Note su Sulla soglia di casa. Abitare tra sogno e realtà
di
Lucio Saviani
“La nostra sovrannaturalità domestica”: così Vladimir Jankélévitch chiamava l’anima.
La cura domestica dell’anima è amore per ciò che è impossibile da possedere. Impossibile entrare in possesso dell’incomparabile superlativo, di ciò che è accessibile soltanto in un fulmineo punto di tangenza, una sconosciuta apparenza, come tutto ciò che non è di casa. Addomesticare l’ignoto, non per dominarlo ma per renderlo...