L'Ulisse, rivista monografica di poesia, arti e scritture diretta da Alessandro Broggi, Stefano Salvi e Italo Testa
NUMERO 16: Nuove metriche. Ritmi, versi e vincoli nella poesia contemporanea
INDICE
Editoriale di Stefano Salvi
IL DIBATTITO
PERCORSI ITALIANI
Pier Paolo Pasolini
di Caterina Verbaro
Franco Fortini e Giuliano Mesa
di Bernardo De Luca
Corrado Costa
di Gian Luca Picconi
Franco Buffoni
di Lorenzo Marchese
Mario Benedetti
di Fabio Magro
Marco Ceriani
di Anna Bellato
Camillo Capolongo
di Rino Ferrante
Giovanna Frene e Italo Testa
di Elisa Vignali
Massimo Bonifazio e Maxime Cella di...
di Massimo Bonifazio
tutto questo per dire: non funziona, non riesce, non
è questo che intendevo. (la pioggia non aiuta; la pioggia
è un dato di fatto che si interseca con curiose
disposizioni d’animo, di ordine genetico? la pioggia
è il resto, e infatti c’è chi si avvicina a una finestra,
guarda il cielo. l’ultima volta a me è capitato
nella famosa città del sud, con l’elefante, e ho pensato
che cielo è, questo cielo che nell’altro
posto...
di Massimo Bonifazio
che qui non ci fossero: svolte, pensieri bastanti
a pensare il vasto campo lavico che dalla sua,
o poco distante, avesse: una più mite, un’altra:
logica, luminosa di foglie e di erba che nessuno,
per millenni, aveva calpestato; e rocce rimosse,
altari, gradini di un unico grande teatro
dal cui omphalos mancante la tua voce
potesse finalmente arrivare, spezzarsi
contro l’ammasso di tufi, calcari; arrivare a dire
un’unica, una più quieta luce meridiana,...
di Massimo Bonifazio
oppure – da nessun luogo. dal fondo più neutro di un pioppeto,
canale di scolo o gora; dai solchi senza nome, ortiche, pareti
di rovi lungo il muro di cinta, e un là dentro di storie, un oltre
negato. così le ruote nella calura estiva, contro il verde del mais,
e un vasto materiale per narrazioni epiche, se solo qualcuno volesse:
che a migliaia, da migliaia di chilometri, rapiti all’acqua tersa,...
di Massimo Bonifazio
Ho ripreso in mano Rolf Dieter Brinkmann in un momento di entusiasmo e bisogno d’ordine, insieme ad altri vecchi progetti e debiti da saldare (tradurre una parte consistente di Rom, Blicke è un conto ‘indiano’, in sospeso da quasi un anno e mezzo). L’ho fatto con grande piacere: B. è una figura centrale della scena culturale tedesca degli anni ’60; è lui che sdogana l’avanguardia beat e...
di Massimo Bonifazio
furono altre guardie di frontiera a farmi il verso,
a deporre i legni bianchi sopra ai fossi:
orpelli, o ponti necessari, sfuggiti al gracidare
del cemento. solo dopo arrivarono alle travi
rune a sciami, scolpite da mani meno esperte
di quelle che lisciavano i lenzuoli.
* * *
si andava componendo il gelo del mattino;
giù per la rancida domanda finita a costellare
le torbe, gli sterpeti; né mi riuscì mai l’inseguimento
lungo quei greti afflitti, quelle forre
ripiegate sulle...
di Massimo Bonifazio
freddo: spasmo delle reni. alla fine della terra, sulla piazza.
ridotta dell’elmo, ridotta carlo alberto, coperte dalla neve:
che cade sui lumini: sulle torce, le lanterne.
..................................................................non
ci aspettava qui, sverna al pignerol, il governatore:
corteo dei dannati, in ceppi. all’imbocco delle valli.
forche caudine dell’ultima reggente, bianca in campo rosso,
dei selvaggi
...................e scuri, neri.
......................................biancastre qui le carni,
che il seme si confonde sopra i ventri? a ogni portone,
angolo: floride donnette, rossicce, che mettono tristezza
che...
di Massimo Bonifazio
L’Africa più interna, ma anche la più intima: è un’Africa come realtà organica, quasi corpo stesso dell’io, a fare da punto di partenza per questa lirica. Volker Braun l’ha scritta nel 1982, ma non ha perso smalto. Se allora si collocava perfettamente sulla scia del caso Wolf Biermann – il cantautore fedele all’utopia socialista ma critico nei confronti dell’apparato, a cui il regime impedisce di tornare da...
di Massimo Bonifazio
che mi arrivi con crepitii di radio a galena: la sua voce,
dal fondo di depositi calcarei, tufi, che giustifica a fatica
il suo ritorno qui; come se fosse più facile,
esaurita la spinta dell’ossigeno, trasformato
quel poco di carbonio e scissa ogni sua cellula
in elementi estranei, corpi; come se fosse più facile,
così: esplorare, prendere visione.
........................................................la sua voce,
che mi arriva a fiotti: col calore di sorgive termali,
acqua poggiata sulle argille, che...
di Massimo Bonifazio
quanta strada, si dice, e per ritrovare qui quanta lordura:
lattine dentro ai vicoli, cartacce, pozze di benzina,
i rivoli di sangue delle offerte che arrossano i solchi dei canali
scavati nel nero della pietra; li leccano i cani,
presi a calci dall'uomo che avanza con la palma
salmodiando un inno marinaro; all'altezza dell'arco
lo sorpassa, lo sfiora con l'orlo della veste,
intrisa di un presagio di riarso: residuo della festa, odore
dei cadaveri smembrati,...
di Massimo Bonifazio
I
ma lo smarrirsi? ma i cani, sul sentiero inesistente,
lungo recinzioni di ruggine e ramaglie, edere: rovi senza more,
eccetera, dispersi sul pendio, fra i castagni: ma nemmeno così
parlare della linea, dei capelli: riesce. non riesce. non
parlare della linea, dei capelli. come incontro mancato
fra cane e cervo, proprio qui? che il cervo perda il sentiero
e incontri: i cani, e diana cacciatrice, per quanto sia improbabile.
che si perda, voglio dire,...
di Massimo Bonifazio
sono i tetti di lamiera, i loro bordi: le colombe primo novecento,
le manfrine e le ringhiere screpolate, polverosi ghirigori tinta legno;
sulle rampe di cemento incastrate alla sezione dello stabile, in direzione est:
e i vetri spaccati dalla grandine, il piombo che sfila le finestre
minaccia lo spazio di apertura, il vento dolciastro verso l’alto, ora scomparso.
così alta la falda, rispecchiata nel torcersi dell’acqua, allora:
che nutriva il pozzo di ogni...