Un caro diario di questi anni
Caro Diario,
questo diario è un miracolo. L’ho baciato preso in braccio, vedendolo .
(Era specchio di me o del sé delle altre?). Era vivente.
Le tecnologie malate, anche loro, si sono accanite a ritardare i primi contatti, e poi l’approdo: è tornato a casa, mio come un ulisse. In attesa di ripartire entro le mura di Milano, mi hanno detto.
Un'altra Circe che si...
di Mariapia Quintavalla
Ti vestirono ignuda e fredda,
leste mani ti disinfettarono:
non ne vidi nulla,
non ne seppi immagini.
Tu, abbandonato il corpo fuori,
imperversava un’aria bassa
di bisbigliate condoglianze
mentre il tuo vuoto dilatava altrove.
Senza me, gelida e muta,
tu fra ignoti, ti lasciarono partire
ti truccarono di bianco,
il viola delle guance e mani, buchi
nel volto orbite feroci,
né domestici doni ti portammo,
demandata a sconosciute mani,
noi di là attorali, in un circuito chiuso
non sentimmo, imploravi
Figlia, figlio, accurri.
Di tante...