di Giovanni Accardo
“Lingua madre” è il romanzo d’esordio di Maddalena Fingerle. Proviamo a farci raccontare qualcosa in più da un'autrice che i lettori di Nazione Indiana conoscono: proprio qui ha pubblicato alcuni suoi racconti
di Maddalena Fingerle
Anche se ci sono cresciuto, questo non è il mio mondo. Mia madre è uguale a mia sorella che è uguale a mia cugina che è uguale a mia zia che è uguale all’altra mia zia che è uguale all’altra mia cugina che è uguale alla cugina di mia cugina che è uguale a mia madre e quindi a mia sorella, a mia cugina, a mia zia...
di Maddalena Fingerle
Mi confessa che prega Dio che i piedi non le crescano più, e aspetta e ascolta. Perché?, le chiedo io. Sennò non potrò più danzare, mi dice lei. Io non voglio che smetta di danzare e prego pure io, anche se non ci credo, ma è meglio pregare in due che pregare da soli, le dico. Visualizzato, c’è scritto. Me la immagino mentre visualizza e non risponde....
(Questo racconto ha una "peculiarità" tecnica, vediamo chi la indovina per primo.)
di Maddalena Fingerle
Io sono la ragazza con i piedi per terra
Racconto a Flavio del mio problema, ma lui non capisce e pensa che sia metaforico. Coglione, dai, sul serio, gli dico al telefono. Non ho capito, mi dice lui, hai i piedi per terra e la testa in cielo? Lo ripeto, ancora una volta: la testa va su,...
di Maddalena Fingerle
Stacco immagine colazione: colazione, immagini liquefatte. Fatte. Rosso, freddo, brusio. Io. Fa caldo. Do. Mangio colazione. Azione. Solito tizio, luce potente, accecante. Ante. Odore di farina. Rina. Luce forte e falsa. Sa. Odore di zucchero. Ero. Ti è piaciuta la festa di carnevale, Giuliano?, chiede Nora, muschio bianco. Anco. Quando sarò grande avrò la ragazza. Gazza. Avrò la ragazza. Gazza. La prenderò nel palmo della mano....
di Maddalena Fingerle
Strappo con la mano destra una foglia d’acero, tre passi, la infilo nella tasca destra della giacca. Fai che tutto vada bene, tre passi, mi giro. Strappo con la mano sinistra una foglia d’acero, tre passi, nella tasca sinistra. Fai che tutto vada bene, mi giro, tre passi. Tre passi, strappo con entrambe le mani una foglia d’acero: fai che tutto vada bene. Tre passi, mi fermo,...