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narrativa italiana contemporanea

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Da “Ogni cosa fuori posto”

di Andrea Accardi
C’è adesso come un vuoto nella planimetria, un buco da cui passa l’aria fredda, e su quel niente di un interno al quinto piano converge e poi s’increspa tutta la pianta del condominio. Il corpo della ragazza (il salto, il volo) resta per aria come una parte che manca (nondimeno è lì in salotto, ricomposta, e l’appartamento intero la costeggia).

Wirz

di Maria La Tela
Quando fu il nostro turno ci alzammo da terra. Eravamo rimasti seduti a guardare le ragazze che ballavano con le magliette arrotolate sotto l’elastico del reggiseno per scoprire l’ombelico.

V.C.B.*

di Giancarlo Busso 
Il cortile della cascina era in catrame. Il catrame in estate è diventato un problema, ma questo non accadeva quaranta anni fa. Arrivavano camion pieni di bestiame dalla Francia, alcuni camion avevano milioni di chilometri percorsi e potevano ancora percorrere il periplo della terra, tante volte quante era necessario per ritornare qui nel cortile di catrame.

Da “Elogio della passione”

di Carlotta Clerici
Avanzavo tranquilla nell’acqua nera e spessa che ogni mio movimento trasformava in schiuma iridescente sotto i raggi della luna piena. Dieci, quindici minuti, mezz’ora… Le forze scemavano, ma ero fiduciosa, sapevo di poterne ancora attingere dentro di me.

Qualche infedeltà

di Walter Nardon
A volte, tutto sta nel trovare un buon pretesto. Non che debba per forza essere inattaccabile, anzi è meglio se lascia trasparire una sua distesa anonimità...

Il Gesuita

di Franco Buffoni
L’indomani dormo più a lungo del previsto e zia Giulia esce senza svegliarmi. Quando mi accorgo che sono le dieci, non prendo neanche il caffè, mi vesto e corro ad agguantare l’autobus. La Piramide Cestia è impressionante, giro attorno e finalmente riconosco Klaus che mi aspetta. Corro, lo abbraccio e lo bacio, come se dovessi farmi perdonare qualche cosa.

L’AMBASCIATORE DELLA CUPA

di Stefano Domenichini
Lo scrittore famoso Stefano Bertolini non era riuscito ad abbassare in tempo la cerniera dei pantaloni. Dicono che quando si inceppa sia sufficiente spruzzare la cerniera di Vetril o lubrificare il carrello con la grafite, ma il fatto è che allo scrittore famoso Stefano Bertolini scappava un piscio che era un frantumo di diga e nella sua dotazione di Ambasciatore della Cupa non sono previste né boccette di Vetril, né una matita.

Lontano

di Serena Penni
Ormai mi sono rassegnata. Morirò di fame in un appartamento pieno di oggetti inutili. Nessuno mi ricorderà. Conoscere Arianna è stata la mia salvezza e la mia condanna. Ci siamo incontrate in una strada di Forte dei Marmi. Era una sera umida di fine estate.

Volontari in fiera

di Walter Nardon
Mi controllava a distanza e quando rientravo a casa non mi chiedeva mai come fossero andate le cose in un contesto o nell’altro.

Le storie, la storia. “Le rovinose” di Concetta D’Angeli

di Raffaele Donnarumma
Le rovinose (Il ramo e la foglia 2021) inizia con un’ingiunzione alla memoria e procede nella difficoltà di ricostruire il passato, la vita degli altri, la propria.

L’ideale e il tempo: “Pensa il risveglio” di Alessandro Cinquegrani

di Simone Rizzi
Pensa il risveglio di Alessandro Cinquegrani, edito ad ottobre 2021 dagli alchimisti di TerraRossa Edizioni, è il prodigio di cui si sentiva il bisogno per proseguire il cammino, certi almeno per qualche tempo che qualcosa si possa ancora dire...

Le feste che funzionano

di Walter Nardon
Si definiva una donna semplice e certo, osservando la gamma del suo abbigliamento, lo poteva sembrare; ma i suoi desideri, tendendo com’è nella loro natura a realizzarsi, suggerivano di completare il quadro con dettagli più nitidi, recuperando elementi che aveva liquidato in fretta come trascurabili.

Da “L’uomo avanzato”

di Mariano Bàino
[Per Oèdipus, esce in questi giorni L'uomo avanzato di Mariano Bàino, prefazione di Remo Ceserani e postfazione di Cecilia Bello Minciacchi. Il libro è la riedizione della prima prova narrativa di Bàino, uscita nel 2008. Oggi appare in nuova veste grafica firmata 8ki e con un nuovo finale.]

Da “Tra le cose e gli altri”

di Ivan Ruccione
[Pubblichiamo un breve estratto di Tra le cose e gli altri, in uscita per Arkadia, racconti brevi e brevissimi. L'autore cura anche il blog Mirino, dedicato alle scritture brevissime in prosa.]

La Madonna sull’altoforno

di Giuseppe Rizzi
Quando Stasiu mi ha detto la prima volta che c’era la Madonna sull’altoforno, io gli ho creduto. Come potevo non credergli? Ha detto che aveva la pelle nera e un abito scuro fin sopra la testa.

Pausa merda

di Dario Meneghetti
È una settimana che non scrivo. Non posso. Sono stato rapito dalla merda. Circa sei giorni fa mi è venuta la brillante idea di cagarmi addosso quindici volte...

Lo sa il Cielo quanto sono triste

di Ernesto Aloia
Il temporale le era corso incontro. Paola aveva fatto in tempo a distinguere alla luce dei fari la polvere sollevata dalle prime gocce sull’asfalto, poi un velo d’acqua corrente aveva preso a scrosciare sul parabrezza.

Gioco a rate

di Andrea Guano
Sapevo benissimo che nella tabaccheria di Gino non avrei dovuto metter piede, le sigarette avrei dovuto prenderle all’apposita macchinetta, tenermi insomma lontano da quel negozio come dalla peste...

Ringo

di Walter Nardon
«Che cosa vuoi che ti dica?» fece Erin, «è stato come trovarsi in un hangar, davanti a una tenda di velluto nero. Ho spostato appena la tenda con la mano ed è apparsa un’aula colossale, scura e vuota...

Grande Karma o il luogo dove il destino del Testo ha da compiersi

di Sonia Caporossi
L’ultimo romanzo di Alessandro Raveggi Grande Karma – vite di Carlo Coccioli (Bompiani 2020) fin dalle prime pagine sembra rispondere ad alcune linee ermeneutiche precise, al di...

Il tono del risentimento. Il romanzo umoristico di Sergio La Chiusa

di Andrea Inglese   La violazione della verosimiglianza, in ambito narrativo, è considerata oggi una duplice offesa, che si perdona a pochissimi e gallonati scrittori, di preferenza già morti. È un’offesa nei confronti di un intreccio ben costruito, che non malmena le attese del lettore, e lo è ancor più nei confronti di quel vero, o di quel reale allo “stato puro”, che una certa narrativa insegue tenacemente, utilizzando le vie...

I reduci

di Maria La Tela   A cinque anni dovevo cantare Cicale, era un provino per una piccola rete tv. Mia madre diceva che la facevo bene, che ero intonata, sapevo tutte le parole a memoria e la cantavo con un ritmo allegro. Se me la fai sentire, mi disse la signorina al provino, ti regalo la mia catenina, il ciondolo era un delfino che luccicava. Dopo quello mi ricordo solo i tacchi stizziti di...

La colla dei suicidi

di Walter Nardon   Erano le sei meno un quarto. Se avessero saputo resistere all’abbagliante richiamo cinematografico pomeridiano e alla sua indulgente penombra avrebbero avuto un paio d’ore per mettere a posto gli articoli sul loro profilo, ma dato che l’invincibile attrattiva di Firebuster 3 con le sue traiettorie spaziali aveva avuto la meglio ora, attraversando l’arteria principale sulla via di casa, per quanto appagati, dovevano proprio darsi da fare. «Abbiamo solo...

Da qualche parte là fuori

di Walter Nardon Si chiamava Carlo e lavorava alle poste. Se non fosse stato per due basette spropositate, la sua fama di persona seria sarebbe risultata pressoché invincibile, ma dato che nel taglio del viso e perfino nel colore dei capelli assomigliava impercettibilmente a Neil Young, aveva ceduto alla tentazione di approfittarne e quindi aveva adeguato a questa circostanza fortuita anche parte del suo guardaroba. Di solito chi tenta di...

Fai sprofondare il mondo nel niente

di Stefano Costa PARTE PRIMA LA MASCHERA DENDROMORFA Dove si narra di come due gruppi di animali e un manichino si misurino a morte – il primo gruppo per estinguere l’umanità, il secondo gruppo per salvarla. C’è un puntino, al colmo della salita che dà sul Coppo, prima del gomito che forza la collina dell’Amistà ma non ancora in dirittura del Rile, sul quale una gocciolina ha raccolto come un laghetto, e dentro...

Da Antartide

di Bruno Clocchiatti 1.   “Qui, fino a una trentina d’anni fa, pioveva sempre. Oggi la nebbia ha preso il posto della pioggia, e solo ora constato come si tratti di una nebbia tanto fitta ed impenetrabile che perfino un cittadino del DE (nel cosiddetto “caseggiato vecchio”) faticherebbe ad immaginarla, benché in fondo io riconosca a priori nella mia regione un luogo del tutto sfavorevole ed inospitale per lo spirito, e ciò...

Il figlio sano

di Walter Nardon Beh, almeno il traffico era sopportabile. Hermann guidava in seconda corsia, direzione Venezia, cercando un po’ di conforto fra i capannoni industriali e una linea dell’orizzonte, per così dire, inverosimilmente evanescente. Sua moglie Carla, impegnata a spedire messaggi, due giorni prima gli aveva fatto capire che avrebbero dovuto accompagnare il figlio in macchina a Trieste: «Per una volta che non può andare con il pullman della squadra, non...

«Avrai i miei occhi», di Nicoletta Vallorani

Da oltre un decennio, il fenomeno letterario e editoriale è «macroscopico» (per riprendere Carla Benedetti): (auto)biografie, reportage, memorie, cronache, inchieste, testimonianze, basta siano storie vere, fattuali, reali, ed esibiscano pegni documentari della loro autenticità, si rivendichino vissute, esperite. Io c'ero. Io so. Eppure, a dire qualcosa sul mondo, qualcosa di importante e di altrettanto vero, è anche un'altra letteratura, quella in cui predominano immaginario, invenzione, creazione, fantasia. Ne è...

Conversazione con Paolo Zardi su “L’invenzione degli animali”

A cura di Gianluca Garrapa L’invenzione degli animali è l’ultimo romanzo di Paolo Zardi, uscito a settembre del 2019 per Chiarelettere nella collana Narrazioni serie «Altrove» diretta da Michele Vaccari. Protagonisti del romanzo, ambientato in un’Europa piegata da guerre intestine e governata solo dai principi dell’economia, sono quattro geniali menti assunte dalla Ki-Kowy, la più grande azienda del mondo impegnata nel grandioso progetto di plasmare un nuovo paradigma dell’umanità....

Scultore di sé

di Daniele Muriano   Quanto gli piaceva scolpire nel giardino, mentre in estate gli uccelli svolazzavano attorno senza posarsi sul marmo, o mentre in diverse stagioni, se il tempo era calmo, la natura sembrava trattenere il respiro intorno a lui per guardare. Aveva scolpito una volta, d’inverno, con tutta la neve sparsa per i prati e sui tetti: dopo cena, gli era parso davvero che il busto si fosse deformato, ma...
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