di Paola Ivaldi
Rieccomi al Sangha. Riscopro quel tempo scandito solo dai suoni sublimi di natura, l’incessante frinire di cicale e grilli, richiami di uccelli in un gaio fraseggio noto ad essi soltanto. Ritrovo me stessa, mi sento a casa, felice di essere risalita al Pian dei Ciliegi per il mio secondo lancio nel vuoto
di Pablo d'Ors
9 (Todo cambia)
Uno dei primi frutti della mia pratica di meditazione è stato intuire che nulla in questo mondo permane stabile. Sapevo già prima, ovviamente, che tutto cambia, ma meditando ho preso a sperimentarlo. Anche noi cambiamo, nonostante ci incaponiamo a vederci come immutabili e durevoli. Ora vedo che questa essenziale mutevolezza dell’essere umano e delle cose è una buona notizia.
È curioso essere giunto a questa scoperta...