di Helena Janeczek
(Nazione Indiana ha compiuto quindici anni a marzo, da allora molte persone e molte cose sono cambiate; testimonianza molto importante, e talvolta emozionante, di questa lunga storia è il suo archivio, del quale abbiamo deciso di ripubblicare alcuni post, che riteniamo significativi. Oggi proseguiamo con uno dei redattori fondatori Helena Janeczek. La redazione)
La “malinconia dei molti” di cui vorrei parlare è, innanzitutto, malinconia nell’accezione più debole, ma...
Oh boy, un caffè a Berlino
di Sophie Brunodet
Una giornata storta
Ti svegli, non hai ancora indossato i pantaloni, e già ti rivolgono la parola. Non solo, ti vengono poste delle domande così decisive da lasciarti inebetito e silente, tanto da farti persino rifiutare un caffè prima di andar via. “Il caffè”, sarebbe meglio dire, dal momento che dopo questo lasciato indietro tutti gli altri li mancherai, come se fino...
di Helena Janeczek
Sabato in piazza San Giovanni, Matteo Renzi è stato non molto gentilmente invitato a “dire qualcosa di sinistra”. Per chi fosse troppo giovane per ricordarlo, la frase risale a Nanni Moretti che sbottava vedendo D’Alema a “Porta e Porta”. Sono passati 15 anni. Ma nel partito democratico l’unica novità pare che sia diventata applicabile anche al sindaco di Firenze. Sembra, soprattutto, che l’unica alternativa sia quella tra...
dI Piergiorgio Paterlini
Ma da quando tutte le opinioni sono rispettabili?
Dopo l’evidenza, dopo l’errore e l’orrore, ci sono idee che il consesso civile mette fuorigioco per sempre. Con o senza scuse nei confronti delle vittime, ma fuori, senza ritorno. E che ci sia sempre qualche spiritosone che ci prova, non per questo si ricomincia tutto daccapo, e non ci si ritiene per questo meno democratici, anzi.
Quando qualcuno se ne esce...
di Giuseppe Zucco
Poi è venuto il cinema e con la dinamite dei decimi di secondo
ha fatto saltare questo mondo simile ad un carcere,
così noi siamo in grado di intraprendere viaggi tra le sparse rovine.
Walter Benjamin
Una pura formalità.
Se è questo che pensate, scordatevelo: per estro, vigore, ritmo, direzione della macchina da presa, uso delle ottiche, taglio delle inquadrature, il montaggio ora morbido e levigato ora nervoso e...
di Chiara Valerio
Habemus papam di Nanni Moretti racconta la storia di un uomo che, più di ogni altro, deve fare i conti con le proprie debolezze, le proprie incapacità, le proprie passioni. Quelle che gli sono state negate, quelle che lo hanno indebolito, quelle che, pure, gli hanno donato, se non fascino, dolcezza. Quest’uomo, più di ogni altro, è il ruolo che ricopre. È un Amleto anziano la cui...
di Massimo Rizzante
Vorrei sapere chi è stato a un certo punto della Storia, sul finire del XX secolo, a decretare che “Happy days”, la serie televisiva americana degli anni Settanta, ci abbia formato nella nostra adolescenza più della lettura, a volte faticosa, a volte verticale, dei romanzi di Dostoevskij, o a stabilire che una ballad dei Pink Floyd, grazie alla quale i nostri desideri immaturi si accendevano per qualche...