla sospensione del blog di poesia, diretto da Francesco Marotta si legga qui.
Nota Post
Avevo programmato questo post ieri mattina e in serata, grazie alla mobilitazione che c'è stata in rete e fuori, il guasto "tecnico" è stato superato. Qui Effeemme dice la sua, la nostra forse, sicuramente anche la mia. effeffe
di Natalia Castaldi
La conta dei morti nella piazza
di Ez Zauia sfidava il rosso
dei pomodori allineati nel cortile
le mosche ronzavano il canto funebre
delle carogne
.
cercavo di dirti una parola
ma correvano forte troppo forte
e gridavano via anche la mia voce
che si spegneva corta sul tuo viso
.
avrei voluto trovare fiato da soffiare al sangue
pomparti il cuore dirti che ancora dovevi lottare
.
mi trascinarono via ancora in ginocchio
uno per braccio
vedevo solo polvere [polvere e rumore
.
sono...
Giovanni
Nurra
(2 agosto 1980)
(Aride)
feci
di vacca
sgranate
tra tumuli
arcigni
di pietre
narranti
la storia:
la guerra raggiunge la pace
: grugniscono i porci
e ignorano i segni di un’alba
col taglio già pronto
a festa di sangue
E mosche e formiche distratte
e sibili folti eruttano foglie, cispose
Un marcio colore
dipinge
,
ristagna.
Natàlia
Ero una donna
(2 agosto 1980)
Ero una donna,
camminavo per strada:
pesanti i sacchi della spesa,
scendevo le scale della stazione.
Tornavo all’odore dei miei panni,
ero una donna
con la spesa per la cena.
Sono brandelli di carne
nello...