di Francesca Genti
lungo la statale da Pavia a Broni,
la primavera mi entra nei polmoni
e nella testa nascono pensieri:
ultraviolenti, desadiani, neri.
Il lato tenero della mia persona,
l’attitudine gioviale-venusiana
a tollerare qualsiasi crudeltà
(più per pigrizia che per vera bontà),
lascia posto alla voglia di vendetta,
al lato oscuro, plutonico-notturno,
a Taxi Driver, al Canaro, a Nerone.
E mi abbandono a pensieri di abiezione.
Io voglio ucciderti, mio caro ex amore,
croce e delizia degli ultimi due anni,
la liquirizia che...