di FRANCO BUFFONI
Leopardi, nel trattato sugli errori popolari degli antichi, facendo risalire all'ignoranza e alla credulità acritica l'origine delle credenze magico-oracolari pagane, in realtà liberò se stesso da tutte le nozioni che non reggevano alla luce della ragione. Liberò se stesso per assoluta onestà intellettuale. Ma non gli altri. Tanto è vero che definisce la religione "una illusione necessaria". Proprio come Keats che parla volterrianamente di "una pia frode"....