Sciopero a parole
di
Marcello Capozzi
Tempo fa avevo l’incubo ricorrente di finire sotto terra con l’ultimo respiro ancora in gola. Paura che qualcosa nel morire si inceppasse, conservandosi intatto. Qualcosa di risparmiato, di non speso, che restasse lì come una specie di rimasuglio di gas tra i fornelli o il getto d’acqua avanzato dai rubinetti chiusi, prima di abbandonare casa. Temevo di attardarmi in una misteriosa forma cocciuta di permanenza incarnata,...